La scoperta (delle pagine) dell'America
Giornalista, critico musicale e
traduttrice, Ferdinanda Pivano è stata una figura importantissima nella scena
culturale italiana: il suo contributo alla divulgazione della letteratura
americana in Italia è considerato preziosissimo.
Ferdinanda Pivano nasce a Genova il 18
luglio 1917. E' adoloscente quando con la famiglia si trasferisce a Torino. Qui
frequenta il liceo classico "Massimo
D'Azeglio", dove tra i suoi insegnanti vi
è Cesare Pavese. Si laurea in Lettere nel 1941; la sua tesi (in
Letteratura americana) verte su "Moby Dick"
il capolavoro di Herman Melville e viene premiata dal Centro di Studi Americani
di Roma.
E' il 1943 quando inizia la sua attività
letteraria, sotto la guida di Cesare Pavese, con la traduzione dell'"Antologia di Spoon
River" di Edgar
Lee Masters. La sua prima traduzione (sebbene sia
parziale) viene pubblicata per Einaudi.
Sempre nello stesso anno consegue la
laurea in Filosofia con il professore Nicola Abbagnano, di cui Fernanda
Pivano sarà assistente per diversi anni.
La sua carriera di traduttrice prosegue
con molti noti e importanti romanzieri americani: Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein. Non è raro che prima di
ogni traduzione la scrittrice preponga articolati saggi critici, che compiono
un'analisi biografica e sociale dell'autore.
La Pivano ha avuto anche un ruolo
di talent scout editoriale, suggerendo la pubblicazione di
opere di scrittori contemporanei statunitensi, da quelli già citati fino a
quelli del cosiddetto "dissenso negro" (ad esempio Richard Wright),
dai protagonisti del dissenso non violento degli anni '60 (Allen Ginsberg, William
Burroughs, Jack Kerouac, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti) fino ad autori
giovanissimi quali David
Foster Wallace, Jay McInerney,
Chuck Palahnjuk, Jonathan Safran Foer, Bret Easton
Ellis. Di quest'ultimo Fernanda Pivano ha inoltre scritto un lungo
saggio che costituisce un riassunto storico del minimalismo letterario
americano.
La Pivano presto si afferma come
saggista confermando un metodo critico basato sulla testimonianza diretta,
sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei
fenomeni letterari. Divenendo ambasciatrice e instaurando amicizie con autori
leggendari, Fernanda Pivano diviene nel tempo a tutti gli effetti protagonista
e testimone dei più interessanti fermenti letterari di quegli anni.
Incontra Ernest Hemingway nel 1948 a Cortina; con lui instaura un intenso
rapporto professionale e di amicizia. L'anno successivo sarà pubblicata la sua
traduzione di "Addio alle armi" (Mondadori).
Il suo primo viaggio negli USA risale al
1956; sarà poi seguito da numerosi altri in America, India, Nuova Guinea, Mari
del Sud, oltre a numerosi altri Paesi orientali e africani.
E' anche autrice di alcune opere di
narrativa dove sullo sfondo è possibile scorgere risvolti velatamente
autobiografici: nei suoi lavori Fernanda Pivano riporta spesso ricordi,
impressioni ed emozioni di viaggio, raccontando di incontri con personaggi dell'ambiente
letterario.
Durante la sua carriere la scrittrice è
inoltre stata considerata un'esperta e un'apprezzato critico di musica leggera
italiana e internazionale. Innato il suo amore per Fabrizio
De André. E' rimasta famosa la risposta che
diede in un'intervista quando le venne chiesto se Fabrizio
De André fosse il Bob Dylan italiano: "Credo che Bob Dylan sia
il Fabrizio De André americano!".
Fernanda Pivano è scomparsa all'età di
92 anni il 18 agosto 2009 a Milano, presso la clinica privata Don Leone Porta,
dove da qualche tempo era ricoverata.
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