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domenica 8 dicembre 2013

Lo Sapevate Che: Contromano...


E, dopo vent’anni, persino il popolo del Pd
Ha perso la pazienza

Arriva la domenica delle primarie, vincerà Matteo Renzi, ma soprattutto
perderà il gruppo dirigente che ha governato la sinistra per vent’anni e
consegnato l’Italia al berlusconismo. Lasciamo da parte le ipocrisie, sarà
questo il risultato ed è questa la ragione per cui molti vanno a votare. Il progetto economico di Renzi è ancora un oggetto misterioso, i suoi rivali sono di livello, persone stimabili come Cuperlo e Civati. Il vento che gonfia le vele del favorito è la voglia di liquidare la nomenklatura del partito. Un sentimento più che legittimo. Il popolo del centrosinistra ha avuto anzi fin troppa pazienza. In tutta Europa i gruppi dirigenti di partito cambiano in fretta, questo è rimasto a dispetto dei mille errori compiuti, ammesso che siano tali e non complicità.
Berlusconi e il berlusconismo sarebbero finiti nel ’95 se D’Alema e compagni avessero fatto la legge sul conflitto d’interessi e la riforma televisiva, invece di salvare l’avversario con la Bicamerale e far cadere Prodi. Sarebbe finita ancora un anno dopo, se la nomenklatura avesse sposato l’idea di sciogliere i partiti nell’Ulivo, un progetto e un marchio assai più moderni e attraenti di un Pd nato già vecchio. I vecchi dirigenti hanno lavorato per riconsegnare ogni volta il Paese a Berlusconi, quando la destra ha vinto le elezioni e anche quando non le aveva vinte. Con il berlusconismo hanno condiviso, sia pure in parte, il sistema di corruzione nazionale e locale, con i loro Penati sparsi sul territorio, e la gestione dei grandi affari sporchi, come il Monte dei Paschi.
Alla fine di tutte queste imprese, sono riusciti a perdere in febbraio elezioni già vinte e a varare un governo con Berlusconi, dopo averlo negato fino a un minuto prima, non senza essersi tolti la miserabile soddisfazione di impallinare il fondatore Prodi nella corsa al Quirinale con un plotone di esecuzione di 101 parlamentari. Solo dopo questa porcata la pazienza degli elettori si è esaurita, era ora. Questo non è ancora il peggio. Il peggio è che se saranno ancora i vecchi dirigenti a guidare la prossima campagna elettorale, avremo la certezza di un’altra vittoria di Berlusconi. E a quel punto l’Italia sarebbe davvero al capolinea. Berlusconi dovrebbe fare loro un monumento, altro che attaccarli come mandanti dei magistrati. Quando hanno cercato di fermare la giustizia in ogni modo, senza riuscirci.
Senza finzioni, chi voterà Renzi lo farà per rottamare una nomenklatura rovinosa, complice del disastro nazionale. Toccherà poi all’intelligenza del nuovo leader costruire dalle ceneri del Pd, magari con l’aiuto di Cuperlo e Civati, una moderna forza politica che si carichi sulle spalle la salvezza dell’Italia e l’avvenire dei nostri figli.

Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 6 dicembre 2013

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