Diffidare E’ La Parola
D’Ordine. Diffidare
di chi restituisce spiegazioni “belle tonde e ragionevoli”. Diffidare di chi ha
sempre soluzioni pret-à-porter. Diffidare da chi rifiuta la complessità. Chi
cerca chiarezza da risposta in pochi caratteri, da slogan. Chiunque fugge dalle
letture complesse della realtà si sta accontentando di bugie, di posture.
Diffidare! La mia generazione ha avuto una scuola d’eccezione che quelle
precedenti e quelle successive hanno perso, ignorato, talvolta demonizzato: gli
“anime” giapponesi. Cartoni animati che spesso guardavamo di nascosto, contro
la volontà dei nostri genitori, che li consideravano violenti, fuori dal mondo,
troppo fantasiosi, ma che erano spesso un modo per metabolizzare, esorcizzare,
superare le tragedie della Seconda guerra mondiale. Mondi distrutti in cui
bisognava ripartire da zero con sacrifici immensi. (..). Conoscere l’altro vuol
dire comprenderlo, ecco perché dobbiamo abituarci a pensare che esiste un
estremismo opportunista, che non esita a trarre vantaggio dalle sacche di
insoddisfazione, ed esiste un approccio moderato alla vita (politica,
economica, religiosa) molto più difficile da seguire, finanche da individuare
perché equivale a viere in maniera empatica. Capire chi si ha davanti, come ha
vissuto, cosa prova, a cosa aspira. Ci si renderà conto così che gli estremisti
sono tutti fratelli. Rosso, nero, islamista, cristiano: hanno un Dna simile,
nelle differenze di facciata seguono poi prassi identiche. E ciò che stupisce è
vedere come tutti i vecchi cascami di Potere Operaio e arcipelaghi gemelli
dell’estremismo di sinistra di un tempo, smarrita la loro funzione, utilizzano
gli strumenti di analisi che hanno fatto propri per decenni applicandoli a
situazioni che sono invece completamente aliene al loro mondo. (..) Quando Leggo Le Idiozie dei neo-cinici che diventano crociati contro l’islam, quando
osservo il nostro giornalismo ridotto a una perenne analisi dei costumi
giustificando il più bieco guardone ed estorsivo gossip con l’espressione
“retroscena” beh vorrei spaccar tutto, riempire di turpiloquio le bacheche di
questi miserabili estensori di idiozie che credono di spessore perché violente,
crudeli, irrispettose. In quel momento potrei diventare come questa marmaglia,
urlare, sbraitare, usare il pettegolezzo come artiglieria, fare estorsioni alle
persone con gli articoli. Diventare estremista anche io, disperato. Ecco,
l’estremismo, che spesso nasce dalla disperazione, è affascinante soprattutto
perché dà risposte immediate. La democrazia, invece, raramente da risposte, è
lenta, è poco affascinante, noiosa, eppure ci si accorge di lei solo quando
svanisce. La risposta alla paura dell’invasione è sempre e solo la stessa:
accoglienza, non generalizzazione, approfondimento, resistenza, difesa dei
valori. Sarà difficile, falliremo, ma non lasceremo l’ultima parola a questi ex
crociati delle rivolte di classe divenuti i nuovi cantori della fine
dell’occidente.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it
– L’Espresso – 3 settembre 2015
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