In quel periodo, venti chilometri più a nord di
Maranello, nel piccolo comune di Sant'Agata Bolognese per la
precisione, un altro mito a "quattro ruote" stava prendendo forma,
confermando (insieme con il marchio Ducati, nato nel 1946 a
Bologna) l'Emilia-Romagna quale patria dei motori da grandi prestazioni.
Dopo aver raccolto successi e miliardi
fabbricando trattori, l'industriale Ferruccio Lamborghini decise
di puntare al settore delle auto sportive, lanciando la sfida al
"cavallino rampante". La molla era scattata dopo una discussione
con Enzo Ferrari, al quale aveva suggerito come migliorare alcuni
difetti palesati dalle "rosse", sentendosi liquidare bruscamente
così: «La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a
guidare i trattori e non le Ferrari».
Per dimostrargli il contrario mise su
un'officina ultramoderna, dove dalla fine del 1962 iniziò a lavorare al primo
modello di auto. Un anno dopo da qui uscì la berlina a due posti 350GTV,
presentata per la prima volta al Salone di Torino, il 30 ottobre del 1963: fu
l'atto di nascita della nuova società, che prese il nome di Automobili
Ferruccio Lamborghini SpA.
Come simbolo fu adottato il Toro, in
quanto segno zodiacale di Ferruccio Lamborghini, richiamato in tutti i
principali modelli della casa bolognese: dalla "Diablo" degli anni
Novanta alle "Murciélago" e "Gallardo" del nuovo millennio,
fino alla più recente "Huracán" (presentata al salone di Ginevra nel
2014).
http://www.mondi.it/almanacco/voce/112011
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