Treni Vintage
Modello Far West
Varata la nuova linea
strategica delle Ferrovie per i pendolari. Viaggi come nell’Ottocento con
assalto dei predoni compreso.
In vendita nelle
stazioni stelle da sceriffo e pistole giocattolo. A fronte del raddoppio del
prezzo del biglietto
Euforia dopo la rimozione del locomotore inclinato sulla
Genova-Ventimiglia. L’operazione è perfettamente riuscita, e sarà seguita da
una sfida tecnologica ancora più esaltante: rimuovere la chiatta usata per la
rimozione. Nel frattempo i treni possono ricominciare a sfrecciare lungo la
tratta, inaugurata da Francesco Crispi e percorsa per la prima volta, tra due
ali di folla plaudenti, da Giuseppe Garibaldi a cavallo.
Gemellaggio La ferrovia ligure, in occasione
della riapertura, sarà gemellata con il Trentino dei Pirati di Disneyland. Si
tratta delle due strade ferrate che garantiscono il maggior numero di
attrazioni al mondo: terrazze sporgenti con vecchie che si affacciano
all’improvviso, ruderi che franano, cactus e palmizi pencolanti, materassi e
televisori a valvole abbandonati sui binari.
Trenta All’Ora E’ il limite di velocità imposto
dalla Sovraintendenza ai beni archeologici lungo la maggior parte dei binari
nazionali, per tutelare l’integrità di un reperto industriale che il mondo
intero ci invidia: dalle traversine d’epoca, corrose dalle intemperie e
impreziosite dal ricamo dei tarli, alle massicciate rese suggestive dalla
lussureggiante vegetazione di piante spontanee. L’Ad di Trenitalia, Mauro
Moretti, ammette però che i convogli sono inadeguati: “Motrici e vagoni degli
anni Sessanta e Settanta mal si conciliano con binari obsoleti, di concezione
ottocentesca. Per questo intendiamo armonizzare materiale rotante e binari,
ripristinando le vecchie locomotive a carbone, i carri bestiame di legno
modello “Hobo” sui quali sembra ancora di sentir muggire le mucche e Woody
Guthrie suonare la chitarra, le carrozze letto con i pitali che si rovesciano
ad ogni frenata. Un’operazione nostalgia che trasformerà in breve tempo la
nostra rete ferroviaria in un gioiello vintage. Partiamo avvantaggiati da un
livello di decrepitezza già alto”.
I Costi Viaggiare come nell’Ottocento, con
un continuo, raffinato richiamo all’epopea delle prime strade ferrate,
ovviamente comporta costi più alti, e richiede un adeguamento del prezzo del
biglietto. “ A fronte del raddoppio del biglietto”, spiega Moretti, “i nostri
pendolari riceveranno in partenza un simpatico gadget, il kit del migrante: una
valigia di cartone riciclato e una canottiera già sporca di fuliggine. Più un
sms gratuito con il quale avvertire a casa che non si sa a quale ora, e in
quale giorno, si potrà fare rientro”. Grazie alla crisi economica nei prossimi
anni i treni dei pendolari, grazie anche alla bassissima velocità con cui
transitano, potranno contare sull’emozione aggiuntiva di un assalto dei
predoni. Stelle da sceriffo e pistole giocattolo sono già in vendita nelle
principali stazioni italiane, dove le biglietterie sono state smantellate per
fare posto a centri commerciali forniti di tutto, dal megafono per invocare
aiuto agli psicofarmaci.
Il Personale Sui nuovi treni a vapore un solo
addetto è più che sufficiente a trasportare i sacchi di carbone attraverso il
convoglio, caricare la caldaia del locomotore, passare con il carrello del
caffè, controllare i biglietti, guidare il treno e infine prestare i primi
soccorsi dopo il deragliamento. “Ma alcune mansioni”, spiega Moretti, “saranno
computerizzate, per esempio la chiusura stagna delle porte dei cessi subito
dopo la partenza per impedire la diffusione di epidemie tra i passeggeri”.
Riassumendo Trenitalia avrà dunque due tipologie
di viaggio: “Alta Velocità” (TAV) alla media di trecento all’ora, in perfetto
orario e in totale comodità; e “Tutto il Resto” (TIR) che arranca alla media di
trenta all’ora in una asfissiante nube di nerofumo, parte e arriva quando può.
Per evitare la facile accusa di una disparità di trattamento tra clientela di
lusso e pendolari, Trenitalia ha garantito che il prezzo, per due servizi pur così
differenti, sarà identico.
Michele Serra – L’Espresso – 6 marzo 2014 -
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