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giovedì 4 luglio 2013

Lo Sapevate Che: "Quando uno vale niente"....


“Ne Resterà Uno Solo”: Le Espulsioni Ci Circondano
La Profezia Del Leader

Quando uno vale niente”, come ha scritto Beppe Grillo sul suo blog a margine di una delle rarissime, sparute e impaurite analisi delle recenti sconfitte elettorali a cinque stelle, quell’uno deve sentirsi un po’ stupido,
almeno all’inizio. Perciò Adele Gambaro, ultima di una lista sempre più corposa di “uno” che all’improvviso varrebbero “niente”, non molto tempo fa ci aveva pure creduto di valere comunque qualcosa: E se è vero che ogni stormir di fronda che agiti il partito di Grillo attira come api sul miele la stampa, molto più di qualunque intervento fatto in Aula da un deputato a 5 stelle, resta il fatto che se un partito si è presentato al mondo come il più democratico di tutti, quando quel partito si fa tribale espellendo il dissenso, ignorare l’accaduto è pretesa assurda.
A rendere il tutto più sgradevole concorre quel continuo ricorso alla presunta  “volontà della rete”. “Decide la rete”, “lo vuole la rete”, più che garanzia democratica diretta, suonano spesso come comodo mantra auto assolutorio e deresponsabilizzante, molto vicino per sopravvalutazione e abuso del mezzo ad altre frasi fatte quali “impazza sul web”, “spopola in rete”, il tutto sempre e comunque come emanazione del fantomatico “popolo del web”. Ora, al di là del fatto che in questi casi, con buona pace di ogni slancio verso nuove e rivoluzionarie terminologie, la parola più adatta sarebbe sempre e comunque militanti (che si esprimono in rete, ma ne costituiscono una minuscola parte), colpisce il fatto che la base elettorale che decide di espulsioni e altro sia sempre la stessa: 48.292 aventi diritto al voto. Una classe dirigente di 48,292 persone, immutabile nel tempo, inchiodata alla data del 31 dicembre 2012, termine ultimo individuato affinché l’iscrizione al Movimento abiliti al diritto di clic.
Se per le quirinarie (la consultazione per scegliere il candidato alla presidenza della Repubblica), votarono in 28.518, per espellere Adele Gambaro si sono pronunciati in 19.790. Se, stando alle dichiarazioni di Grillo, la rapida erosione dell’enorme consenso avuto alle politiche non sembra essere un campanello d’allarme, il crescente astensionismo dei grandi elettori dovrebbe esserlo. Poiché, al di là della difficoltà di resistere alla tentazione di reinterpretare quel “ne rimarrà solamente uno” urlato da Grillo dai palchi di tutt’Italia, se a votare sono sempre meno, quei pochi conteranno sempre di più nelle decisioni del partito, al punto da rendere quelle decisioni sempre meno autorevoli all’esterno del partito stesso.
Con la conseguenza che uno, più che niente, varrà troppo. E il troppo, spesso stroppia.

Diego Bianchi – Venerdì di Repubblica – 28-6-13

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