Sembra uno scherzo, ma è vero: l’ipnosi migliora le performance sportive. Lo sanno bene gli atleti . sempre di più, che la usano per prepararsi alle gare: calciatori, tennisti, sciatori, sub. E lo conferma l’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi, Amisi, che si è riunita da poco in congresso all’Università Milano Bicocca per discutere, tra l’altro, delle nuove frontiere della psicologia dello sport. “E’ molto di più di un training mentale”, spiega Silvia Giacosa, presidente Amisi, (amisi.it) e direttore della Scuola di psicoterapia ipnotica.“Potenzia le capacità mentali che hanno un risvolto sulla prestazione, come la concentrazione, la comunicazione nel gioco di squadra, la capacità di isolarsi da stimoli esterni”. Utile sia nello sport individuale che in quello di gruppo, la tecnica permette di raggiungere durante la competizione la prestazione migliore realizzata in allenamento. “In gara ci sono omponenti emozionali che fanno sì che i risultati siano inferiori a quelli conseguiti in allenamento”, aggiunge Giacosa. Ecco perché l’ipnosi funziona, permettendo di immaginare l’azione migliore e riprodurla. “Un po’ come Van Gogh, che di notte sognava i suoi quadri e di giorno dipingeva il suo sogno, l’atleta che attua un percorso di ipnosi arriva a riprodurre, durante la competizione , la prestazione immaginata nella trance ipnotica”. Il risultato? La capacità di concentrazione è massima, la fiducia in sé stessi aumenta , i gesti tecnici vengono eseguiti in modo spontaneo e si ha un controllo perfetto di ansia e stress. In questo modo la performance è migliore. Tra gli atleti che hanno scoperto le potenzialità dell’ipnosi ci sono squadre di tiro con l’arco, calciatori di serie A, sciatori, tennisti, campioni di snowboard e canoa. Al convegno ne hanno raccontato i benefici Daniele Cassioli, campione europeo di sci nautico, e Danilo Bernasconi, record mondiale di immersione prolungata: 50 ore sott’acqua.
Daniela Condorelli
- News – Donna di Repubblica – 29
agosto 2015
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