Rischio Parkinson; Più Alto Tra Chi Usa
Benzina E Pesticidi
Dopo
il morbo di Alzheimer, quello di Parkinson è la malattia neurologica più
diffusa al mondo, con sette milioni di persone colpite. Si sa che a provocare
le crescenti difficoltà di muoversi e palare tipicamente della malattia è la
progressiva distruzione di certe aree cerebrali, in particolare ricche in
neuroni che producono dopamina. Ma, nonostante decenni di studi, che cosa
provochi la loro morte non è chiaro. Visto che la genetica sembra avere un
ruolo minore, si sono indagati molti fattori ambientali. Dai traumi alla testa
alle sostanze tossiche. E una ricerca appena pubblicata su Neurology da Emanuele Cereda, nutrizionista presso il Politecnico
San Matteo di Pavia, e dal neurologo Gianni Pezzoli, presidente della
Associazione italiana parkinsoniani, getta luce sul possibile ruolo di queste
ultime.
I
due ricercatori hanno analizzato infatti 104 studi sulla relazione fra
Parkinson e uso sul lavoro di vari agenti chimici, concludendo che l’esposizione
prolungata a idrocarburi e pesticidi porta a un aumento medio di 60 per cento
nelle possibilità di ammalarsi. Si sono mostrati particolarmente nocivi
benzina, trielina, vernici con solventi sintetici, mastici, insetticidi ed
erbicidi. In chi maneggia abitualmente l’erbicida Paraquat, per esempio, il
rischio sale del 72 per cento. Il che spiega perché il Parkinson sia più
diffuso, in media, fra chi ha lavorato, o anche solo abitato, in campagna.
Alex
Saragosa – Venerdì di Repubblica – 28-6-13
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