(…)
…Aver chiesto indicazioni in una sera piovigginosa d’inverno a tre punk con tanto di creste irochesi e Doctor Martens acquartierati al riparo di un androne di fronte all’uscita deserta della stazione di Censier-Daubenton ed essere stata accompagnata dai tre giovani premurosi fino all’ingresso del parchetto di Vermenouze: “Ma si figuri, da sola si sarebbe persa, e poi con la gente che c’è in giro…”, aver viaggiato a tutta birra a bordo di una lussuosa Facel Vega con gli interni di cuoio biondo che profumavano di miele sull’autostrada dell’Ovest appena inaugurata e ancora deserta, avere allungato con il vino un fondo di minestra al lardo (quello che nel Sud della Francia si chiama “faire chabrot”), aver mangiato in tempo di guerra formaggi di campagna dai quali cadevano certi vermi che facevano saltelli graziosi quando raddrizzavano il loro corpicino arcuato, aver fatto tappa a Sully-sur Loire durante l’Esodo, aver distribuito bicchieri d’acqua insieme a una sorella minore di 9 anni ai soldati prigionieri che passavano senza fermarsi (agli adulti era proibito)…..
Francoise Héritier – Il Sale Della Vita
Nessun commento:
Posta un commento