Nato a Parigi e morto a Saint-Cyr-sur-Loire
nell'ottobre del 1924, il nome completo era Jacques François-Anatole Thibault.
Dopo gli inizi come articolista per riviste bibliografiche, debuttò nella
poesia e nella prosa, ma i capolavori arrivarono con i romanzi.
Dal 1890 pubblicò le opere migliori, da Taide a Il
giglio rosso, fino alla tetralogia della Storia contemporanea,
in cui narrò le miserie della società francese del tempo attraverso al figura
del Signor Bergeret, un colto professore di liceo.
Considerato un modello da molti scrittori, su
tutti Marcel Proust (che su di lui modellò il personaggio dello scrittore
Bergotte nella Recherche), fu insignito della Legion d'onore e nel
1921 ricevette il Nobel per la Letteratura, «in
riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da
nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento
gallico».
Ateo convinto e sostenitore del socialismo, fu
messo all'indice dalla Chiesa cattolica e denigrato dagli autori surrealisti, finendo
nel dimenticatoio al punto che le sue opere sono, tutt'oggi, difficilmente
ristampate.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/5688001
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