Nato a Mondovì, in provincia di Cuneo, e
scomparso a Cavour nel luglio del 1928, ricoprì diversi ruoli
nell'amministrazione pubblica, collaborando con diversi ministri delle Finanze
(appartenenti alla cosiddetta Destra storica) per il risanamento del bilancio
statale.
Divenuto primo ministro nel 1903, la sua
formazione di liberale moderato diede una forte impronta alla politica
economica portata avanti nel corso di cinque diversi governi. Criticato da
Gaetano Salvemini per la scarsa attenzione al disagio sociale nel Meridione e
per strategie elettoralistiche poco "ortodosse", venne apprezzato per
aver allargato la partecipazione alla vita politica e per il forte impulso alla
crescita industriale del Paese.
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