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venerdì 31 luglio 2020

Speciale: Qualcosa di mare! … 🌹




Pizza con Frutti di Mare
Per 1 persona

Ingredienti:

1 base pronta per pizza, 100 gr di polpa di pomodoro, 20 frutti di mare (cozze e vongole), ½ spicchio d’aglio, foglie di basilico, olio, sale.
Fate aprire in una capace padella, le vongole e le cozze, dopo averle ben lavate sotto l’acqua corrente, a fuoco vivo. Eliminate le valve rimaste chiuse e tenetene delle residue 5, estraendo dalle altre i molluschi.
In una padella scaldate 2 cucchiai d’olio e fatevi rosolare l’aglio e qualche foglia di basilico. Aggiungete la polpa di pomodoro con un pizzico di sale e fate cuocere per 10 minuti, unite i molluschi, fate insaporire per pochi minuti.
Mettete la base per pizza in una pirofila rotonda oliata e distribuitevi sopra il sugo preparato. Fate cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti. Deliziosa!


Ceviche di Salmone e Zucchine
Per 4 persone

Ingredienti:

800 gr di filetto di salmone freschissimo, 1 scalogno, peperoncino fresco, un ciuffo di prezzemolo, succo di limone, 6 zucchine medie, olio, sale, pepe. Un ciuffo di prezzemolo per guarnire.

Fare pulire dal pescivendolo il filetto di salmone, e controllare che non ci siano più spine. Tagliare la polpa a dadi e metterla in un piatto fondo con sale, pepe, irrorare con succo di limone, olio, il peperoncino a pezzettini, lo scalogno tritato, un cucchiaio di prezzemolo tritato. Mescolare delicatamente il tutto e lasciare tutta la notte in frigorifero coperta con pellicola.
La mattina dopo, spuntare le zucchine, lavarle e asciugarle, affettarle sottilissime e posarle distese su carta da cucina, ricoprirle con carta da cucina e pressandole delicatamente asciugarle. Togliere la carta superiore e appoggiare le fettine su un nuovo foglio di carta lasciandole all’’aria per 15 minuti.
Mettere il salmone marinato in un colapasta e filtrare tutti i liquidi, raccogliendoli in un contenitore.
Ungere con olio 8 stampini da ramequin. Coprire il fondo e i lati con le fettine di zucchina, mettere la ceviche, pigiando bene con il dorso del cucchiaio. Coprirle e conservarle in frigorifero per almeno 4 ore (non più di 24).
Poco prima di servirle mettere il succo della marinata in un frullatore e frullare sino ad ottenere un condimento cremoso (se necessario aggiungere poca acqua). Sformare i ramequin e guarnire col prezzemolo fresco. Servire accompagnando con la salsa.



Branzini al Sale marino
Per 4 persone

Ingredienti:

4 branzini da 300 gr cadauno, puliti, 2 kg di sale marino grosso, 1 limone, un mazzetto di erba cipollina, un mazzetto di timo, poco aneto, olio, sale, pepe.

Lavare i pesci e asciugarli.
In una terrina mescolare il sale con 1,5 dl di acqua e un po’ di tutte le erbe. Foderare due teglie basse con un foglio di carta da forno e distribuire sul fondo di ognuno uno strato sottile di sale.
Spennellare i branzini con un filo d’olio, farcirli con fettine di limone e un trito di erbe miste mescolate (lasciandone ancora una parte per servire il pesce in tavola), ad una generosa macinata di pepe.
Coprire di sale ogni pesce e con l’aiuto delle mani, compattare il sale in modo uniforme in modo che ne vengano interamente ricoperti.
Fare cuocere in forno preriscaldato a 200° per 20 minuti. Al momento di portare in tavola, rompere la crosta di sale col manico del coltello e servire subito i branzini con l’olio e le erbe tritate a parte, a piacere.

Lo Sapevate Che: Guido Crepax, fumettista, considerato tra i maggiori disegnatori della seconda metà del Novecento


Mia figlia Valentina
Nato a Milano il 15 luglio 1933 Guido Crepax inizia a lavorare nel campo dell'illustrazione e della grafica mentre frequenta la facoltà di architettura, realizzando manifesti pubblicitari e copertine di libri e di dischi (tra cui quelli dedicati a Gerry Mulligan, Charlie Parker o Louis Armstrong). Firma il primo grande successo nel 1957 con i disegni della campagna pubblicitaria della benzina Shell premiati con la Palma d'Oro.
Nel 1963 si riavvicina al mondo del suo primo amore, il fumetto, e qualche anno più tardi dà vita all'indiscutibile protagonista delle sue storie, l'ormai celebre Valentina, comparsa per la prima volta nel numero 3 di Linus, la mitica rivista fondata e diretta da Giovanni Gandini.
Valentina, a dire il vero, nasce dapprima come personaggio di contorno di Philip Rembrandt, alias Neutron, critico d'arte e investigatore dilettante, fidanzato appunto con Valentina Rosselli, fotografa dall'inconfondibile caschetto nero; solo che il carisma di quest'ultima surclassa quello del protagonista tanto che già a partire dalla terza puntata lo scalza.
Un personaggio dalle forti venature erotiche, Valentina, che ha segnato uno stile preciso, non solo in senso fumettistico, ma proprio in senso antropologico, quasi al modo di una pop-star o di un personaggio famoso. Solo che Valentina è di carta e bisogna pur dire che gli innumerevoli tentativi di donarle una consistenza corporea, attraverso film e incarnazioni di vario genere, non sembrano molto riusciti.
Valentina, pur se ispirata dall'attrice del cinema muto Louise Brooks, è un essere indecifrabile, sfuggente, un qualcosa che appartiene alla mente e a una tipologia astratta di donna; per questo motivo qualunque sforzo per identificarla in una donna reale è destinato a fallire. Allo stesso tempo, non è raro sentir definire una ragazza con determinate caratteristiche come "una Valentina". Valentina, infine, è l'unico personaggio del fumetto con una sua carta d'identità. Nasce, infatti, il 25 dicembre 1942 in via De Amicis 42 a Milano ed esce ufficialmente di scena nel 1995 a 53 anni nell'ultima tavola della storia 'Al diavolo Valentina!'.
Autore assai prolifico, Crepax ha in seguito dato vita effimera a numerose altre eroine (Belinda, Bianca, Anita...), e realizzato anche sofisticate versioni a fumetti di alcuni classici della letteratura erotica quali Emmanuelle, Justine e Histoire d'O. Nel 1977 realizza un libro di avventure a colori: "L'uomo di Pskov" a cui segue l'anno dopo "L'uomo di Harlem".
Il suo ultimo libro 'In Arte...Valentina' è stato pubblicato nel 2001 da Lizard Edizioni.
Le storie a fumetti di Crepax sono state pubblicate all'estero e in particolare Francia, Spagna, Germania, Giappone, Stati Uniti, Finlandia, Grecia e Brasile.
Da tempo malato, Guido Crepax è scomparso il 31 luglio 2003 a Milano all'età di 70 anni.
Della sua opera si sono occupati semiologi del calibro di Roland Barthes parlando dei fumetti come della "Grande Metafora della vita".    https://biografieonline.it/biografia-guido-crepax

Lo Sapevate Che: Franca Valeri, attrice e sceneggiatrice italiana, di teatro e di cinema, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista in campo sia cinematografico sia teatrale. Grande appassionata di opera lirica


 Quando anche l'ironia è raffinata
Franca Maria Norsa, in arte Franca Valeri, nasce a Milano il 31 luglio 1920. Negli anni '50 dopo aver maturato una passione per lo scrittore e poeta francese Paul Valery sceglie il nome Valeri.
La scelta di cambiare il proprio cognome arriva anche a causa di un flop a teatro con la tragedia "Caterina di Dio". Romana d'adozione, vanta una carriera eccezionale: attrice, sceneggiatrice, regista e autrice.
Approdata in teatro quasi per caso, dopo aver rivelato le sue doti satiriche nei salotti mondani e intellettuali milanesi, dove dà vita a personaggi ispirati al costume contemporaneo, fatto di frivolezze e ipocrisie, fedeli specchi di un ambiente borghese.
Cresce nella trasmissione radiofonica "Il rosso e il nero", dalla quale tra l'altro nasce una generazione di attori della cosiddetta "commedia all'italiana". È qui che Franca Valeri per la prima volta fa conoscere al grande pubblico il personaggio della "Signorina Cesira", che passando successivamente dalla radio alla televisione, diventa la "Signorina Snob", nevrotica signora milanese, ritratto delle ipocrisie della borghesia contemporanea.
Il suo esordio teatrale risale al 1951, quando il "Teatro dei Gobbi" (da lei fondato con Alberto Bonucci e Vittorio Caprioli, diventato poi suo marito), recita negli spettacoli "Carnet de notes n.1" e "Carnet de notes n.2", che proponevano senza ausilio di scene e costumi, una serie di sketch satirici sulla società contemporanea.
Nello stesso anno recita nel suo primo film "Luci del varietà" (1951), di Alberto Lattuada e Federico Fellini (al suo esordio come regista). A questo seguono molte altre pellicole, tra le quali ricordiamo "Il segno di Venere" (1955), di Dino Risi, "Il bigamo" (1955) di Luciano Emmer, "Il vedovo" (1959), di Dino Risi, "Parigi o cara" (1962), di Vittorio Caprioli e "Io, io, io... e gli altri" (1965) di Alessandro Blasetti.
Sempre con il "Teatro dei Gobbi" debutta in televisione nel 1954, dove si consacra il già citato personaggio della "Signorina Snob". Più tardi fa la sua comparsa la "A Sora Cecioni" (nel programma "La regina ed io", 1960), popolana romana perennemente al telefono con "mammà" e caratterizzata da bigodini giganti: il personaggio riscuote un successo enorme.
Franca Valeri partecipa poi a numerose serate di "Le divine" (1959), "Studio Uno" (1966) e ai varietà, "Sabato sera" (1967), "Le donne balorde" (1970), "Sì, vendetta" (1974), "Vino, whisky e chewing-gum" (1974), "A modo mio" (1976), "Studio 80" (1980), "Giochiamo al variété" (1980), "Cipria" (1982).
Legata alla Scala, dove ha maturato la sua passione per l'opera lirica, Franca Valeri si è anche cimentata come regista di melodrammi.
Nel 1993, dopo una lunga assenza dai teleschermi, ha partecipato alla trasmissione "Magazine 3" su Raitre.
Nel 1995 è stata co-protagonista con Gino Bramieri della sit-com di Canale 5 "Norma e Felice" e, un anno più tardi con la fiction "Caro maestro".
Nel 2000 è stata protagonista accanto a Nino Manfredi di "Linda, il brigadiere e...", fiction di successo di Raiuno, e del film tv "Come quando fuori piove", diretto da Mario Monicelli. Nel 2001 è tra i protagonisti di "Compagni di scuola" (RaiDue). È inoltre autrice di commedie di grande successo, come: "Lina e il cavaliere", "Meno storie", "Tosca e le altre due" e "Le Catacombe".
Parlando di due suoi illustri colleghi e amici ha dichiarato: "Considero Vittorio De Sica un maestro, un grandissimo del cinema, un uomo affascinante, un grande amico e maestro di recitazione. Gli sono stata vicino e ho visto che riusciva a far recitare, come si dice, anche i sassi: aveva una grande capacità di comunicare. Alberto Sordi è stato il mio grande compagno di lavoro, abbiamo fatto sette film insieme ed eravamo una coppia particolarmente ben assortita perché eravamo agli opposti come genere, come natura. Era molto rispettoso nei miei confronti, non era un prevaricatore, né un improvvisatore di quelli che ti pestano i piedi: mi sono sempre trovata molto bene con lui.".
Quello che caratterizza in modo inequivocabile lo stile di Franca Valeri sono l'uso intelligente e raffinato dell'ironia, e la capacità dei suoi personaggi di riuscire a far riflettere su quelli che sono i vizi e le virtù della società, peculiarità di cui pochissimi altri - Alberto Sordi su tutti - sono stati capaci.

Lo Sapevate Che: Primo Levi, è stato uno scrittore italiano, autore di racconti, memorie, poesie, saggi e romanzi

Un uomo
Primo Levi, scrittore e testimone delle deportazioni naziste, nonchè sopravvissuto ai lager hitleriani, nasce il 31 luglio 1919 a Torino.
Di origini ebraiche, ha descritto in alcuni suoi libri le pratiche e le tradizioni tipiche del suo popolo e ha rievocato alcuni episodi che vedono al centro la sua famiglia. Nel 1921 nasce la sorella Anna Maria, cui resterà legatissimo per tutta la vita. Cagionevole di salute, fragile e sensibile, la sua infanzia è contrassegnata da una certa solitudine a cui mancano i tipici giochi condotti dai coetanei.
Nel 1934 Primo Levi si iscrive al Ginnasio - Liceo D'Azeglio di Torino, istituto noto per aver ospitato docenti illustri e oppositori del fascismo come Augusto Monti, Franco Antonicelli, Umberto Cosmo, Zini Zini, Norberto Bobbio e molti altri. Si dimostra un eccellente studente, uno dei migliori, grazie alla sua mente lucida ed estremamente razionale. A questo si aggiunga, come poi dimostreranno i suoi libri, una fantasia fervida e una grande capacità immaginativa, tutte doti che gli permettono di brillare sia nella materie scientifiche che letterarie.
In prima Liceo, fra l'altro, ha per qualche mese come professore d'italiano nientemeno che Cesare Pavese.
E' comunque già evidente in Levi la predilezione per la chimica e la biologia, le materie del suo futuro professionale. Dopo il Liceo si iscrive alla Facoltà di Scienze alla locale Università (dove stringerà amicizie che dureranno tutta la vita); si laurea con lode nel 1941.
Un piccolo particolare macchia però quell'attestato, esso infatti riporta la dicitura "Primo Levi, di razza ebraica". Levi al proposito commenta: "[...]le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco".
Nel 1942, per ragioni di lavoro, è costretto a trasferirsi a Milano. La guerra impazza in tutta Europa ma non solo: i nazisti hanno anche occupato il suolo italico. Inevitabile la reazione della popolazione italiana. Lo stesso Levi ne è coinvolto. Nel 1943 si rifugia sulle montagne sopra Aosta, unendosi ad altri partigiani, venendo però quasi subito catturato dalla milizia fascista. Un anno dopo si ritrova internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato ad Auschwitz.
Questa orribile esperienza è raccontata con dovizia di particolari, ma anche con un grandissimo senso di umanità e di altezza morale, nonché di piena dignità, nel romanzo-testimonianza, "Se questo è un uomo", pubblicato nel 1947, imperituro documento delle violenze naziste, scritto da un uomo di limpida e cristallina personalità.
In un'intervista concessa poco dopo la pubblicazione (e spesso integrata al romanzo), Primo Levi afferma di essere disposto a perdonare i suoi aguzzini e di non provare rancore nei confronti dei nazisti. Ciò che gli importa, dice, è solo rendere una testimonianza diretta, allo scopo di fornire un contributo personale affinchè si eviti il ripetersi di tali e tanti orrori.
Viene liberato il 27 gennaio 1945 in occasione dell'arrivo dei Russi al campo di Buna-Monowitz, anche se il suo rimpatrio avverrà solo nell'ottobre successivo.
Nel 1963 Levi pubblica il suo secondo libro "La tregua", cronache del ritorno a casa dopo la liberazione (il seguito del capolavoro "Se questo è un uomo"), per il quale gli viene assegnato il premio Campiello. Altre opere da lui composte sono: una raccolta di racconti dal titolo "Storie naturali", con il quale gli viene conferito il Premio Bagutta; una seconda raccolta di racconti, "Vizio di forma", una nuova raccolta "Il sistema periodico", con cui gli viene assegnato il Premio Prato per la Resistenza; una raccolta di poesie "L'osteria di Brema" e altri libri come "La chiave a stella", "La ricerca delle radici", "Antologia personale" e "Se non ora quando", con il quale vince per la seconda volta il Premio Campiello.
Infine scrive nel 1986 un altro testo assai ispirato dall'emblematico titolo "I Sommersi e i Salvati".
Primo Levi muore suicida l'11 aprile 1987, probabilmente lacerato dalle strazianti esperienze vissute e dal quel sottile senso di colpa che talvolta, assurdamente, si ingenera negli ebrei scampati all'Olocausto: di essere cioè "colpevoli" di essere sopravvissuti.
Bibliografia essenziale di Primo Levi
La tregua - Se questo è un uomo  - Il fabbricante di specchi. Racconti e saggi - Conversazioni e interviste 1963-1987 - Racconti: Storie naturali-Vizio di forma-Lilit - Sistema periodico - Se non ora, quando? - I sommersi e i salvati - La chiave a stella - Ad ora incerta - Vizio di forma - L'altrui mestiere - Lilit e altri racconti - Storie naturali- La ricerca delle radici

giovedì 30 luglio 2020

Lo Sapevate Che: Arnold Schwarzenegger, è un attore, politico, imprenditore, produttore cinematografico ed ex culturista austriaco naturalizzato statunitense...


Governator
Arnold Schwarzenegger nasce il 30 luglio 1947 a Tahl, un paesino austriaco di circa 1200 abitanti. E' cresciuto nel secondo piano di vecchissima casa con i suoi genitori Gustav e Aurelia e suo fratello maggiore Meinhard. La famiglia è molto povera, tanto che per diversi anni, pur essendo il padre un agente di polizia, vivono in ristrettezze economiche davvero gravi, fino al punto da non possedere neanche un frigorifero per conservare il cibo.
Da ragazzo, comunque, pratica numerosi sport come il calcio, l'atletica leggera, la boxe ed il giavellotto.
Ben presto, però, capisce che, in genere, gli sport di gruppo non lo entusiasmano più di tanto ma che è più attratto da qualcosa che gli consenta di sviluppare la sua personalità e le sue doti in autonomia, attraverso cioè un programma personale, lontano da ogni forma di competizione (cosa che inevitabilmente gli sport "a squadre" sono portati a generare).
Lo sbocco naturale di questa impostazione e di questa concezione lo porta gioco forza ad interessarsi al body-building, che si presenta subito ai suoi occhi come la sintesi perfetta di quello che cercava. Detto fatto, si iscrive in una palestra e comincia a sollevare i primi pesi.
Con il passare del tempo, e con il mutare delle esigenze, si affida ad un allenatore, non solo per perfezionare gli esercizi ma anche per effettuare quel salto tecnico che da solo non è in grado di compiere. Il primo suggerimento dell'esperto è quello di rafforzare le gambe, fino a quel momento del tutto trascurate, in favore di bicipiti e pettorali. Nel giro di qualche tempo, i risultati di questi grandi sforzi cominciano a farsi visibili: prende insomma forma quell'enorme sviluppo muscolare per cui Schwarzenegger andrà famoso.
Nel corso del 1961 conosce Kurt Marnul, l'ex Mr. Austria. Marnul rimane subito impressionato dai muscoli di quel giovane ragazzo e gli propone di allenarsi all'Atletic Union in Graz, una proposta talmente allettante che Schwarzy non può rifiutare. Intanto sopravviene l'obbligo del servizio militare, svolto nel 1965. Questa potrebbe essere una grave pausa per i suoi allenamenti, che richiedevano costanza e soprattutto molte ore a disposizione, ma in caserma riesce a mantenersi in forma lo stesso.
Appena viene congedato, tenta la strada dei concorsi. E' un successo al primo colpo. Vince subito il titolo di Mr. Europa Jr. e, poco dopo, all'età di 20 anni è nominato Mr. Europa. Non solo, sbaragliando tutti i concorrenti viene anche eletto Mr. Universo (gareggiando oltretutto con il suo idolo, Reg Park). Agli organizzatori bastano due calcoli per capire, fra l'altro, che si tratta del più giovane aureolato della storia del premio. In questo periodo conosce anche Franco Columbu, che sarebbe divenuto da lì in poi suo inseparabile amico di allenamento e di vita.
In seguito, affronta altre competizioni, tutte risolte a suo favore. Si può dunque dire che ormai a quell'epoca il giovane atleta si è costruito un'immagine, che è diventato un personaggio, e questo Schwarzy lo sa bene. Decide allora di tentare la carta "spettacolo" e tenta di accedere a quel mondo dorato sfruttando appunto quel ruolo, pur piccolo, che si era ritagliato sui media. Arriva così in America nel 1968. Qui vince il suo primo titolo di Mr.Olympia, promozione che gli spalanca le porte del primo set, quello per il film "Ercole a New York!" del 1971.
Ma il 1971 è anche l'anno in cui Arnold perde suo fratello maggiore Meinhard in un incidente stradale. Due anni più tardi muore anche suo padre Gustav. Dopo aver vinto il sesto titolo di Mr Olympia nel 1975, Arnold si ritira dal body-building. Due anni dopo arriva un periodo pieno di successi. Scrive un bestseller ("The Education of a Bodybuilder") e vince il Golden Globe Award per la sua interpretazione in "Stay Hungry". Viene anche eletto "honorary weightlifting coach" alle Special Olympics International. Nel 1977 recita anche in una vera chicca per gli amanti di questa disciplina, "Pumping Iron", dove si racconta in sostanza la sua vera vita, i suoi allenamenti e le sue vicende sentimentali. Il tutto arricchito da un cast d'eccezione dove spiccano figure illustri del body-building come Franco Columbu, Lou Ferrigno e Sergio Oliva.
Infine, mentre assiste a degli incontri di tennis al Forest Hills di New Yor, conosce Maria Owings Shriver, sua futura compagna.
Inoltre, pochi sanno che Schwarzy non è solo il macho tutto muscoli ma niente cervello, tanto è vero che nel Novembre 1979, si laurea in economia con specializzazione in marketing per il fitness fisico all'Università del Wisconsin Superior, riscattando in questo modo, oltre che con i successi professionali, una vita di povertà e di fatiche. Nel 1980, torna a gareggiare nel 1980 e vince il suo settimo titolo di Mr. Olympia.
Tre anni dopo, il 9 Settembre 1983 Schwarzenegger diventa cittadino americano. Il 1985 è l'anno nel quale viene eletto dalla NATO (attenzione, si tratta semplicemente dell"L'associazione nazionale degli impresari teatrali "), star internazionale dell'anno. Il 2 Giugno 1987, ormai una stella internazionale grazie ai numerosi film interpretati, gli viene donata la 1847ma piastrella nel marciapiede delle celebrità, la celeberrima "Hollywood's Walk of Fame". Dopo il successo al cinema Arnold indovina altre scelte commerciali come l'apertura nel 1989 del locale denominato "Planet Hollywood" (un'operazione che vede coinvolti anche Sylvester Stallone, Bruce Willis e Demi Moore).
Ma Schwarzy non si dimentica del vecchio amore e dello sport che gli ha permesso di arrivare dove è arrivato. Nel 1989, dunque, lancia l'iniziativa dell' "Arnold Classic", uno dei più importanti tornei di body-building. Dal punto di vista familiare, invece, Arnold e Maria avranno il primo figlio Katherine Eunice Schwarzenegger (13 dicembre, 1989).
Viene nominato presidente degli Inner-City Games e dirige un episodio della serie TV "Tales from the Crypt". Nel Giugno del 1991 nasce Christina Maria Aurelia Schwarzenegger, la seconda figlia. Nasce lo "Schatzi on Main" secondo ristorante in comproprietà con Maria. Nel 1993 Arnold viene premiato come star della decade per i suoi successi al Box Office. Arnold e Maria hanno il loro 3° figlio, Patrick Arnold Schwarzenegger, nato nel 1993 (18 Settembre).
Nei tre anni successivi Schwarzenegger gira cinque film: "True Lies" e "Junior" nel 1994, "Eraser", "Terminator 2" e "Jingle All the Way", nel 1995-1996. L'anno dopo è la volta di "Batman & Robin", il 35° film nella carriera di Arnold. Nel '97 Maria dà alla luce il loro quarto figlio, Christopher Sergant Schwarzenegger. Il 16 Aprile 1997 l'attore è costretto ad operarsi al cuore in un intervento molto delicato, che fortunatamente riesce senza ulteriori complicazioni. Durante la promozione di un suo film a Graz (Austria) ritrova vecchi amici e alcuni familiari rimasti in Austria, mentre il sindaco lo onora dedicandogli il nome dello stadio di calcio dello Sturm Graz appena costruito l' Arnold Schwarzenegger Stadium". Nel 1998 muore la madre di Arnold, Aurelia, a causa di un infarto.
Nell'anno successivo il "gigante buono" torna al cinema dopo due anni di pausa con "End of Days" mentre un altro recente film è "The 6th Day" uscito in Usa nel Novembre del 2000. Il 2001 segna un passo importante nella vita di Schwarzy, diviso fra una possibile carriera politica o la continuazione di quella cinematografica.
All'indomani dell'uscita nelle sale di "Le macchine ribelli", terzo capitolo della saga di Terminator (che vede nel cast la bella Kristanna Loken), Arnold, candidato come Governatore della California alle Elezioni viene eletto il 7 ottobre 2003, seguendo le orme di Ronald Reagan, anche lui passato da Hollywood e dalla direzione dello stato californiano prima di arrivare alla presidenza USA. Schwarzy essendo nato in Austria però non potrà ambire alla carica di Presidente.
A tre anni di distanza, nel mese di novembre 2006 ha ottenuto la rielezione (dopo aver preso le distanze dal presidente George W. Bush) e assunto una posizione moderata. In un messaggio ai propri sostenitori ha poi dichiarato: "adoro fare i sequel, ma questo senza alcun dubbio è il mio sequel preferito".
Nel gennaio 2011, al termine del suo mandato, Schwarzenegger è tornato a lavorare a tempo pieno nel mondo del cinema. Ha tuttavia dichiarato la volontà di interpretare ruoli poco estremi, più adatti alla sua età. I film a cui partecipa in questi anni, come protagonista o semplici apparizioni, sono "I mercenari - The Expendables" (2010, di Sylvester Stallone), "I mercenari 2" (2012), "The Last Stand - L'ultima sfida" (2013, di Kim Ji-Woon), "Escape Plan - Fuga dall'inferno" (2013), "Contagious - Epidemia mortale" (2015), "Terminator Genisys" (2015), "Aftermath - La vendetta" (2017), "Terminator - Destino oscuro" (2019).

Lo Sapevate Che: Ingmar Bergman, grande regista, sceneggiatore, drammaturgo, scrittore e produttore cinematografico


Provo per te un affetto senza fine, un affetto impensabile. E' un angoscia avere in sé un affetto così immenso.” Ingmar Bergman
Sguardo magico
Il grande regista svedese Ingmar Bergman nasce il 14 luglio 1918 a Uppsala, figlio del cappellano della corte reale. Facile dunque comprendere come il piccolo Ingmar fosse educato secondo i concetti luterani di "peccato, confessione, punizione, perdono e grazia", temi che in qualche modo saranno ricorrenti anche nei suoi film.
Come se non bastasse, non era infrequente che a scopo punitivo il bambino fosse rinchiuso nell'armadio luogo in cui, rannicchiato, maturava il suo odio per il padre e la sua rabbia contro il Dio-padrone falsamente introiettato in quel clima culturale.
A diciannove anni si iscrive all'Università di Stoccolma e si stabilisce nella capitale. Con alle spalle una famiglia non troppo benestante, ma anche a causa di una naturale inclinazione e a un forte disagio esistenziale che non gli permette di integrarsi troppo con i coetanei, conduce una vita da artista scapestrato, quella che un tempo di sarebbe definita "bohémien". Tuttavia, non manca di approfondire gli studi specifici che gli stanno a cuore, in primo luogo quelli teatrali o quelli legati all'arte delle sette note. Ben presto, però, la passione per le arti si trasforma in qualcosa di radicale, che non può più essere associato ad altre attività. La conseguenza di questa "febbre" è che abbandona i "regolari" studi universitari per dedicarsi alla sola attività teatrale, soprattutto mettendo in scena spettacoli studenteschi.
A partire da quella gavetta Ingmar Bergman costruisce in breve una solida reputazione, grazie al suo talento non comune. Il suo nome comincia a circolare negli ambienti giusti, fino a che non riesce ad accedere a palcoscenici ben più prestigiosi di quelli scolastici. E' il momento in cui comincia a collaborare con i più importanti teatri della città.
Nel 1942 scrive una commedia satirica e oscena, imperniata sulla scabrosa relazione fra un sacerdote e una spogliarellista. La pièce, com'era prevedibile, suscita grande scandalo, con l'unico risvolto positivo di far ulteriormente conoscere il suo nome, fino a farlo arrivare anche alle orecchie dei benpensanti.
Per le rappresentazioni di cui è regista, l'autore-feticcio del momento è Strindberg, anche se la visuale bergmaniana si allarga spesso anche ad altri scrittori.
Il 1944 è l'anno di un'altra sua rappresentazione, scritta autonomamente e messa in scena: si tratta di "Hets", un'allegoria contro il nazismo che sta spadroneggiando nel Continente e nella vicina Norvegia. La messinscena di un altro suo dramma, "La morte di Punch" (1942), attira invece su di lui l'attenzione della Svensk Filmindustri, con cui inizia a collaborare nel 1943 come sceneggiatore. L'anno seguente il regista svedese Alf Sjöberg porta sullo schermo la prima sceneggiatura di Bergman, "Spasimo".
Due anni dopo Ingmar Bergman esordisce nella regia cinematografica, dimostrando attenzione per i problemi esistenziali dei giovani e una imprevedibile vocazione neorealistica. Dopo altre due sceneggiature (questa volta per il regista Molander), Bergman termina il suo apprendistato in campo cinematografico. Si può dire che ormai per lui la macchina da presa non abbia più segreti: comincia ad assimilare la lezione dei più grandi maestri contemporanei e a prendere in considerazione tematiche care al neorealismo (o di quello che verrà definito realismo poetico), senza trascurare la realtà simbolica presa in sè o il ruolo della donna nella società, sempre alla luce di quello che è il suo maestro inconscio, il suo faro, la sua guida artistica e spirituale, Strindberg.
Le sue pellicole sono caratterizzate dalla strenua cura nella narrazione, la stessa che avrebbe fatto apprezzare a livello internazionale film come "Il settimo sigillo" (1956) e "Il posto delle fragole" (1957), film che mettono anche in evidenzia il suo approccio estremamente lirico nel trattare le storie e i personaggi.
Gli anni '70 portano a Ingmar Bergman, già noto al pubblico europeo, la fama mondiale grazie a regie cinematografiche divenute emblema di un certo cinema d'autore. Sono titoli ormai entrati a pieno diritto nella storia del cinema come "Sussurri e grida", "Il flauto magico", "Sinfonia d'autunno" o "Scene da un matrimonio".
Nel corso degli anni '80 Bergman si è perlopiù ritirato dall'attività cinematografica e televisiva, continuando però a realizzare messinscene teatrali. "Fanny e Alexander", una sua rara pellicola girata nel 1982, è stata per il regista una sorta di riepilogo di tutto il suo lavoro.
Successivamente si è concentrato soprattutto sulla scrittura, pubblicando lavori autobiografici ("La lanterna magica" nel 1987 e "Immagini" nel 1990) e sceneggiando "Con le migliori intenzioni", il film diretto da Bille August del 1992.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti vi sono l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1958 con "Il posto delle fragole", un Oscar nel 1960 per "La fontana della vergine", un Oscar per il Migliore film straniero nel 1961 con il film "Come in uno specchio", ben quattro Oscar per "Fanny e Alexander" e molti altri, fino al Premio Federico Fellini per l'eccellenza cinematografica, ricevuto nel 2005.
Nella sua biografia, intitolata "Lanterna magica", il regista scrive:
"La verità è che io vivo sempre nella mia infanzia, giro negli appartamenti in penombra, passeggio per le silenziose via di Uppsala, mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l'enorme betulla a due tronchi. Mi sposto con la velocità di secondi. In verità, abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla realtà"
Padre di nove figli, alla morte della quinta moglie Ingrid si ritira sull'isola di Faaro, nel Mar Baltico. Qui, nella sua casa, muore il 30 luglio 2007.    https://biografieonline.it/biografia-ingmar-bergman

Lo Sapevate Che: Gabriele Salvatores, regista e sceneggiatore tra i più apprezzati della scena cinematografica italiana


Il regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores nasce a Napoli il giorno 30 luglio 1950.
Ha raggiunto fama e notorietà internazionale nel 1991 con il film "Mediterraneo" (con Diego Abatantuono, Ugo Conti e Claudio Bisio), valso un Premio Oscar come miglior film straniero.
Filmografia essenziale di Gabriele Salvatores
1983: Sogno di una notte d'estate -1987: Kamikazen ultima notte a Milano - 1989: Marrakech Express - 1990: Turné- 1991: Mediterraneo - 1992: - Puerto Escondido1993: Sud- 1997: Nirvana - 2000: Denti- 2001: Amnèsia -  - 2003: Io non ho paura - 2005: Quo vadis, baby? - 2005: The Rules of Love - 2008: Come Dio comanda - 2010: Happy Family - 2013: Educazione siberiana - 2014: Il ragazzo invisibile - 2016: Il ragazzo invisibile 2

Lo Sapevate Che: Anna Marchesini, negli anni Ottanta e Novanta è stata una star della TV italiana, prima nel Trio comico Marchesini-Lopez-Solenghi, poi come solista


 Un trentatré percento da record
Anna Marchesini nasce a Orvieto il giorno 18 novembre 1953. Si diploma all'Accademia di arte drammatica di Roma ed esordisce in teatro ne "Il borghese gentiluomo" di Molière, per la regia di Tino Buazzelli. Inizia poi un'intensa attività nel campo del doppiaggio, lavoro che nel corso della carriera avrà modo di ripetere in varie occasioni. Anna Marchesini ha così l'opportunità doppiare Judy Garland ne "Il mago di Oz" (1980, seconda edizione restaurata) e numerosi personaggi di cartoni animati trasmessi durante i primi anni '80. E' in questo campo, precisamente durante il doppiaggio della serie animata "Supercar Gattiger", che nel 1981 conosce Massimo Lopez. I due poi si uniranno a Tullio Solenghi per dare vita a quello che verrà chiamato semplicemente "Trio", e che raccoglierà tanti successi in campo artistico.
Nel 1982 il Trio Marchesini-Lopez-Solenghi fa il suo esordio in radio (RadioDue) con il programma "Helzapoppin" (nome che deriva dal celebre musical "Hellzapoppin'" del 1938 e dall'omonimo film di Henry C. Potter del 1941). Il successo radiofonico proietta i tre in tv: l'esordio televisivo arriva nel 1984 nello show "Tastomatto", dove affiancano Lorella Cuccarini alla conduzione. Ed è proprio in questo contesto che nascono molti dei famosi sketch che renderanno famoso il Trio, come ad esempio le interpretazioni-parodia di telegiornali e pubblicità.
Nel 1985 Anna Marchesini partecipa al lavoro cinematografico "A me mi piace", per la regia di Enrico Montesano.
Con il Trio partecipa a "Domenica in" nel 1985 e a "Fantastico 7" nel 1986. Il successo crescente li porta anche alle edizioni del Festival di Sanremo 1986, 1987 e 1989.
Il Trio si presenta anche nei teatri con gli spettacoli "Allacciate le cinture di sicurezza" (1987) e "In principio era il trio" (1991).
L'apice del successo del Trio si registra nel 1990 con la rilettura parodistica del dramma manzoniano "I promessi sposi", trasmesso su RaiUno in cinque puntate.
Lopez, Solenghi e Anna Marchesini sciolgono il sodalizio nel 1994, senza però dichiarare una fine ufficiale. Insieme al solo Solenghi è protagonista dello show "La rossa del Roxy bar". Poi, mentre Solenghi e Lopez intraprendono entrambi una carriera solista, Anna Marchesini si dedica alla vita privata e alla maternità (la figlia Virginia nasce nel 1993).
Per la tv prende parte ai film "Ci vediamo in tribunale" (1996) e "Primo cittadino" (1997). Nel 1998 conduce "Domenica In" in coppia con Giancarlo Magalli. Nel 1999 torna con proprie caricature e parodie che allietano la trasmissione "Quelli che il calcio". Il rinnovato successo la porta nuovamente a Sanremo al fianco di Fabio Fazio, interpretando personaggi come Rita Levi Montalcini a Gina Lollobrigida.
Il suo primo spettacolo teatrale da solista è "Parlano da sole" del 1999; nel 2000 Anna Marchesini pubblica il libro "Che siccome che sono cecata" (slogan della signorina Carlo, uno dei suoi personaggi più conosciuti), corredato da un video di 85 minuti per la collana "I mostri della comicità".
Nel 2001 torna in teatro con "Una patatina nello zucchero"; l'anno seguente è ancora a Sanremo, questa volta al fianco di Pippo Baudo, dove interpreta la sessuologa Merope Generosa, insegnante di educazione sessuale che durante le sue lezioni si lascia trascinare nel racconto delle sue esperienze disastrose con gli uomini; gli interventi zeppi di doppi creano un effetto comico dirompente.
Nel 2003 porta in teatro "La cerimonia del massaggio", tratto da un racconto di Alan Bennett, e nel 2005 "Le due zittelle", rielaborazione comica tratta dal romanzo di Tommaso Landolfi.
Tra le sue apparizioni straordinarie ricordiamo quella del 1998 nella soap opera "Beautiful" e quella del 2005, quando insieme a Solenghi conduce alcune puntate di "Striscia la notizia".
Dopo una lunga assenza causata da un'artrite reumatoide, Anna Marchesini torna in televisione nel 2008 insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Il Trio si riunisce per celebrare i 25 anni di attività: lo spettacolo - in tre puntate (RaiUno) si intitola "Non esiste più la mezza stagione", frase tratta da uno dei più noti sketch teatrali del Trio. Torna anche in teatro come interprete e regista di "Giorni felici", dramma in due atti di Samuel Beckett.
All'inizio del 2011 esce il suo primo romanzo dal titolo "Il Terrazzino dei gerani timidi"; dopo 60.000 copie vendute scrive un altro libro, che esce nel 2012 con il titolo "Di mercoledì". Segue per Rizzoli, nel 2013, "Moscerine".
Muore a Orvieto il 30 luglio 2016 all'età di 62 anni.       https://biografieonline.it/biografia-anna-marchesin