Il commando, composto di quattro elementi (di
cui uno minorenne) imbarcatisi a Genova con passaporti falsi, irrompe alle 13
nella sala pranzo iniziando a sparare in aria e ferendo nella confusione un
marinaio. Al momento del dirottamento a bordo della nave ci sono 320 membri
dell'equipaggio, guidati dal comandante Gerardo De Rosa, e 107 passeggeri, dal
momento che gli altri 670 sono sbarcati per una visita guidata al Cairo.
L'obiettivo iniziale dei terroristi è di
compiere un attentato nello scalo israeliano di Ashdod, ma scoperti
dagli ufficiali della nave mentre nascondevano delle armi, decidono per il
dirottamento. L'allarme captato da una nave svedese arriva alle autorità
italiane nel primo pomeriggio e in serata la notizia viene data in TV, in
primis dal Tg1 diretto da un giovanissimo Enrico
Mentana.
Si viene a sapere che i quattro sono membri
del Fronte per la liberazione della Palestina (frangia estrema
dell'OLP presieduto da Yasser Arafat) e chiedono in cambio la
liberazione di 50 palestinesi detenuti in Israele. Scartata l'ipotesi di una
soluzione di forza per l'estrema rischiosità della situazione - i terroristi
sono pochi ma armati per compiere una strage - il Governo italiano, in
contrasto con gli USA, apre le trattative trovando un alleato nello stesso
Arafat, che prende le distanze dai dirottatori.
Nel frattempo, di fronte al diniego della Siria
ad autorizzare l’attracco (d'accordo con l'Italia), il commando individua un
passeggero ebreo con passaporto americano, disabile, Leon Klinghoffer,
e lo assassina gettandone il cadavere in mare.
La situazione sembra sbloccarsi con l'intervento
di Abu Abbas, emissario di Arafat, che convince i 4 a consegnarsi
alle autorità egiziane con la promessa di un salvacondotto. L'Italia, che
secondo la versione ufficiale ignora l'uccisione del passeggero, dà l'ok all'operazione
tra le proteste dell'amministrazione USA guidata da Ronald Reagan,
che invece è decisa a mettere le mani sui terroristi e sullo stesso Abbas. Così
l'aereo su cui sono imbarcati questi ultimi viene intercettato dai caccia
americani e costretto ad atterrare alla base aerea di Sigonella (in
Sicilia).
Qui si scatena una vera e propria crisi
diplomatica tra gli Stati Uniti e l'Italia, che con il presidente del
Consiglio Bettino Craxi dice "no" allo storico
alleato che chiede la consegna dei terroristi. Solo quando questi ultimi
verranno presi in consegna e arrestati dalle forze dell'ordine italiane,
l'Egitto lascerà partire l’Achille Lauro trattenuta fino a sabato 12 ottobre.
Finisce un incubo durato sei giorni che segnerà
un passaggio storico importante nei rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti,
nell'ambito della delicata questione mediorientale.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/9081
Nessun commento:
Posta un commento