Ponte Carlo
Uno dei ponti più famosi
al mondo si trova a Praga; è il suggestivo Ponte Carlo che unisce la Città
Vecchia al Piccolo Quartiere. Non perdetevi il tramonto
Il Ponte Carlo (in ceco
Karluv Most) è l’incantevole trait d’union tra la Città Vecchia e il Piccolo
Quartiere, i due quartieri storici del centro di Praga. È il ponte più antico
della capitale ceca tra quelli che si sono conservati fino ad oggi ed è
senz’altro il più famoso, attraversato ogni giorno da migliaia di turisti e
praghesi. Talvolta romantico talvolta dark, questo ponte in pietra
realizzato in stile gotico è suggestivo in ogni stagione dell’anno: se
d’inverno la neve gli regala un’atmosfera fiabesca, i colori dell’autunno lo
rendono romantico e nostalgico, mentre in primavera Ponte Carlo si anima di una
vivacità incontenibile. Sotto di lui scorrono inarrestabili le sornione acque
della Moldava, il fiume nazionale ceco. In passato era consentito il traffico
di auto e tram sul ponte, mentre oggi é zona pedonale ed é quasi costantemente
affollato di gente. Unitevi ai turisti che vengono qui a caccia di scorci
romantici, fotografie da cartolina e viste mozzafiato. Sarà un’indimenticabile
passeggiata, con il cuore che vi batterà di emozione ad ogni passo. –
Quando visitare il Ponte Carlo
Il Ponte Carlo è una delle principali attrazioni turistiche
di Praga ed è anche molto amato dagli artisti locali, musicisti e venditori di
souvenir che vi collocano le loro bancarelle su entrambe i lati tutto l’anno.
Per questo motivo durante le ore diurne il ponte è decisamente affollato. Il
momento più romantico per visitare il ponte é senz’altro il tramonto, quando si
può godere di una vista mozzafiato dell’intero Castello di Praga che si
illumina nel cielo che lentamente si fa buio e questa immagine stupenda si riflette
nelle acque del fiume. Purtroppo, anche al tramonto sarete in compagnia di
molti altri turisti che, come voi, vogliono godere delle ore magiche del calar
del sole, ma probabilmente se ne saranno già andati artisti e venditori. Per
visitare il Ponte Carlo vuoto occorre andarci la notte tardi o nelle prime ore
del mattino.
Le statue –
A partire dal 1683 fino al 1918 furono collocate statue e
gruppi scultorei su entrambi i lati del Ponte Carlo, che oggi sono in totale
30; molte di esse sono solo delle copie e quelle originali sono custodite al
Lapidarium del Museo Nazionale a Vyšehrad. La statua probabilmente più celebre,
nonché la più antica, é quella del martire ceco San Giovanni Nepomuceno,
che fu giustiziato e gettato dal ponte durante il regno di Venceslao IV per non
aver voluto rivelare ciò che gli aveva detto la regina durante la confessione.
La lapide sulla statua é stata consumata dall’enorme numero di persone che
l’hanno toccata nel corso dei secoli perché si dice porti fortuna e assicuri il
proprio ritorno a Praga. Altre statue degne di nota raffigurano: San Venceslao:
al santo patrono di Boemia sono state dedicate ben tre statue, di cui una da
bambino e una in compagnia dei Santi Sigismondo e Norberto San Vito: santo
patrono di Praga, nonchè dei danzatori, attori, commedianti e… cani La Visione
di Santa Lutgarda: questa statua, raffigurante Cristo che appare alla santa
ceca e le concede di baciargli le ferite, è considerata la migliore tra tutte
le statue del Ponte Carlo Santi Cirillo e Metodio: è la statua più recente È
stata dedicata una statua anche a San Giuda Taddeo, protettore delle cause
senza speranza. Come vedete, chiunque può avere un motivo valido per visitare
il ponte più famoso di Praga
Le torri –
Alle due estremità del Ponte Carlo ci sono delle torri su cui
è possibile salire e godere di una spettacolare vista del ponte dall’alto. La
più antica delle Torri del Ponte della Città Piccola risale al XII secolo,
mentre la torre più alta è di 300 anni più giovane.
Il Ponte Carlo in numeri
Ponte Carlo è lungo 515,76 m e largo 9,5 m Le possenti arcate
che sorreggono il ponte sono 16 Le dimensioni delle arcate variano da 16,62
a 23,38 metri. La prima pietra del ponte fu posta dal re Carlo IV alle
5:31 del mattino del 9/7/1357, un preciso momento scelto perché aveva una
complessa simbologia.
Tour guidato di Praga Per scoprire tutte le
storie e leggende di Praga e del Ponte Carlo, approfittate di un tour guidato
in italiano.
Storia della costruzione del Ponte
L’origine del Ponte Carlo è una semplice passerella di
tronchi di legno legati tra loro, a cui seguì un rudimentale ponte in legno. Il
primo ponte in pietra sul luogo preciso in cui si trova l’attuale ponte fu
costruito intorno al 1170 da Vladislav II e venne chiamato Ponte Giuditta in
omaggio alla moglie del re. Nel 1342 fu spazzato via da un’inondazione del
fiume Moldava. La costruzione dell’attuale ponte fu commissionata da Carlo IV
nel 1357. La costruzione si concluse già nel 1402, ma l’uso del nome Ponte
Carlo cominciò ad essere utilizzato soltanto a partire dal 1870, su
suggerimento dello scrittore ceco Karel Havlíček Borovský. A differenza dei
suoi predecessori, il Ponte Carlo é sopravvissuto a molte alluvioni, la più
recente delle quali avvenne nell’agosto del 2002 e fu considerata la peggiore
alluvione degli ultimi 500 anni. Se volete saperne di più sulla storia del
ponte mentre lo attraversate potete noleggiare un’audioguida, disponibile
anche in italiano, a una delle torri situate alle estremità del ponte. –
Leggende
Ponte Carlo ha dato vita a numerose leggende. Secondo la più
nota, di notte le statue del ponte si animano per prendersi cura dei bambini
della vicina isola di Kampa. Un’altra celebre leggenda riguarda la costruzione
stessa del ponte. Si narra infatti che alla calce vennero aggiunti rossi d’uovo
per rendere il ponte capace di resistere alle violente piene del fiume Moldava.
I rossi d’uovo vennero fatti arrivare dai villaggi circostanti, compreso il
paese di Velvary i cui zelanti abitanti, preoccupati che le uova si rompessero
durante il trasporto, decisero di inviare uova sode, guadagnandosi così il
sarcasmo dell’intera Boemia. Il 16 maggio di ogni anno la statua di San
Giovanni Nepumoceno diventa meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Si
racconta che la sua lingua, ancora rossa e con la carne viva, venne ritrovata
nelle acque del fiume secoli dopo l’uccisione del Santo.
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