L'atto costitutivo dell'associazione venne
formalizzato il 23 ottobre a Torino da Quintino Sella, ministro
delle Finanze dell'allora Regno d'Italia, e da altri 183 soci, tutti
appartenenti alle classi più agiate della società (nobiltà, alta borghesia,
politica). L'idea era venuta a Sella nell'agosto dello stesso anno, a
conclusione di una spedizione sulla vetta del Monviso.
Fu lo storico fondatore a dettare (in una
lettera conservata tra i documenti fondativi del CAI) lo spirito identitario del
nuovo organismo, assimilato in seguito nello statuto, dove si indica quale
principale scopo quello «di far conoscere le montagne, più specialmente
le italiane e di agevolarvi le salite e le esplorazioni scientifiche».
Organizzato in circa 500 sezioni, sparse in
tutta la Penisola, e con oltre 300mila iscritti, il CAI oggi svolge un ruolo
prezioso in tutti i vari aspetti che riguardano l'ambiente montano: dalla
memoria storica, affidata al Museo della Montagna (istituito a
Torino nel 1874), all'esplorazione con l'Associazione Guide Alpine Italiane (nata
nel 1931 come costola del CAI), passando per le attività di prevenzione e
soccorso di incidenti prestate dal "Corpo nazionale di soccorso alpino e
speleologico" (CNSAS), in collaborazione con la Protezione Civile.
Presieduta dal 2016 da Vincenzo Torti,
l'associazione collabora anche con l'Esercito Italiano per la fase di
addestramento delle truppe alpine.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1543004
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