Ormai lo dicono ricercatori,
scienziati e nutrizionisti. E così, per qualche signora finora colpevolizzata
per il suo indulgere ai formaggi francesi, ai tuorli d’uovo, al foie gras, ai
panini imburrati e alla maionese fata in casa come tradizione comanda è
finalmente arrivato un attimo di pura estasi. Tutte queste peccaminose e
“scorrette” prelibatezze sarebbero infatti ricche della più misconosciuta tra
le vitamine: la K2 (i laboratori ne hanno iniziato a scoprire i pregi solo a
fine anni 90), che guarda caso è una delle più utili alla salute e alla
bellezza femminile, soprattutto se minacciate dall’età. In sintesi, non solo la
K2 (mena chinone), prodotta dai batteri intestinali e purtroppo assorbita con
difficoltà, tiene alla larga rughe, pelle rilassata, fragilità ossea, colli
sensibili, carie ai denti, vene varicose e problemi cardiaci, ma è anche la
vera protagonista di quello che i medici hanno definito “il paradosso del
calcio”. Perché un’eccessiva calcificazione delle pareti arteriose va di pari
passo non solo con i rischi cardiovascolari, di demenza, Alzheimer e ictus, ma
anche con la tanto temuta penuria di calcio nello scheletro. Ed ecco che la K2
gioca un ruolo fondamentale nella densità ossea, indirizzando il calcio là dove
deve stare e al contempo togliendolo là
dov’è pericoloso che stia. Nel far ciò, interagisce con le “sorelle” vitamine A
e D. Altro che farmaci integratori di calcio, dicono nutrizionisti olistici,
naturopati e ginecologi attenti alla mezz’età. E dal momento che il cibo più
fornito della preziosa (ed esclusiva) K2 è il filamentoso natto, a base di
fagioli di soia fermentati – che spesso disgusta anche chi l’ha inventato e
cioè i giapponesi – largo a brie, ricotta e a tutti i “latticini crudi” (latte, burro, burro chiarificato) se derivati da
animali nutriti con foraggio fresco e quindi non allevati intensivamente, al
fegato d’oca, a manzo e pollo, ai tuorli di uova fresche di galline ruspanti.
E. Muritti – New – Donna di Repubblica – 19 settembre 2015
Nessun commento:
Posta un commento