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sabato 11 maggio 2013

Lo Sapevate Che: Generare Il Nuovo...


Agli adulti i cambiamenti piacciono poco, mentre ai giovani  piacciono fin troppo.

I grandi percepiscono spesso il nuovo come qualcosa di estraneo alla loro identità, una minaccia che inizialmente può anche affascinare ma che alla resa dei conti risulta deludente. I ragazzi, invece, vivono la mitologia del nuovo e del diverso come rottura provvidenziale della routine e, spesso, con l’illusione che l’inedito sia anche, automaticamente, migliore del già dato.
Alle famiglie tocca oggi il compito di assumere responsabilmente le tante trasformazioni che incombono nel mondo contemporaneo sfidato da una globalizzazione intricata e insondabile, nonché nel microcosmo sociale in cui le generazioni con differente sensibilità sperimentano sentimenti, vivono relazioni ed esperienze, accumulano difficoltà e disperdono sogni.
I consequenziali mutamenti del nucleo domestico, che non sempre si realizzano in modo positivo, spesso provocano gli adulti ad una ulteriore prudenza; i genitori ritengono inevitabile procedere con il freno a mano tirato al massimo, ma dolorosamente si ritrovano a sperimentare che questa resistenza ad oltranza nei confronti del cambiamento è pregiudiziale per la crescita dei figli.
La verità è che le famiglie oggi devono un po’ ridimensionare la loro tradizionale funzione di argine al mutamento culturale e sociale, così come non possono accontentarsi di procedere a vista, con brusche accelerazioni e pensosi rallentamenti, peraltro non  disponendo sempre della saggezza necessaria a capire quando serve una cosa e quando l’altra. E’ ora di riscoprire che la vocazione della famiglia è la generatività: solo utilizzando al meglio la creatività della vita e la vita come creatività è possibile tenere diritta la barra delle trasformazioni in atto e, soprattutto, educare le nuove generazioni ad un confronto positivo con esse.
Peraltro, non si tratta di assecondare evoluzioni momentanee e misurate strettamente sulle esigenze e i desideri dei singoli; piuttosto ci vuole una generosità autentica, l’energia di un dinamismo che sia cifra distintiva di una nuova solidarietà verso tutti: in particolar modo verso quelle famiglie che per mancanza di strumenti culturali idonei si arrendono quasi inconsapevolmente ai cambiamenti incombenti: subìti piuttosto che generati e rigenerati, questi accrescono il disorientamento degli adulti e consegnano i giovanissimi alle mode del momento, alla tirannia dei mercati in cui si commerciano i valori, al conformismo più becero.
Il cambiamento è, che piaccia o no, una regola fondamentale e ineludibile dell’esistenza, una componente importante del processo di umanizzazione delle persone. Per il bene di tutti, principalmente dei figli.
Marianna Pacucci – Bollettino Salesiano – Maggio 2013

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