Completati gli studi universitari in
Giurisprudenza, a 22 anni cominciò a collaborare per il Corriere della
Sera, di cui restò una delle firme più illustri fino agli ultimi giorni di
vita. Per il quotidiano di via Solferino, fu prima inviato di guerra sul fronte
etiopico e in seguito critico d'arte.
Nel 1940 pubblicò il suo romanzo più conosciuto: Il deserto dei Tartari,
che ne raccoglie gli aspetti salienti della poetica, riassumibile nel rapporto tra
l'angoscia esistenziale dell'uomo moderno e il proprio desiderio di fuga dal
tempo.
Rientrarono tra i suoi interessi la pittura, il teatro e il cinema.
Quest'ultimo lo vide collaborare con Federico Fellini alla sceneggiatura di un
film che non fu portato a termine.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/13028
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