Ernő Rubik inventore del
Cubo, rompicapo noto in tutto il mondo che porta il suo stesso nome, nasce a
Budapest il 13 luglio 1944.
Eclettico e artista, la sua professione
è quella di scultore, architetto e designer presso la Kommerziellen Kunstschule
(scuola d'arte commerciale) di Budapest. Oltre all'omonimo cubo, Rubik è
inventore di diversi altri giochi di logica e strategia.
Al momento della sua nascita i paesi
europei stanno conoscendo la drammaticità della Seconda guerra
mondiale: il padre è ingegnere areospaziale
(fondó anche una fabbrica di alianti) mentre la madre è poetessa. Erno si
laurea in Ingegneria civile presso l'università di Budapest nel 1967;
successivamente inizia a studiare presso l'Accademia delle Arti Applicative e
Design. Lavora come architetto durante i primi anni '70, poi fa ritorno
all'accademia d'arte della capitale ungherese e assume la cattedra della
facoltà presso cui ha studiato.
L'idea e la realizzazione del primo
prototipo del cubo nasce nel 1974: gli scopi sono perlopiù didattici e
inizialmente si diffonde solo in alcuni circoli scientifici ungheresi e in modo
molto limitato; i soli interessati sono studiosi matematici attratti dai
problemi statistici e teorici che il cubo pone.
All'inizio del 1980 diventa editore di
una rivista di enigmistica dal titolo "...És játék" (in italiano:
"...E giochi"). Un matematico inglese scrive e pubblica un articolo
relativo al cubo e di fatto spinge la sua fama fuori dai confini dell'Ungheria.
Nel giro di pochi anni il gioco invaderà i negozi sia europei che americani
diventando il rompicapo più popolare - nonchè venduto - della storia.
L'oggetto dà origine ad una vera e
propria inarrestabile mania: solo nel 1982 vengono venduti oltre 100 milioni di
pezzi. La licenza viene registrata prima in Ungheria come "Cubo magico",
poi a livello internazionale come "Cubo di Rubik": i proventi
derivanti dal brevetto fanno di Rubik la persona più ricca d'Ungheria.
Il Cubo di Rubik è composto da 26
cubetti esterni ed un "cubetto invisibile", all'interno, nel quale
risiede il meccanismo che permette la rotazione dei piani nelle varie
direzioni. Scopo del gioco è di risalire alla posizione originale dei cubetti
portando ogni faccia del cubo ad avere uno stesso colore. Il cubo può assumere
oltre 43 milioni di miliardi di combinazioni possibili, di cui solo una è
quella che soddisfa lo scopo.
Considerate le probabilità di un
successo ottenuto casualmente, la ricomposizione dei colori deve essere
necessariamente sistematica: Rubik stesso impiegò un mese per trovare la
soluzione.
Nel 1983 crea il
"Rubik-Studio", per la progettazione di mobili e giochi.
Diventa presidente dell'Accademia di
ingegneria d'Ungheria nel 1990, dove nell'ambito della stessa, crea la
"Fondazione Rubik" per promuovere e supportare giovani ingegneri e
designer particolarmente talentuosi e meritevoli. Poi con l'avvento, la
diffusione e lo sviluppo dei videogiochi decide di prestare la sua consulenza anche in
questo campo.
Per quanto riguarda la passione
suscitata dal Cubo, ad oggi si svolgono veri e propri campionati mondiali nei
quali i partecipanti si sfidano nel ricomporlo nel minor tempo possibile. Le
ricomposizioni più veloci registrano tempi inferiori ai 10 secondi!
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