La Catena Di Eventi che ha portato alle dimissioni di Jeff Simsek, amministratore delegato (Ad)
della quarta compagnia aerea al mondo, comincia nel modo più improbabile: un
ingorgo stradale. E’ il settembre 2013 e su un ponte che collega il New Jersey
alla città di New York si forma una fila chilometrica per la chiusura di due
corsie da parte dell’Anas locale. In Italia sarebbe finito tutto lì, con qualche imprecazione contro le solite
inefficienze della burocrazia. Non in
America. Gli automobilisti imbufaliti chiedono spiegazione dell’assurda
decisione e la risposta ufficiale (prove tecniche) non convince. Nei giornali locali non mollano, continuano
ad investigare. Finché la verità emerge. Si è trattato di una rappresaglia
contro il sindaco democratico della cittadina vicina al ponte, che non aveva
sostenuto il governatore repubblicano Chris Christie nella sua campagna per la
rielezione. A tutt’oggi non si sa se l’ordine sia partito dal governatore
stesso o sia stato un eccesso di zelo dei suoi accoliti. (..). Secondo il “New
York Times” in una cena tra Simsek e Samson, quest’ultimo avrebbe avanzato una
condizione per l’accordo: che United ripristini un volo bisettimanale tra New
York e Columbia (South Samson possiede una seconda casa. “Casualmente” il volo viene ripristinato.
Difficile dire se c’è stato un do ut des, ma il volo viene cancellato appena
Samson si dimette. (..). In Italia Questa Vicenda fa quasi sorridere. Con i milioni di
euro in tangenti del Mose, di Mafia Capitale, del centro accoglienza di Mineo,
il “favore” fatto al governatore dei porti di New Jersey sembra una leggerezza,
indegna di tanta attenzione mediatica, ancora meno di far cadere la testa di
uno dei più importanti amministratori delegati d’America. Ma proprio qui sta il
punto. Nelle nazioni evolute ci si aspetta che il potere venga usato in modo
imparziale e che tutti (anche i dirigenti apicali) siano soggetti alle stesse
regole. In Italia no. Ci si aspetta che il potere sia usato per arricchire la
famiglia e gli amici. (..). Anche Se L’Ingorgo provocato in New Jersey e il
volo ad personam possono sembrare sciocchezze, esse rappresentano una
violazione di un principio che, se condonata, mina il principio stesso. Questo
cale per il governatore, ma anche per l’amministratore delegato di United. Poco
importa che abbia agito nell’interesse della sua società. Se i fatti sono
andati come sembra, Simsek è corresponsabile di una condotta illecita. Era Ceo,
ma questo non basta a giustificarlo. Ignorare una condotta illecita non solo
avrebbe messo United in difficoltà con il governo americano, avrebbe anche
minato la credibilità dell’Ad all’interno della società. Per non parlare del
rischio che questo comportamento – se condonato – possa diffondersi all’interno
della società. Per spiegare come l’esempio dei vertici sia fondamentale per
gestire in modo corretto un’impresa gli americani usano l’espressione “tone at
the top”. Il pesce – diremmo noi – comincia a puzzare dalla testa. Se non la
tagli in tempo, marcisce tutto. Cosa aspettiamo ad applicare questo principio
anche in Italia?
Luigi Zingales -
Libero mercato www.lespresso.it
–L’Espresso 24 settembre 2015
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