(…)
Il
primo compito di ognuno di noi è proprio quello di fare rivivere il tessuto
connettivo nelle nostre città, smantellato dal mostro del Capitalismo che ha
sempre avuto due obiettivi primari: distruggere le istanze collettive, cioè lo
stare insieme, e distruggere l’essere in sé, cioè la coscienza critica di
ognuno.
Quanta polvere nelle nostre coscienze, nelle nostre
strutture, nei partiti, nelle istituzioni, nei
nostri rapporti quotidiani! Questo vecchio prete testardo spera in una
rivoluzione culturale, etica, politica, economica, con l’obiettivo di una
“nuova cittadinanza”.
E’ tempo di smetterla con le polemiche
sterili. Il pessimismo della realtà che ci circonda è palpabile. Ma ho
riscoperto in tante iniziative un ottimismo con i piedi per terra: una sinergia
di movimenti che vogliono reagire alle gravi ferite subite, nel passato e nel
presente.
(…)
Don
Gallo Social Club – Breviario di strada
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