Teatro della contesa fu la Cuba di Fidel Castro, entrata nella
black list dell'amministrazione americana, in seguito al crescente
consolidamento dei rapporti commerciali con l'URSS. Di contro, il fallito
tentativo di invadere l'isola (ricordato dalle cronache storiche come lo "Sbarco
nella baia dei Porci") aveva spinto quest'ultima a rafforzarsi
militarmente.
Il casus belli scoppiò il 14 ottobre del 1962, quando un aereo
spia americano U2 fornì le prove fotografiche che i sovietici
stavano installando delle basi missilistiche a Cuba, posizionate in direzione
degli USA.
Ne scaturì una guerra di nervi, a colpi di dichiarazioni dei due
presidenti John Fitzgerald Kennedy e Nikita Krusciov, sfociata
nel blocco navale imposto dagli USA. Le pressioni della diplomazia
internazionale e l'intervento accorato di papa Giovanni XXIII favorirono la
distensione e il raggiungimento di un accordo tra le parti, basato sulla
rimozione dei missili a Cuba e sullo smantellamento di quelli statunitensi in
Turchia.
Ricordato al cinema dal film "Thirteen Days" (2000), con protagonista
Kevin Costner, l'episodio segnò uno spartiacque nei rapporti tra le due
superpotenze, favorendo l'istituzione di una linea telefonica diretta tra i due
presidenti, denominata linea rossa.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1534004
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