Non è
detto che sia vero, le notizie scioccanti non lo sono quasi mai. Quei tre
dicono si siano suicidati, due in Canada uno in Texas, per la vergogna di
essere stati scoperti come clienti di un sito di incontri sessuali,
probabilmente avevano ragioni più serie per scegliere la morte. Perché alla
fine, se a un solo sito come quello attaccato dagli hacker sono collegati 39
milioni di persone, più gli altri milioni che cercano compagnia su altri siti,
vuole dire che i cacciatori d’amore (ambosessi) sono un esercito incalcolabile,
un mondo immenso, il che dovrebbe rendere questi svaghi del tutto comuni, di
cui non vergognarsi, da non tenere segreti come un peccato imperdonabile: il
che non è, semmai può essere giudicato come un bisogno, una speranza, una
sciocchezza, un gioco, un segno di malessere, una sfida all’infelicità. Un
gesto qualsiasi nelle nostre vite incomplete e inquiete. Anche le lettere che
ricevo si riferiscono spesso agli incontri Internet, da parte di persone
mature, che mi raccontano con ironia e intelligenza le loro esperienze,
piacevoli o più spesso deludenti. Così mi chiedo: è possibile che tra i miei
amici, o comunque tra le tante persone che conosco, nessuna sia iscritta a
qualche sito di amicizia, sesso, avventura, addirittura eventuale convivenza?
(..). Una mappa su Repubblica giorni fa mostrava che al sito attaccato dagli
hacker aderisce una marea di italiani. E va bene, buon divertimento, ma se gli
utenti anche italiani hanno perso la testa, sono disperati per la resa pubblica
di dati fondamentali come le preferenze sessuali e soprattutto, credo, i
riferimenti delle carte di credito, di una ragazza col dito indice sulla bocca
a promettere, ma non mantenere, segretezza, è un sito dedicato all’adulterio,
motto “La vita è breve, concediti una scappatella”. Quindi la maggior parte di
quei milioni di persone, soprattutto maschi, in cerca di avventure su quel
sito, sono sposati, hanno famiglia. Il che conferma una situazione che già
avevo capito attraverso “Questioni di cuore”. 1) La fedeltà coniugale sta
rivelandosi un mito: per quanto milioni di mariti e di mogli non si concedano
avventure, altri milioni sono decisi a tradire. 2) Tradire per innamoramento è
pericoloso e può sconvolgere la vita, tradire con incontri casuali ma
programmati con carta di credito, può essere solo un diversivo, però necessario
all’esistenza della famiglia. 3) L’incontro dovrebbe assicurare gli aspiranti
fedifraghi che il partner in offerta sul sito non è un professionista mercenario,
non un gigolò e neppure una escort, ma un gentiluomo o una gentildonna stanchi
della noia del letto coniugale; quindi perbenissimo. 4) Questo tipo di incontri
che necessitano solo di un clic e di qualche (forse) rimorso, conferma anche
che l’innamoramento extra matrimonio, come colpo di fulmine inaspettato,
attesa, conquista, dubbio, sogno, sofferenza, clandestinità, senso di colpa,
sfascio e anche rottura di scatole, avrà sempre meno eroi ed eroine. (..). Cioè
è probabile non che le mogli tradiscano e tradiranno meno, ma che al clic
spensierato preferiranno un innamoramento casuale vero, clandestino e non
bisognoso di carta di credito: che poi, dell’affare hacker, è proprio quello
che più distruggerà i matrimoni esposti: più del tradimento, massimo peccato,
sottrae soldi alla famiglia.
Natalia Aspesi – Donna di Repubblica – 5 settembre 2015
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