La Solitudine Di Chi Non Si Sente Mai
Chiedere;
“E Tu, Come Stai?”
E’ finita orai da tempo e da tempo sono
sola, ed è inutile raccontarsi favole, dopo i 60 è impossibile trovare un amore
(e ho detto Amore, non Relazione). Ho la mia vita, lavoro ancora, viaggio,
molto cinema, libri, amiche,
ginnastica,
trekking, la via di una over normale. Vivo sola con un gatto e un pappagallino,
sto anche bene sola. Ma mi manca qualcuno cui aprire il cuore. Mi manca chi
conosca la parola di cui ho bisogno, mi manca di condividere, appoggiare le
pene, scaricarle. Mi manca confrontarmi, mi manca quell’intima confidenza con
qualcuno che ti conosce così bene e che per questo sia una certezza, un porto.
Qualcuno per cui è importante che ci sei come sei. Non necessariamente un uomo.
Un’amica? Una sorella? Ma un’amica speciale: non ce l’ho. Tante amiche, ma un
po’ di superficie. Si condividono le preoccupazioni dei fili, quelle del denaro
che è meno oggi, le preoccupazioni di lavoro: si parla di lavoro, tanto, si fa
l’elenco delle attività della giornata. Si parla tanto delle cose che si fanno,
ma così poco dei sentimenti che si provano e delle emozioni che provocano. Ora
non mi riempie più di tanto questo parlare delle cose che ci succedono ogni
giorno, l’elenco della spesa della vita, se questo non si accompagna mai a
quello che si prova dentro, ai sentimenti di gioia per un successo o di ansia
per una paura, alla dichiarazione di affetto e alla dimostrazione dell’affetto
stesso. Alcuni dicono, e per questo mi apprezzano, che so ascoltare. Sì io
ascolto mi chieda, “e tu?”. Un dialogo, un confronto, un appoggiarsi reciproco.
E io credo sia questa la solitudine.
Le sono grata per quella piccola
importante frase: non necessariamente un uomo. Può capitare che un uomo, e
intendo un uomo innamorato e amato, possa anche essere quella mano che la
sorregge, quel cuore che l’ascolta, quella mente che sappia davvero capire i
suoi bisogni. Ma, lo saprà anche lei per esperienza, non tutti gli uomini della
propria vita e non sempre. Un’amica, quella che ci conosce da tanto tempo, che
ha ascoltato i nostri silenzi, che è
entrata furtiva nei nostri sentimenti, che ci ha capito, forse anche lei ce
l’ha: e non lo sa, perché lei stessa si è abituata a impostare un’amicizia di
superficie, forse per timore di sbagliare. Di rivelarsi, di non trovare il
giusto ascolto che ceca. Spesso la persona giusta per ascoltarla può essere un
uomo: un ex innamorato diventato solo un affettuoso amico, un uomo che le è
sempre stato soltanto amico, uno di quegli intelligenti, affettuosi omosessuali
che vogliono bene a una donna che ammirano e con cui dividono gusti e
sentimenti. Però ha ragione quando parla di persone, soprattutto di donne, che
quando le incontri dopo un po’ di tempo, ti raccontano tutto dei loro successi
professionali, dei mariti innamorati, dei figli perfetti: e a te non chiedono
neppure come stai. Sono contenta che mi abbia dato la sua mail, sono sicura che
sono tante le persone, le donne, che sentono il bisogno di un’autentica
vicinanza, che troveranno bellissima la sua lettera e le risponderanno.
Natalia Aspesi – Venerdì di Repubblica
5-7-13
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