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venerdì 10 luglio 2020

Lo Sapevate Che: Valentina Cortese, attrice rinomata del panorama teatrale e cinematografico internazionale, con oltre cinquant’anni di carriera


Nata a Milano il 1° gennaio 1923, (all'anagrafe Valentina Cortesa) da giovanissima frequenta la scuola di recitazione della Scalera Film. Dopo un debutto cinematografico prestigioso, accanto a Ermete Zacconi, Laura Adani, Renzo Ricci, Cesco Baseggio, Memo Benassi e Irma Grammatica (L'orizzonte dipinto, Guido Salvini, 1941) diventa presto una delle attrici più popolari del periodo fascista. Per la sua aria sognante e romantica viene scelta da Alessandro Blasetti per La cena delle beffe (1941) e sempre con Blasetti recita a teatro durante gli anni della guerra. Nel 1946 ottiene la parte di protagonista nel film di Luigi Zampa Un americano in vacanza, una commedia post-telefoni bianchi in cui già dimostra doti di interprete originale e sensibile, un fascino vago e luminoso che si discosta da quello più esplicito o lezioso di molte attrici italiane sue coetanee.
Nel 1948 firma un contratto con la 20th Century Fox e si traferisce ad Hollywood dove gira I corsari della strada, diretto da Jules Dassin, il regista con cui ha una storia d'amore. Subito dopo sposa Richard Baseheart dal quale avrà un figlio, Jackie, futuro attore di cinema. Hollywood però è una breve parentesi. Ritorna in Italia e nel 1955 è una delle protagonisite de Le amiche (Michelangelo Antonioni), che le vale un Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista. Ma è l'incontro con il teatro, soprattutto con il teatro di Giorgio Strehler, a segnare una svolta decisivaper la sua carriera. Proprio per le sue qualità di attrice drammatica, dopo essere stata la madre di Francesco d'Assisi in Fratello Sole, Sorella Luna (Franco Zeffirelli, 1971), Francois Truffaut la vuole per Effetto notte (1973). La parte è quella di Severine, autentica diva sul viale del tramonto che, in preda ai fumi dell'alcool, non riesce a ricordare le battute e ha l'ardire di chiedere al malcapitato regista "Perchè non giriamo con i numeri? Con Federico lo facevo sempre." Con Federico Fellini era apparsa elegante e truccatissima in Giulietta degli spiriti (1965), negli anni in cui, a teatro, rappresentava con successo Shakespeare e Pirandello. Per Effetto notte ottiene una nomination all'Oscar (poi assegnato ad Ingrid Bergman per Assassinio sull'Orient Express). Attiva anche in televisione, nel 1978 si ritrova a fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia per "La granduchessa e i camerieri" (Gino Landi). Al cinema, anche se viene richiesta da registi stranieri come Robert Aldrich (Quando muore una stella, 1968), Joseph Losey (L'assassinio di Trotsky, 1972) o Terry Gilliam (Le avventure del barone di Munchausen, 1989), torna spesso a lavorare con Franco Zeffirelli (Gesù di Nazareth, 1977 e Storia di una capinera, 1994). Sulle scene, sempre diretta da lui, nel 1983 è un'indimenticabile e superba Maria Stuarda.

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