La forza del romanzo
Milan Kundera è nato a Brno, nell'attuale repubblica
Ceca il giorno 1 aprile 1929. Suo padre Ludvik era un pianista e lo stesso
Kundera da giovane è stato per un breve periodo un musicista jazz. D'altronde,
la cultura musicale è sempre stata presente nella sua riflessione e nella sua
formazione, avendo studiato sia filosofia che
musica a Praga. Si è però laureato nel 1958 presso la facoltà di arti
cinematografiche "AMU" dove ha insegnato successivamente letteratura
mondiale.
Iscritto, da studente, due volte al partito comunista,
nel '48 fu espulso a causa delle sue idee che non seguivano le linee ufficiali
del partito. Inoltre, la sua partecipazione al movimento di riforma della
"Primavera di Praga"
gli costò la cittadinanza cecoslovacca e il licenziamento. Espulso dal suo
Paese, si è trasferito in Francia, dove ha insegnato all'Università di Rennes e
a Parigi, dove tuttora vive e lavora. Ha comunque continuato a scrivere in ceco
(a parte gli ultimissimi romanzi), nonostante che le sue opere fossero proibite
in patria, fino al crollo del regime filo-sovietico.
Negli anni della sua formazione, comunque, prima di
dedicarsi alla letteratura e al cinema, lavorò anche da manovale. Già negli
anni Cinquanta aveva scritto alcune raccolte di poesie, ma ottenne vasto
successo con la serie di racconti "Amori ridicoli" (1963, 1964),
straordinari per l'ironia corrosiva (anche nei confronti del regime), e la
capacità di sviluppare le storie in circoncentrici paradossi.
Nel '62 debutta invece come drammaturgo con "I
proprietari delle chiavi", ambientato nel periodo dell'occupazione
nazi-fascista. Del 1967 è il suo primo romanzo, il potente "Lo
scherzo", satira dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto
della personalità stalinista.
La pubblicazione del romanzo fu uno degli eventi letterari della cosiddetta
Primavera di Praga del 1968 e il libro vinse anche il premio dell'Unione
Scrittori Cechi.
Dopo esordi così promettenti, Kundera ha pubblicato
altri bellissimi romanzi, rinvigorendo con la sua prosa la più alta tradizione
del romanzo europeo, in specie con l'invenzione tutta kunderiana del
saggio-romanzo, consistente appunto in una mescolanza, in una sorta di ibrido
della forma saggio con la forma romanzo (di cui si ha un esempio vertiginoso
nel libro "L'immortalità").
Sul piano letterario, questa ibridazione porta
l'autore ceco a costellare i suoi romanzi di riflessioni e ricognizioni
filosofiche davvero sorprendenti e profonde. Fra gli altri suoi libri, si
ricordano: "La vita è altrove", (Premio Medicis come miglior libro
straniero pubblicato in Francia), "Il valzer degli addii", "Il
libro del riso e dell'oblìo" e soprattutto il romanzo a cui il suo nome è
più legato "L'insostenibile leggerezza dell'essere", in cui si
fondono mirabilmente storia, autobiografia e intrecci sentimentali. Questo
libro, forse anche grazie al suo titolo particolarmente azzeccato ed evocativo,
gli ha conferito un'ampia popolarità, testimoniata anche da una, poco riuscita,
riduzione cinematografica.
Nel 1981 Milan Kundera ha vinto il Commonwealth Award
per la carriera insieme con Tennesee Williams. Ha anche ricevuto il premio
Mondello per il testo teatrale "Jaques e il suo padrone" e il
Jerusalem Prix.
Come critico e saggista, ha contribuito a diffondere
la cultura e gli autori più interessanti del suo paese nell'occidente europeo.
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