Tormentone di vita quotidiana e tante ricette culinarie italiane ed estere
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domenica 30 giugno 2013
Pensieri: Saluto
Sulle Strade Del Cuore - Leo Felice Buscaglia
Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un tocco, di un
sorriso, di una parola gentile, di un po' di simpatia, di un complimento
sincero o del più piccolo gesto d'amore, tutte cose che potrebbero trasformare
radicalmente la vita di qualcuno.
[Leo Felice Buscaglia]
[Leo Felice Buscaglia]
Buona Giornata A Tutti!
Lo Sapevate Che: La Riforma Giudiziaria....
Articolo Primo Della Prossima Riforma Giudiziaria
Nessuno E’ Colpevole Finché Nega
Come diceva un imputato:” Ho corrotto,
sì, ma sono disposto a pagare”. E la lotta alla corruzione si impasta spesso
con la corruzione della lotta. Il conflitto è fra i denti e il giudizio. Il
giudice segue la legge, ma spesso si trova costretto
Ad aggirarsi in zone dove non avrebbe mai pensato di
arrivare. Un progetto per risparmiare sulle carceri, mettere le inferriate
sulle case di abitazione (meglio tutte), è naufragato perché negava il diritto
costituzionale di cambiare domiciliari. E avrebbe abbassato in modo rilevante
il valore degli immobili. La riforma giudiziaria terrà certamente sconto di
tutto questo, e ci porrà di fronte a un Paese più giovane, più dinamico, dove
la lenta e pesante giustizia pubblica lascerà finalmente il campo ai
regolamenti di conti fra privati. Pagando, s’intende.
www.assimobucchi.com
– Venerdì di Repubblica – 28-6-13
Sanità Digitale...
Sanità Digitale, Pregi E Difetti
In passato ero molto dubbioso sulla cosiddetta sanità
digitale. Le perplessità non riguardavano l’uso della tecnologia – la
telemedicina ha rappresentato
l’avanguardia del rinnovamento – ma la sua applicazione per i servizi alla
persona. Autorevolezza e affidabilità delle fonti, qualità delle prestazioni,
effettivo risparmio di denaro, scomparsa del rapporto umano, erano alcuni dei
punti deboli. Con il passar degli anni larga parte dei dubbi è andata scemando
perché, anche se graduale, il miglioramento è stato costante. E oggi in tanti –
malati, amministratori, società, medici – usano il web per informarsi, spendere
di meno, mettere in rete esperienze, guadagnare tempo, vendere prodotti. Le
possibilità della sanità elettronica sono infinite, come sanno gli operatori
del sistema: per loro usare internet è ormai imprescindibile. Ed è importante
nei momenti di crisi e tagli, perché si abbattono i costi. Però così facendo la
salute diventa sempre più una merce, da vendere e comprare sul mercato
elettronico. Con un’aggravante: l’assenza totale di dialogo tra le persone.
Perciò preferisco ancora parlare al telefono con il mio medico di base e andare
a piedi in farmacia.
g.pepe@repubblica.it
– 11-6-13
Parlando di Antipasti o contorni....
Cappesante In
Conchiglia Con Funghi
Per 6 persone
6 porcini ( o altri funghi ) ,6 cappesante, il succo
di 1 limone, 3 cucchiai di salsa Worcester, un mazzetto di erba cipollina, 3
tuorli, sale e pepe, 4 cucchiai di olio, foglie di sedano per decorare il
piatto.
In una terrina mettete i funghi mondati e tagliati a
fettine sottilissime, il succo del limone e la salsa Worcester, unite l’erba
cipollina tritata, i tuorli, un cucchiaio di olio, salate, pepate, poi
mescolatela e unite le cappesante, lasciando insaporire per dieci minuti.
Riempite con questo composto le conchiglie delle cappesante e irrorate con
l’olio rimasto. Passate in forno a 160° per 20 minuti. Decorate prima, di
servire, con foglie di sedano.
Per pulire le cappesante:
Lavate e
raschiate bene le conchiglie delle cappesante e fatele aprire sul fuoco, in un
tegame coperto. Apritele, staccate i molluschi, eliminando la membrana e le
frange che le circondano e lavatele sotto l’acqua corrente.
TORSHI ( antipasto o contorno per piatti
di carne e pesce)
Ingredienti:
2
grosse melanzane
500
gr di cetrioli a dadini
500
gr di carote a dadini
2
patate grandi a dadini
8
spicchi d’aglio pelati
3
tazze di fiori di cavolfiore
500
gr di cipolle bianche pelate
250
gr di fagiolini
4
tazze di erbette fresche tritate (prezzemolo, basilico, dragoncello, menta,
foglie di coriandolo)
2
cucchiai di sale
2
cucchiaini di pepe nero macinato a di nigella
½
cucchiaino di pepe di Caienna
Spezie
per torshi ( ½ cucchiaino di curcuma,
1 cucchiaio di cumino, 1 cucchiaio di zafferano, 1 cucchiaio di cardamomo, 1
cucchiaino di cannella, tutti macinati)
Lavate
le verdure e asciugatele bene. Unite tutti gli ingredienti in una terrina
capiente e poi versateli con un mestolo in barattoli sterilizzati. Lasciate i
barattoli ben chiusi in un ambiente asciutto e fresco per almeno un mese.
(ricetta
dal romanzo Caffè Babilonia – Marsha Mehran)
sabato 29 giugno 2013
Pensieri: Addio Margherita Hack
“Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle; tutti gli elementi, dall’idrogeno
all’uranio, sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle
supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della
loro vita esplodono
e sparpagliano nello spazio il risultato di tutte le reazioni nucleari avvenute
al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle
stelle
“Io credo che uccidere qualsiasi creatura vivente,
sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze
tra il dolore di un
animale e quello di un essere umano.”
“Dal punto di vista etico è
straziante pensare a quali sofferenze sono sottoposti questi
animali, vere macchine da carne, allevati per
ingrassare rapidamente, per
riprodursi rapidamente in condizioni di
sovraffollamento, per soddisfare la gola dell'animale uomo che
si crede padrone di tutte le altre
specie, quando invece è possibilissimo vivere senza
carne, come la sottoscritta, vegetariana fin dalla nascita.”
“Dubbi sul fatto che Dio possa esistere?
Nessuno. Mai avuto grandi slanci
verso la religione, di
alcun tipo. Non ho mai creduto troppo a nulla, poi non ho creduto assolutamente
più a nulla.”
“Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la
nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le
nostre tradizioni.
Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze.
Rigettiamo con forza ogni
forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la
guerra.
“La colpa di
Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie
forze le leggi che
regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in
una parola Eva
rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva
accettazione della fede.”
“L'idea di un Dio impersonale
sarà più accettabile per la ragione, ma
è pur sempre una scappatoia per spiegare quello
che la scienza non sa ancora
spiegare. Ma così è troppo comodo,
troppo facile.
“Le leggi morali non
ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa
dovrebbe essere l'etica dominante,
senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà.
Senza leggi etiche ci
sarebbe il branco e non la società. E
andrebbero insegnati valori comuni
a credenti e non, il perdono, non fare del
male agli altri, la solidarietà. Ma,
soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici.”
“Penso che il cervello sia l'anima, non credo alla vita dopo la morte e tanto meno a un
paradiso in versione condominiale, dove reincontrare amici, nemici, parenti,
conoscenti.”
Lo Sapevate Che: I Primari Non Si Toccano
Forse i sindacati dei medici dipendenti del Servizio
Sanitario nazionale hanno ragione nel voler proclamare uno sciopero nazionale a
luglio, per protestare contro il blocco della contrattazione. Forse hanno torto
quando si lamentano per difendere i privilegi della struttura dirigenziale
ospedaliera. Chissà perché si possono abolire i posti letto ma non i primariati
che, nel corso del tempo, sono aumentati quasi dappertutto, a dispetto
dell’intera struttura nosocomiale che invece ha subito abbondanti tagli e
riduzioni. Prendiamo il Lazio, dove sono stati eliminati 5mila posti letto,
“scomparsi” o ridimensionati interi ospedali, chiusi tantissimi reparti. In
molte situazioni questi interventi – più attenti al risparmio che alla nazionalizzazione
– hanno causato notevoli disagi ai pazienti. Fatto è che i vertici dirigenziali
sono rimasti quasi esenti dalla pesante “cura dimagrante”. Perfino in presenza
di casi eclatanti, come quello dell’odontoiatrico Eastman dove si contano ben
16 primari per 17 posti letto: in pratica ogni malato ha il suo primario
personale. Situazioni simili vanno cambiate? Sì, senza dubbio. Anche per non
fare dire ai cittadini che “i medici sono una casta”.
g.pepe@repubblica.it
– La Repubblica – 25-6-13
Lo Sapevate Che: Politici e Giornalisti....
Politici E Giornalisti:
Quelle Sceneggiate Indecorose
Ci sono immagini, quando accendo il
televisore e guardo il
telegiornale, che profondamente
mi dispiacciono. Un uomo politico attraversa una
piazza, si dirige verso il parlamento. E un drappello di persone lo circonda,
lo segue passo passo, protende un microfono verso di lui, gli rivolge domande.
Le reazioni dell’uomo politico variano, secondo le circostanze, e secondo il
carattere. Ma se cerca di tirare diritto, le persone intorno a lui diventano sempre
più aggressive. Si dirà: aggressioni del genere (aggressioni in senso figurato,
ma solo fino a un certo punto) avvengono intorno a uomini politici di secondo
piano, quelli davvero importanti arrivano in automobile e sono protetti. Ma
questo non è del tutto vero: anche ministri in carica sono attorniati e presi
di mira. Alcuni, invece di sottrarsi all’accerchiamento, stanno al gioco.
Ebbene: secondo me, scene di questo genere sono da
terzo mondo, quel terzo mondo che sempre ci lambisce e ci perseguita, come un incubo: non riusciamo a sfuggirgli. I
giornalisti e i telecronisti che partecipano alle sceneggiate (con il contorno
di fotografi, nei casi più importanti: e per lo spirito di iniziativa sono
imbattibili) fanno il loro mestiere, sono giustificati: se un collega si lancia
all’inseguimento, col taccuino o col microfono alla mano, gli altri sono
costretti a imitarlo. Fa parte del mestiere. E’ l’uomo politico che dovrebbe
opporsi alla sceneggiata, a salvaguardia di quel po’ di prestigio, di quel po’
di immagine che ancora sia in grado di salvare, coi tempi che corrono.
Deputati, senatori, ministri: un po’ di dignità!
Ma a pensarci: questi personaggi sono gli stessi che,
nel parlamento, si scambiano insulti, magari si aggrediscono. Sono gli stessi
che, in un pubblico dibattito, non
permettono all’interlocutore di pronunciare tre parole senza interromperlo e
senza sopraffarlo. Sono gli stessi che litigano, chiassosi….
Forse, come si suol dire, il male è all’origine (è nel
manico): non c’è niente da fare”.
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 21-6-13
Delizia del Palato!...
Mousse di Melone
Per 4 persone
350 gr di polpa di melone, gr 200 di latte
concentrato non zuccherato e parzialmente scremato, 3 cucchiaini di caffè
d’orzo, 1 albume, 3 fogli di gelatina.
Ammorbidite la gelatina in acqua fredda per 3
minuti. Passate la polpa di melone al mixer con il caffè d’orzo e il latte
concentrato. Lasciate riposare la purea ottenuta. Poi prendetene 4 cucchiai e
scaldatela sul fuoco dolce in una casseruola, aggiungete la gelatina, ben
strizzata e mescolate. Passate questo composto nel mixer per qualche secondo e
poi versatelo nella purea di melone. Frullate di nuovo il tutto per 30 secondi.
Montate l’albume e incorporatelo alla purea. Suddividete in coppe individuali e
prima di servire ponetelo per un’ora e mezza in frigorifero o per 15 minuti in
congelatore.
Specialità Con Carne Rossa..
Carne Trita al Forno, Al Kufta, ricetta Araba
Per 6 persone
1 kg di carne macinata (vitello o anche agnello),
passata due volte nel tritacarne, 2 cipolle tritate (anche assieme alla carne),
500 gr di pomodori tagliati a fette di 1 cm, 200 gr di salsa di pomodoro già
fatta, 2 cucchiaini di fulful bahar (miscela di spezie simile al curry più
paprika), 2 cucchiaini di sale, 200 gr di prezzemolo fresco tritato, un rametto
di coriandolo fresco, 500 gr di patate tagliate a fette di ½ cm di spessore, 1
cucchiaio di samna (o burro a fiocchetti ) 2 cucchiai di olio, 50 gr di pinoli,
1 limone spremuto. 0lio, sale.
Mescolare direttamente nella teglia per la cottura
al forno la carne con il prezzemolo, il coriandolo, la cipolla, il sale, le
spezie e l’olio. L’impasto ben amalgamato ai stende nella teglia con il palmo
della mano fino ad ottenere uno spessore di 1 cm al massimo, lasciando un po’
di spazio tra la carne e il bordo della teglia. Fare cuocere in forno
preriscaldato a 250°, con calore sopra e sotto, per 20 minuti. Nel mentre fare
friggere le patate nell’olio. Fare scaldare la salsa pronta di pomodoro
aggiungendo anche le fettine del pomodoro fresco, unire il succo di limone, il
sale e le spezie rimanenti e mescolare bene. Togliere la teglia dal forno,
coprire la carne con le patate fritte e i pomodori a fette con la salsa di
pomodoro, in modo da coprire tutto lo strato di carne. Guarnire con i pinoli e
infornare di nuovo per¼ d’ora a 200° , sempre con calore sotto e sopra, finché
i pinoli e i pomodori a fette siano dorati. Servire appena sfornato e
accompagnare con pane o riso.
Frittura di Bollito di Manzo con Rucola
Per 4 persone
350 gr di bollito di manzo, 6 fette di pancarré private dalla crosta, 2 uova, 4 pomodori maturi, un mazzetto di rucola già
sfogliata e lavata, olio, sale, pepe.
Tagliare il bollito a fette sottili. Passare il pancarré al mixer in modo da sbriciolarlo. Battere le uova in una scodella con
un pizzico di sale e pepe. Immergere singolarmente le fettine di carne prima
nell’uovo e poi passarle nel pane. Ripetere fino ad esaurimento degli
ingredienti. Lavare i pomodori, e ridurli a dadini, Fare friggere le fettine
impanate in una padella con abbondante olio caldo in ebollizione. Quando sono
dorate da entrambe le parti, sistemarle su carta assorbente in modo da perdere
l’olio in eccesso. Condire i pomodori in una terrina con mezza rucola, tagliata
a pezzetti corti, un pizzico di sale e un filo d’olio. Servire la frittura con
la rucola tagliuzzata e l’insalata preparata.
venerdì 28 giugno 2013
Pensieri: Saluto
Sulle Strade Del Cuore
Nessuno ha amore più
grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro.
Nessuno ha amore più
grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro.
(Simone Weil)
Buona serata a tutti!
Pensieri: Saluto
Ottimista sempre
Il nuovo giorno è tuo,
t’appartiene, nessuno te lo può portare via... Puoi farne ciò che vuoi... Puoi
farne un capolavoro o un fiasco... Perché sei Tu il soggettista… Perché sei Tu
il regista… Perché sei Tu il protagonista... La vita è fatta di tanti nuovi
giorni: tutti da inventare, tutti da vivere,tutti da godere... Alzati dalla
poltrona di prima fila!... e sali sul palcoscenico della tua vita!!!
Buona Giornata a tutti!
Lo Sapevate Che: Macchie sulla Pelle...
Macchie Sulla Pelle, Ultimo Avviso
Trattamenti Prima Dell’Abbronzatura
L’Idea
della tintarella abbinata bisogno di vedersi (e sentirsi) in perfetta forma,
suona quasi pleonastica. Perché implicito nello stesso esporsi al sole il
desiderio di esibire (ovviamente, per i più attenti al proprio aspetto) una
pelle fresca, liscia e priva di antiestetiche macchie. E, in egual misura di
mostrare un corpo il più possibile tonico, con glutei antigravitazionali,
pancia piatta, gambe scolpite. Considerata la corsa contro il tempo, le “armi” più efficaci sono i trattamenti o i
piccoli interventi estetici che prevedano tempi di recupero rapidi, così da non
interferire con l’imminente esposizione agli UV. Tra gli step base: prima
dell’abbronzatura, l’obiettivo è, paradossalmente, restituire candore alla
pelle, schiarendo le macchie ereditate dalle precedenti esposizioni al sole
(anche della scorsa estate), o a causa di una gravidanza (cloasma) o
dell’aging.
“In
ambulatorio medico si può ricorrere al foto peeling con il laser ad alexandrite
o con il Q/Switchet oppure con il laser frazionale. In media occorrono 2
sedute. In alternativa ci sono i peeling leviganti e “antimacchia” con acidi
come il glicolico, l’azelaico, il fitico, il cogico o a base di vitamina C. In
tutti i casi però, è necessario concludere il ciclo di sedute almeno un mese
prima della tintarella”, spiega la dermatologa Marcella Ribuffo, dirigente
medico dell’Istituto Dermapatico dell’Immacolata di Roma. Se manca poco alle
vacanze o ai primi weekend al mare, o le macchie sono lievi, si può ricorrere
ai cosmetici che però danno risultati modesti nell’immediato, come le creme a
base di vitamina C o di corbezzolo, da applicare mattino e sera.
Per
chi invece, vuole “rinfrescare” il viso, attenuando i segni dell’età
(rilassamenti, rughe) l’alternativa soft al lifting chirurgico (da rinviare a
estate conclusa, per i lunghi tempi di recupero) sono i fili di sospensione.
Per un semplice refresching, quando l’invecchiamento è meno evidente, le
alternative sono i filler e la biostimolazione con acido iauronico e/o di
cocktail di vitamine e aminoacidi, oppure con il proprio plasma re iniettato),
che richiedono come unico accorgimento quello di non esporsi il giorno successivo al trattamento o fino a
riassorbimento degli eventuali ematomi (circa 4-5 giorni)
Sul
fronte corpo, per rimodellare e snellire la “pancetta” maschile e le adiposità
su fianchi, pancia, gambe femminili, si può ricorrere a tecniche che prevedono,
per esempio, l’inserimento sottocute di un ago che contiene una fibra laser,
per rompere le membrane delle cellule di grasso, che sono successivamente
metabolizzate dal fegato.
“Sono
trattamenti di chirurgia soft che permettono di esporsi al sole dopo un mese
circa, ma che sono adatti solo per adiposità localizzate non troppo
pronunciate. Per queste ultime è indicata la liposuzione classica, un
intervento però piuttosto importante e come tale da programmare dopo l’estate”,
conclude Rosati.
Claudia
Bortolato – La Repubblica – 11-6-13
Lo Sapevate Che: La Grande Depressione
Nella Grande Depressione E’ La Borsa Che
Fa La Differenza
Senza saperlo o volerlo, chi stampa
soldi per combattere
La grande
recessione, e cioè Stati Uniti, Gran Bretagna e ora anche in Giappone, contribuisce alla
sperequazione dei redditi tra i super manager e il resto della forza lavoro. E’
quello che risulta da un’analisi condotta sul guadagno medio dei Ceo- i vertici
manageriali – delle imprese quotate nel Ftse 100, l’indice di borsa londinese.
Nel 2012, il reddito generato dal pacchetto azionario che fa parte delle loro
retribuzioni è aumentato dell’8 per cento. A regalare questo bonus è stata, nel
mezzo della grande recessione, l’impennata degli indici di borsa anglosassoni, una forza che, inaspettatamente, rema
a favore della sperequazione dei redditi.
Da quando è iniziata la guerra ai buoni di produzione
miliardari degli anni ruggenti, ai top manager vengono offerti, quale
compensazione, pacchetti azionari cospicui il cui valore sale quando salgono le
quotazioni in borsa. Senza volerlo, si è creato un nuovo fattore di
sperequazione dei redditi tra i Ceo e il resto dei manager, e infatti questi
ultimi lo scorso anno hanno avuto un incremento di reddito sei volte più basso.
Gli analisti concordano che a monte c’è una verità scomoda: il fiume di denaro
che si stampa non finisce nell’economia reale ma in borsa, e viene usato per
acquistare in primis titoli azionari.
Ciò spiegherebbe l’aumento del Ftse 100 nel 2012, anno di dura recessione anche
in Gran Bretagna. E’ però vero che il nuovo contante non basta a far gravitare
i titoli, nel medio e lungo periodo c’è bisogno di una forte domanda che esiste
ancora grazie agli ottimi tassi di crescita dei Paesi emergenti.
La globalizzazione continua così a stupirci con le sue
molteplici forme canaglia.
Loretta Napoleoni – Venerdì di Repubblica – 21-6-13
Venerdì: Speciale Pesce...
Zuppa di Cozze e Peperoni
Per 4 persone
2 kg di cozze, 2 pomodori maturi, un peperone verde,
2 spicchi d’aglio, uno scalogno, un ciuffo di prezzemolo, vino bianco, olio,
sale e pepe.
Lavate accuratamente le cozze, spazzolandole a lungo
sotto l’acqua corrente ed eliminate anche le barbette. Sbollentati i pomodori,
sbucciateli, tagliateli a dadini e lasciateli a perdere in un colino, l’acqua
di vegetazione. Sbucciate l’aglio e lo scalogno e tritateli. Lavate il peperone
e privatelo dei semi e dei filamenti bianchi interni, tagliatelo a dadini
piccoli. In una padella capiente, versatevi 2 cucchiai d’olio e fatevi
appassire a fuoco dolce il trito di scalogno e aglio, unitevi le cozze, coprite
e fatele aprire portando il fuoco a fiamma vivace. Togliete il coperchio,
bagnate con ½ bicchiere di vino bianco e unite una macinata di pepe. Fate
attenzione a che tutti i mitili si siano aperti, diversamente eliminate quelli rimasti
chiusi. Mettete le cozze, prelevandole con un mestolo bucato, su un grande
piatto di portata e cospargetele con la dadolata di pomodori e peperoni, che
avrete preventivamente riunito in una ciotola e condito con il fondo di cottura
delle cozze che avrete filtrato da un colino coperto da una garza, riscaldato
al fuoco e leggermente salato. Cospargete di prezzemolo tritato e accompagnate
con crostoni di pane casereccio abbrustoliti sotto il grill.
Torta di Acciughe Farcite
Per 6 persone
800 gr di acciughe, farina, 2 cipolle, pane
grattugiato, prezzemolo, 3 spicchi d’aglio, olio, sale, pepe.
Spinate 800 gr di acciughe, apritele a libro,
sciacquatele, asciugatele e passatele nella farina. Sbucciate 2 cipolle,
tritatele finemente, e mescolatele con 90 gr di pane grattugiato, 2 cucchiai di
prezzemolo tritato, 3 spicchi d’aglio pelati e spremuti, una presa di sale e
una macinata di pepe. Scaldate in una padella antiaderente 2 cucchiai d’olio,
fate uno strato di acciughe, coprite con metà del trito preparato, fate un
altro strato di acciughe con quelle rimaste e ricoprite col residuo trito di
verdure. Cuocete per 5 minuti a fiamma media. Girate il tutto con l’aiuto di un
piatto o di un coperchio, cuocete ancora 5 minuti e servite.
Crocchette di Merluzzo
Per 6 persone
600 gr di filetti di merluzzo, 600 gr di patate, 1
tuorlo d’uovo, 1 uovo intero, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, un pizzico di
noce moscata, olio, sale e pepe.
Fate lessare in acqua i filetti per pochi minuti,
finchè diventano teneri. Fate bollire per 20 minuti le patate con la buccia,
pelatele mentre sono ancora calde. Mettete la polpa delle patate in una
terrina, schiacciatela e incorporatevi il tuorlo d’uovo e l’uovo intero,
assieme al merluzzo sfilettato e sminuzzato. Insaporite con prezzemolo tritato,
noce moscata e pepe macinato. Aggiustate di sale. Mescolate bene e formate
delle polpette che poi appiattirete con il palmo della mano. Fate scaldare
abbondante olio in una padella e fatevi friggere le crocchette, che dovranno
risultare ben dorate da tutte e due le parti. Fate assorbire l’olio in eccesso
posandole su carta assorbente da cucina. Servite subito calde.
giovedì 27 giugno 2013
Pensieri: Saluto
Foto Liana -
"Niente e' piu' forte del legame che unisce
madre-figlia. Unione di abbracci stretti, come corde annodate, legate, per
tutta la vita, ed oltre"...liana♥
Buona serata a tutti!
Lo Sapevate Che: Cancro Da Sesso Orale...
Cancro da Sesso Orale
Caccia al Virus Mutante
Hpv
Dal summit mondiale le novità sul tumore
che ha colpito l’attore Michael Douglas
L’oncologo Airoldi: prevenzione e cure
Chicago.
“Ho avuto un cancro della bocca grave, ma sono guarito. Mi è venuto facendo
sesso orale”. La confessione del premio Oscar Michael Douglas, giunge a Chicago
nel corso del recente summit degli oncologi americani (Asco), con 30 mila
specialisti da tutto il mondo. La notizia è accolta con grande favore perché
interventi di questo tipo stimolano sia la diffusione di informazioni utili
alla prevenzione che il finanziamento delle ricerche. L’incidenza del tumore orofaringeo
da Hpv (lo stesso virus che causa il rumore del collo dell’utero) negli Usa,
secondo varie ricerche presentate anche qui all’Asco, è in drastico aumento:
tra il 1988 e il 2004 l’incremento è stato del 225%, salendo da 0,8 a 2,6 casi
per 100.000 residenti. Se non si ostacola la tendenza, tra pochi anni i casi di
tumore dell’orofaringe supereranno quelli del collo dell’utero. “ E di corretta
informazione e di ricerca ce n’è molto bisogno”, commenta Mario Airoldi,
direttore dell’Oncologia della Città della Salute e della Scienza di Torino,
presente a Chicago.
Qual è la situazione in Italia?
“Mancano
ancora dati precisi, ma vediamo un notevole aumento dei casi. Ci aspettiamo nei
prossimi anni che l’incidenza dei tumori orofaringei da Hpv salga dal 15% degli
anni 80 al 70% nei prossimi anni come è stato già in Svezia”.
La causa di questa ondata epidemica?
“Alla
base vi è l’Hpv, in particolare il ceppo 16, lo stesso virus causa del cancro
della cervice uterina. Oltre che sulle mucose sessuali, è presente anche sulla
pelle circostante e da l’ passa da soggetto a soggetto. Il profilattico
infatti, limita ma non annulla il rischio di contagio. Da sempre è diffuso in
tutta la popolazione, che in genere lo elimina in pochi anni con l’immunità.
Innesca un tumore solo in alcuni soggetti predisposti, per costituzione
genetica e/o per crollo immunitario da stress”.
S’è parlato di modificazioni dei
comportamenti sessuali.
“Più
probabile invece che si sia verificata una mutazione degli Hpv, ceppo 16 in
particolare, che li ha resi più capaci di
innescare il cancro. E’ insorta in Svezia. Da lì l’aumento del tumore
virus-indotto è passato negli Usa e poi in Europa, dove vi è ora l’incremento
dei casi”.
Sono curabili?
“Per
fortuna l’85% dei malati guarisce con cure mediche e radioterapia. Solo nel 15%
recidiva e richiede l’asportazione, con mutilazioni spesso invalidanti perché
queste strutture anatomiche sono determinanti per parlare, inghiottire e bere.
Proprio per questo è importante distinguere i tumori dell’orofaringe da Hpv,
dagli altri, che richiedono sempre l’asportazione, perché insensibili alle cure
mediche. Si rischia di rendere invalido grave un malato che poteva invece
essere ben curato con le sole cure mediche”.
Prevenzione?
“Purtroppo
il vaccino anti Hpv, che protegge proprio dai cappi 16 e 18, pur essendo da
tempo gratuito per le ragazze, ha raggiunto una copertura insufficiente per
essere un buon ostacolo alla diffusione dell’Hpv. Si sta valutando anche
l’opportunità di vaccinare i maschi”.
Arnaldo
D’Amico – La Repubblica – 11-6-13
Lo Sapevate che: Se Papa Francesco Tira Il Sasso e Nasconde La Mano
Papa
Francesco il 12 giugno scorso ha esordito così: “San Pietro non aveva un conto
in banca e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato
al mare a pescare un pesce e a trovare la moneta dentro
al pesce, per pagare…Il Vangelo va annunciato con semplicità e gratuità…La
testimonianza della povertà ci salva dal diventare organizzatori,
imprenditori…Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un
po’ complesse…ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di
imprenditore”.
Qualche giorno prima, l’8 giugno, a Ginevra, nel suo
intervento alla 23esima sessione ordinaria del Consiglio dei diritti dell’uomo,
dedicata alla violenza contro i cristiani, il rappresentante della Santa Sede
aveva ricordato alcuni dati relativi al servizio alla “famiglia umana” svolto
nel mondo dalla Chiesa Cattolica: “ Nel campo educativo gestisce 70.544 asili
con 6.478.627 alunni; 92.847 scuole primarie con 31.151.170 alunni; 43.591
scuole secondarie con 17.793.559 alunni. La Chiesa educa anche 2.304.171
allievi negli istituti superiori e 3.338.455 studenti universitari. I centri
caritativi e sanitari della Chiesa nel mondo comprendono: 5.3°5 ospedali,
18.179 dispensari, 547 case di cura per malati di lebbra, 17.223 case per
anziani, malati cronici o disabili, 9.882 orfanotrofi, 11.379 nidi, 15.327
consultori matrimoniali, 84.331 centri di riabilitazione sociale e 9.391
istituzioni caritative di diverso genere.
A questi dati bisogna poi aggiungere i servizi
d’assistenza svolti nei campi profughi”. Se poi il sostantivo Chiesa viene esteso alle opere che tutte
le altre confessioni cristiane intrattengono nei cinque continenti, le cifre
lievitano vertiginosamente.
Forse è proprio per questa presenza nell’assistenza
che, nella Chiesa senza aggettivi confessionali, ha proseguito il
rappresentante della Santa Sede presso le organizzazioni Onu di Ginevra, “si
stima che oltre centomila cristiani vengano uccisi per qualche motivo legato
alla loro fede”; un morto ogni cinque minuti. D’altronde nel 2008, papa
Benedetto, aveva detto: “Quando i cristiani sono veramente lievito, luce e sale
della Terra, diventano anche loro, come avvenne per Gesù, oggetto di
persecuzioni; come Lui sono “segno di contraddizione”. La convivenza fraterna,
l’amore, la fede, le scelte in favore dei più piccoli e poveri, che segnano
l’esistenza della Comunità cristiana, suscitano talvolta un’avversione
violenta”. “La Chiesa non si amministra
con le Ave Maria” affermava l’arcivescovo Paul Marcinkus. La citazione è
brutta, la sostanza resta: con chi ce l’ha papa Francesco? Può un Papa lanciare
il sasso e poi nascondere la mano?
Filippo Di Giacomo – Venerdì di Repubblica – 21-6-13
Parlando di: Cous Cous...
Cous Cous al Pomodoro e Erbe Aromatiche, ricetta Araba
Per 4 persone
200 gr di cous cous precotto, 4 pomodorini maturi, 1
cipolla di Tropea, 1 spicchio d’aglio, semi di coriandolo, 100 gr di olivette
liguri, succo di limone, 4 cucchiai di erbe aromatiche (menta, coriandolo,
prezzemolo, erba cipollina), olio, sale.
In una casseruola portate a ebollizione 2 dl di
acqua, salatela, toglietela dal fuoco, versatevi 200 gr di cous cous precotto.
Lasciatelo gonfiare per circa 15 minuti e sgranatelo con la forchetta. Scottate
per pochi minuti 4 pomodorini maturi in acqua bollente, quindi spellateli
togliete i semini e fateli a dadini. Sbucciate una cipolla di Tropea e uno
spicchio d’aglio e tritateli; fateli soffriggere in una padella antiaderente
con 3 cucchiai d’olio, unite un cucchiaino di semi di coriandolo pestati e il
cous cous, cuocete mescolando con un cucchiaio di legno per 2 minuti. Unite i
pomodori, 100 gr. di olivette liguri, il succo di un limone e 4 cucchiai di
erbe aromatiche (menta, coriandolo, prezzemolo, erba cipollina) e mescolatelo.
Cuocete mescolando per 2-3 minuti. Servite tiepido.
Cous Cous Zora di Carne, ricetta Africana
Per 4 persone
6 etti di carne da spezzatino ( vitello, manzo,
agnello, tacchino, coniglio ), un mazzetto di prezzemolo 1 porro, 1 cipolla, 2
pomodori maturi, 2 coste di sedano, 2 carote, ½ cavolo verza, 2 patate, piccole
confezioni di legumi già cotti tipo piselli, ceci, fagioli, 300 gr di cous cous
non precotto, olio, sale e pepe. Doppia casseruola da cous cous.
Nella casseruola (non forata), soffriggere in 3
cucchiai d’olio il porro a pezzi, la cipolla a fette, i pomodori pelati e
ridotti a tocchettini, il prezzemolo sfogliato e tritato grossolanamente.
Aggiungere acqua a ¾ della casseruola. Dopo 8 minuti aggiungere le coste di
sedano e le carote a pezzi. Coprite e lasciar cuocere. Nel mentre in un
recipiente grande mettete il cous cous e bagnatelo con acqua, poco alla volta,
per ¼ d’ora. Mettete poi il cous cous nella parte superiore forata della
casseruola. Cuocere per 20 minuti insieme alla verdura sottostante. Rimettere
il cous cous nel recipiente di prima e ribagnare nuovamente con acqua,
rigirandolo man mano. Rimetterlo a cuocere nella parte superiore forata.
Aggiungere alla carne e verdura, il cavolo verza a filetti e le patate a
tocchetti. Quando le verdure saranno
cotte, aggiungete i legumi già cotti scolati dalla loro acqua e sciacquati.
Togliere il cous cous, rimetterlo nel recipiente grande, condire con olio e
sale e rimetterlo a cuocere nella casseruola forata sulla verdura ancora per
1/4 d’ora. Servire nel piatto di ciascun commensale, del cous cous bagnato col
brodo e accanto carne e verdura a piacere.
Cous Cous di Gamberi, ricetta di Tahiti
Per 6 persone
gr 300 di cous cous a cottura rapida, 120 gr di
fagiolini, 150 gr di carote, 2 cipollotti, 300 gr di code di gambero, Tabasco,
100 gr di cocco fresco, olio, sale e pepe.
Versare il semolino in una ciotola capiente,
irrorarlo con un bicchiere d’acqua e metà bicchiere di olio, mescolare e
lasciare riposare per mezz’ora. Raschiare le carote, lavarle e tagliarle a
pezzi. Pulire i cipollotti, eliminare le parti più dure e tagliarli a rondelle.
Spuntare i fagiolini, togliere l’eventuale filo, lavarli e tagliarli a
pezzetti. Tagliare il cocco, pulito dalla scorza, a lamelle sottili che
dividerete a listerelle. Sgusciare le code di gambero, privarle del budellino
intestinale nero e lavarle. Unire le verdure preparate al cous cous, insaporire
con sale e pepe, mescolare gli ingredienti, versare il cous cous nella
cuscussiera, ( oppure nel cestello a vapore, foderato con un canovaccio a trama
larga inumidito ), e far cuocere scoperto per mezz’ora. Togliere il cous cous
dal fuoco, versarlo nel piatto di portata, unire il cocco a listerelle,
irrorarlo con 4 cucchiai d’olio, qualche goccia di Tabasco, mescolare, servire
caldo o tiepido.
mercoledì 26 giugno 2013
Pensieri: Saluto
Sulle Strade Del Cuore
La vita umana è bellissima, ma molto breve. Breve come le
gocce di rugiada che appaiono al calar della notte, scintillano all'alba e si
dissipano con il calore del sole. Ciascuno di noi vive all'interno di una
piccola parentesi di tempo. Ci lasciamo prendere da così tante attività, che
perdiamo di vista il mistero che circonda l'esistenza.
(Augusto Cury)
(Augusto Cury)
Buona Serata a tutti!
Pensieri: Saluto
Marilena Boscarino - Foto di Spazio Cultura
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo
ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci deve essere
qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo
in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là
fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e
dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio
come te.
BUONA GIORNATA A TUTTI!
Lo Sapevate Che: La Decrescita Felice...
(…)
Nella grave crisi ci rimane
la nostra intelligenza, la
Creatività,
la spiritualità, restando sempre vigilanti e militanti per il bene comune, che
è tuttora limitato da una democrazia autoritaria.
Il
bene comune: è una condizione fondamentale, l’unica strada per crescere, in cui
qualunque cittadino è soprattutto persona, cioè soggetto di diritto, il diritto
a partecipare per il bene comune.
Continua
a prosperare in molti l’errata convinzione che la legge del più forte sia una verità
intoccabile. La sovranità popolare viene prima del mercato, dei giochi in
borsa, delle corruzioni a macchia d’olio.
(…)
Don
Gallo Social Club – Breviario di Strada
Lo Sapevate Che: Un Figlio...
Un Figlio Vuol Dire Lasciarsi Cambiare La Vita
Scrive la psicoanalista Jeanne Van de Bousck: “Mentre
l’educazione di un figlio richiede dai 15 ai 18 anni, l’educazione dei genitori
può durare mezzo secolo e più”
Sono un infermiere in
servizio presso un Pronto Soccorso pediatrico e talvolta mi chiedo: che cosa
rappresenta per un genitore la salute del proprio figlio? Nei comportamenti,
nello sguardo e nelle preoccupazioni dei neogenitori leggo tutto lo
smarrimento, il senso d’impotenza e la mancanza di informazione di coppie che,
a quanto pare, in 9 mesi di attesa non hanno ritenuto di doversi preparare
all’accudimento del nascituro. Mamme che alle prime difficoltà rinunciano
all’allattamento al seno privando il loro figlio di enormi benefici scientificamente
dimostrati ed esponendolo a problemi di salute nell’età adulta. Bambini appena
più grandi già considerati piccoli adulti, che vengono incolpati se s’ammalano
e si pretende che riordino quale medicine stanno prendendo perché i loro
genitori, magari separati, non si parlano, o i nonni, con cui passano gran
parte del tempo, lo scordano. E’ vero che
il lavoro precario non prevede assenze per la malattia dei figli, ma
noto che i genitori preferiscono venire da noi in orari impensabili, dopo che
la mamma è tornata dalla palestra o il papà dallo stadio. Pare che molti
genitori prima usino i figli per dare un senso alla propria vita, poi
trascurino il compito basilare di preservare la loro salute.
Marco
Siccome per aver un figlio basta seguire le leggi di
natura, molti genitori pensano che anche la sua nascita e la sua crescita siano
un processo del tutto naturale. E invece così non è, perché la nascita di un
figlio genera, in chi l’ha messo al mondo, la “genitorialità”. Una dimensione
spesso sconosciuta ai genitori, che continuano a essere ciò che erano prima di
mettere al mondo il figlio, senza la più pallida idea che quella nascita esige
da loro una radicale trasformazione nel loro modo d’essere e di rapportarsi tra
loro.
Persuasi che essere buoni genitori è sufficiente
l’amore che provano per i figli (per giunta l’amore come lo intendono loro, e
spesso non come i figli lo vorrebbero), molti genitori restano quel che sono,
solo con un piccolo personaggio in più per casa, senza la minima consapevolezza
che il sopraggiunto chiede una trasformazione radicale delle loro relazioni, Di
questa inconsapevolezza, più delle madri, sono vittime i padri, il cui
contributo fisiologico per mettere al mondo il figlio è stato così
insignificante, rispetto ai nove mesi di gravidanza che impegnano la madre, da
non richiedere alcuna trasformazione della loro personalità.
Incapaci di trasformarsi, sia i padri sia le madri si
appoggiano a quegli schemi tradizionali che prevedono il padre come il soggetto
che lavora e mantiene la famiglia e la madre come il soggetto che, lavori o non
lavori fuori casa, deve in ogni caso prendersi cura della famiglia.
Assolti questi compiti, i due si sentono “buoni
genitori”, mentre buoni non sono perché, anche se non sono bugiardi, infedeli,
gelosi, viziosi, drogati, delinquenti, sadici, stremati o semplicemente
assenti, con la nascita del figlio non sono minimamente cambiati. Pensano di
doverlo crescere ed educare secondo la loro visione del mondo senza farsi
interrogare dalle esigenze, dalle curiosità, dalle domande che il figlio pone e
che si fanno palesi già dai primi giorni di vita, con grida che terrorizzano i
genitori, diarree e vomiti per palesare il rifiuto di cibo, insonnie che implorano
più attenzione.
E allora che fanno i genitori che si sono trovati tali
nel giro di poche ore, subendo loro il “trauma
della nascita” senza essere stati minimamente preparati? Corrono da lei e da quanti come lei lavorano
nelle strutture sanitarie, per affidare ai medici la soluzione di problemi che
non hanno saputo affrontare, mai sfiorati dall’idea che, se è vero che sono i
genitori a generare un figlio, è altrettanto vero che il figlio genera i
genitori.
Ma quando i padri e le madri che non si lasciano
generare dal figlio, e io direi anche “educare”, come possono considerarsi
buoni genitori, se sono incapaci persino di rinunciare al sogno che ritraeva un
figlio secondo i loro desideri, senza guardare con attenzione, cura e amore chi
quel figlio è per davvero, quale la sua indole, che non sempre coincide col
sogno che i genitori, incapaci di cambiare, a suo tempo s’erano fatti di lui?
umbertogalimberti@repbblica.it
– Donna di Repubblica – 22-6-13
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