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martedì 16 maggio 2017

Lo Sapevate Che: Strano ma vero, essere irrazionali è un vantaggio...



Gli italiani sono i peggiori guidatori d’Europa – secondo gli altri europei – ma al tempo stesso ritengono di guidare meglio di tutti. Il paradosso del rapporto 201 Les Européens au volant della Fondation Vinci Autoroutes illustra un fenomeno individuato nel 1999 dagli psicologi David Dunning e Justin Kruger sono sempre i meno competenti a sopravvalutarsi, perché le lacune che condannano a un esito insoddisfacente sono le stesse che impediscono di riconoscere la povertà dei propri risultati. Solo i già competenti sanno abbastanza da accorgersi delle proprie manchevolezze. Un abbaglio che però, in certi casi si trasforma in un vantaggio. Lo dicono le ricerche di Ryan McKay, docente di psicologia alla Royal Holloway University di Londra, che affronterà il tema oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del National Geographic Festival delle Scienze. “Nell’ambito di scuola, lavoro e sport, dove le prestazioni sono ben misurabili, una percezione di sé falsata porterà delusioni” spiega McKay. “Ma per qualità più soggettive, come il fascino o la moralità, un’autostima ingiustificata aiuta, perché riduce lo stress”. Potere delle “illusioni positive”, false credenze che sono state promosse, anziché rimosse, dall’evoluzione. Perché favoriscono la specie. “Di fronte a una persona che ci interessa, possiamo fare due errori: pensare di piacerle, quando invece non è affatto così. O convincerci – a torto – di non avere speranze e lasciar perdere” sottolinea McKay. “Nel primo caso rischiamo solo qualche imbarazzo, nel secondo invece sfuma un’occasione d’oro per formare una coppia: un costo molto più alto in termini evolutivi. Per questo è molto utile illudersi di essere irresistibili”. La strana alleanza tra irrazionalità e lotta per la sopravvivenza spiega anche l’attrazione che proviamo per il soprannaturale”: “Per Richard Dawkins non c’è differenza tra credere nei miracoli e credere come alcuni pazienti psichiatrici, di avere due teste. Ma sbaglia: credersi bicefali non aiuta la specie, mentre le religioni creano senso di appartenenza, rinsaldano le comunità” osserva McKay. “E quanta più irrazionalità è richiesta per accettare i dogmi tanto più saldi sono i gruppi: fino a eccessi autodistruttivi come quelli della setta Heaven’s Gate, che convinse gli adepti al suicidio così da “salire sulla coda della cometa Hale – Bopp per raggiungere un’altra dimensione”. Le religioni monoteiste hanno anche un’altra giustificazione darwiniana: “L’idea di un essere invisibile che vigila su ogni nostra mossa stimola una qualità cruciale per sfuggire a predatori e nemici: accorgersi della presenza di qualcuno che ci scruta” osserva McKay. “In questo caso gli errori possono essere due: credere di non essere osservati, quando invece lo siamo, o pensare di esserlo quando siamo soli. Il primo errore è il peggiore: essere colti di sorpresa da una belva è senz’altro più pericoloso che preoccuparsi a vuoto. Ecco perché per l’Homo sapiens è stato così facile scambiare un albero colpito da un fulmine per un sego divino”.
Giuliano Aluffi – Scienze – Il Venerdì di La Repubblica – 12 maggio 2017 -

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