Di famiglia ebraica, dopo essersi laureata in
filosofia all'Università di Marburg, come allieva del celebre filosofo Martin
Heidegger, fu costretta a riparare prima in Francia e poi negli Stati Uniti
d'America per scampare alla persecuzione antisemita di Hitler.
Per il quotidiano "New Yorker" seguì
in Israele il processo al criminale nazista Adolf Eichmann, dal quale trasse
ispirazione per La banalità del male, il suo capolavoro più noto,
dove spiega le ragioni di come un popolo (quello tedesco, nella fattispecie)
possa rendersi complice dei più efferati crimini contro l'umanità, senza un
minimo di autocoscienza.
Nel 2012 è uscito un film ispirato alla sua
vita, diretto dalla regista tedesca Margarethe von Trotta e proiettato in
Italia il 27 gennaio 2014, in occasione della Giornata della Memoria.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1558001
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