Un bell’ufficio o un atelier dipinto
di bianco, con pochi mobili essenziali. L’ideale per lavorare? Non proprio: per
stimolare la creatività l’ideale è una parete rossa o arancione. Per riflettere
e per ponderare una questione difficile è meglio invece aver davanti uno sfondo
verde o blu. Se dovete fare un test o un esame, l’inchiostro in cui sono
stampate le domande può influire sul risultato: consegna più rapida ma maggior
possibilità di errori se sulla pagina ci sono indicazioni in rosso; tempi più
lenti ma maggior precisione se è tutto stampato in nero. Di curiosità come
queste è ricco Lo stupefacente potere dei colori (Ponte alle Grazie (..) ) del
francese Jean-Gabriel Causse. Apostolo del colore dal sorriso smagliante e
t-shirt rosa, Causse è consulente del colosso tessile Onward (che include tra
gli altri le griffe Jill Sander) e scrive per il magazine francese Marie
Claire. Qui il designer prende le mosse dalle più recenti scoperte scientifiche
sulla percezione dei colori: le differenze biologiche tra i sessi (gli uomini,
non solo daltonici, confondono il malva e il rosa, le donne distinguono meglio
i colori nel campo dei verdi, dei gialli e dei blu) e le capacità del mondo
animale (non è vero che siamo gli unici a vedere “a colori”: pesci e insetti,
ad esempio, lo fanno meglio di noi). Poi, abbandonata la scienza, Causse rivela
i segreti dell’influsso del colore sulla quotidianità e le nostre decisioni.
Mostra, ad esempio, come venga utilizzato dal marketing dalle tinte del punto
vendita (niente di meglio per la zona cassa del rosso e del viola), a quelle
delle vendite online (se dovete mettere in vendita un oggetto su eBay,
fotografatelo su sfondo blu). Infine, ci esorta a riscoprire le infinite
possibilità dello spettro cromatico per fare più bella la nostra vita:
dall’arredamento alla moda, l’era del minimalismo è finita: c’è tutto un mondo
di abbinamenti, contrasti, simbologie da scoprire.
Lara Crinò – dolcevita – Il Venerdì di Repubblica – 18
settembre 2015
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