Un’Italia Così Giovane Diventata Presto Un Paese Per Vecchi
Non so spiegare come, ma sono sicuro che anche le entità sociali, le città, le nazioni, le civiltà
Possono essere giovani o vecchi, e i segni della loro età sono visibili. Per esempio, è un sintomo l’indice di natalità. Le comunità giovani producono un grande numero di figli, quelle avanti d’età sono sterili. Mi sembra evidente che l’antica Roma fosse giovane, e in crescita, al tempo dei Re, che fosse invece vecchia nell’èra imperiale. Tutto ciò premesso, e in attesa di essere contraddetto da chi meglio di me conosce l’argomento, pongo il quesito: come possiamo definire, biologicamente, l’Italia contemporanea?
Il Regno, come ci è stato detto con insistenza negli ultimi tempi, è relativamente giovane. Centocinquant’anni, poco più. I regni del Nord sono invece millenari, più o meno. La patente di gioventù è consolante. Alla giovane età, quindi all’inesperienza possiamo attribuire i malanni nazionali: non paghiamo le tasse, non sappiamo organizzare i servizi pubblici, non sappiamo gestire la politica, e abbiamo complessi di inferiorità, perché siamo giovani, siamo inesperti, non abbiamo ancora imparato. Aspettiamo di avere un altro paio di secoli alle spalle anche noi, e diventeremo bravi.
E se invece i difetti fossero segno di vecchiaia? Il Regno d’Italia è giovane, ma noi, che genericamente ci definiamo con la qualifica di italiani, siamo sulla piazza da molti secoli: anzi, da un paio di millenni. Non è escluso che i cattivi sintomi di cui dicevo siamo tipici di comunità decrepite, sfiduciate, sfinite. E in questo caso sono davanti a noi anni peggiori di quelli attuali: perché la vecchiaia, notoriamente peggiora di anno in anno.
Decidete coi, cari lettori: magari parlandone anche coi figli, che hanno diritto di esternare la loro opinione, essendo direttamente interessati. Nel frattempo confermo che ul nostro amato Paese, giovane o vecchio che sia, è in cattiva salute: sembra sul punto di spappolarsi. Basta dare un’occhiata a Montecitorio….
Piero Ottone – Venerdì di Repubblica – 26-04-13
Nessun commento:
Posta un commento