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sabato 26 settembre 2015

Lo Sapevate Che: Perchè la sinistra che vince è sempre quella del tempo che fu...



Miope Far Finta di niente e dire: passerà anche Jeremy Corbyn. Troppo facile cavarsela pensando che tanto i laburisti, inguaiati come sono, non vinceranno nemmeno stavolta. meglio, forse, cercare di capire perché oggi si imponga proprio un veterano dell0Old Labour, antitutto, verde e no global, insomma perché la sinistra senta la necessità di guardare ancora una volta indietro invece che avanti. E poi, se siamo certi che i laburisti non riusciranno a battere Cameron, perché se ne parla tanto? Dovendo scegliere un leader dopo i disastri dei fratelli Miliband, i post blairiani hanno riportato le lancette dell’orologio a prima del 1983 quando Neil Kinnock ricostruì il partito dopo un decennio tatcheriano, reso possibile proprio dalla vecchiezza dell’opposizione. La sua carta vincente? Fare piazza pulita degli antichi slogan. Ma adesso si ricomincia proprio da quelle stesse parole d’ordine mandate in soffitta. Lo hanno deciso giovani, sindacalisti, professori,, impiegati statali – il nocciolo duro del partito – che alle primarie hanno regalato a Corbyn il 60 per cento dei consensi. (..). Questa voglia di far saltare il banco è spinta dalla più lunga crisi economica del dopoguerra e dal modo in cui i governi l’anno arginata. Perché se è vero che l’Europa si è salvata dal default adottando drastiche misure di austerità secondo i canoni tradizionali della scuola liberista: è altrettanto vero che questa amara medicina ha acuito diseguaglianze, redistribuito il reddito alla rovescia, creato nuove esclusioni, ridotto occasioni di  lavoro, aumentato ingiustizie sociali, e in Inghilterra smantellato i trasporti pubblici e il welfare state, orgoglio della democrazia britannica. (..) Piaccia o No, questo è il mood diffuso e poco ci si può fare. Del resto, c’è chi pensa alla politica come a uno strumento di conquista del potere (peraltro, senza potere come si possono realizzare le cose in cui si crede?); e chi, invece, come a protesta, testimonianza, ma anche – perché no – passione. sogno, nessuna voglia di vendere l’anima al diavolo. .Per molti anni la sinistra ha pencolato di più verso la prima delle due scuole di pensiero nella convinzione che per governare fosse necessario conquistare il centro dello schieramento. A tutti i costi e con ogni mezzo . Lo pensava Tony Blair, lo pensa Matteo Renzi, ma lo teorizzava anche Massimo D’Alema che per anni ci ha ripetuto – citando Togliatti, nientemeno – che la sinistra ha vinto solo quando si è alleata con il centro di Dini, di Mastella o di Cossiga, pagando anche il prezzo (di sinistra, di centro, di destra?) della guerra in Kosovo, e poi meno male che c’è Cuccia, le banche non si toccano, i sindacati poveri noi….(..)Alla Fine, Forse, è proprio qui il problema. La sinistra non sfonda fuori del suo alveo storico perché non riesce a rinnovarsi per rispondere alla società che cambia: così, o si avventura senza rete nella terra ignota del libero mercato, o si aggrappa al passato, dimostrandosi comunque incapace di elaborare un programma proprio, riformista e non liberista, realizzabile e non parolaio, buono a raccogliere consensi, non solo facili proteste. Speriamo che il ciclone Corbyn spinga non a schierarsi di qua o di là, ma a cercare un’alternativa al pensiero dominante. Vera, concreta e percorribile. Se davvero c’è. Auguri a tutti.
Questa settimana www.lespresso.it - @bmanfellotto – L’Espresso – 24 settembre 2015

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