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venerdì 18 settembre 2015

Lo Sapevate Che: Italia - Germania, stavolta vincono loro...



L’Angela Degli Immigrati è la nuova patrona d’Europa. Capace di sanare la vergogna ungherese con un tocco magico. Lezione di civiltà e leadership politica in un’Europa delle patrie e dei grandi egoismi. Non è questione di numeri, ma di valori, sostiene ora Angela Merkel. Con la Germania disposta ad accogliere mezzo milione di profughi all’anno, per i prossimi 2-3 anni. Un miracolo tedesco che non ti aspetti. Già oggi la Repubblica federale ospita oltre sei milioni di stranieri su una popolazione di 82 milioni di abitanti. La metamorfosi della Cancellieri inflessibile è destinata a modificare ancora una volta la geopolitica del Vecchio Continente. Appena due mesi fa la Merkel aveva spinto alle lacrime una bambina palestinese, Reem, incontrata insieme ad altri studenti in una scuola tedesca. Un video virale. Le aveva risposto, senza infingimenti, che la Germania non poteva accogliere tutti quelli come lei: la piccola Reem in un tedesco perfetto aveva raccontato di provenire con la famiglia da un campo profughi del Libano. Più fortunata del piccolo Aylan, l’immagine del cui corpicino senza vita sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, ha suscitato un’ondata emotiva come non mai. La Germania dunque, sia pure con ritardo, ha deciso di assumere un ruolo guida nella gestione della crisi umanitaria, con la consapevolezza di dover affrontare non solo un’emergenza di alcune settimane, ma un fenomeno epocale, destinato a durare nel tempo. (..) Il Nostro Paese ha fatto tanto in questi anni; solo in prima linea sul fronte del Mediterraneo. Spesso eroici in mare nell’opera di soccorso. Più spesso cialtroni a terra nelle pratiche di identificazione, smistamento e assistenza. (..). Così tra sprechi, cattiva gestione, sandali si è andato sedimentando un razzismo strisciante, specie tra i ceti più deboli della nostra società, più esposti all’impatto con i nuovi arrivati. (..) L’Inefficienza Nell’Assistenza  e nel controllo degli immigrati è la causa principe del disagio sociale. L’accertamento dello status di profugo, quando avviene, dura più di un anno. La stessa Unione europea ci chiede di accorciare i tempi, L’esasperante lentezza con cui si procede all’identificazione di chi sbarca sulle nostre coste ha un ulteriore effetto negativo: se non abbiamo generalità e impronte digitali degli immigrati, men che mai conosciamo quali eventuali capacitò lavorative e professionali posseggono. Anche in questo campo la Germania, fa scuola di pragmatismo: ha aperto le porte ai siriani in fuga, alla popolazione che, nel flusso di disperati, si distingue per istruzione e formazione culturale. Abbiamo già raccontato le vite parallele di due siriani scampati a un naufragio nel 2013. Uno riuscì a entrare in Germania; studiò il tedesco come prevedono i programmi di inserimento e. ottenuto il riconoscimento della laurea, ora esercita la professione di medico. L’altro rimase in Italia girovagando dalla Lombardia alla Calabria senza una prospettiva. Ecco,in questo gioco di specchi deformanti si intravede come due sistemi nazionali diversi affrontino l’emergenza. L’uno come opportunità collettiva, l’altro come disastro sociale. Terreno fertile per il razzismo montante. Dal freddo pragmatismo teutonico una lezione, se non di umanità, almeno di tutela dell’interesse nazionale.
Luigi Vicinanza – Editoriale – www.lespresso.it - @vicinanzal – L’Espresso – 17 settembre 2015

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