Per Sapere Se Ti Puoi Fidare Prova A
Dargli Torto
Quando
ci succede qualcosa di molto brutto, mettiamo in discussione ogni cosa.
Soprattutto noi stesse. Come abbiamo fatto a non renderci conto che ci tradiva?
In che cosa siamo state inadeguate? A volte, però, quando pensiamo che la
relazione valga la pena, dobbiamo sconfiggere le nostre paure e attraversare le
zone oscure, le nostre come quelle di chi amiamo.
La
psicologa Heide Banks ritiene che a guarirci possa essere la fiducia stessa
nell’amore, a patto di concedersi un po’ di tempo: “Essere coraggiosi in amore
significa essere disposti ad aprire il proprio cuore una volta in più,
riconquistando quell’innocenza che associamo al primo amore. E’ una cosa che
nella mia vita ho dovuto affrontare: imparare a fidarmi di nuovo. Una
separazione terribile mi aveva lasciato a pezzi. A devastarmi non era la
solitudine. Da sola avevo passato tanti anni, e mi era piaciuto moltissimo. Era la
perdita dell’innocenza e della disponibilità. Non credevo più nell’amore. Sono
stata in terapia, mi sono buttata nel lavoro, e ho frequentato altre persone.
Ma qualcosa era andato perso, ed era una cosa che desideravo possedere: la
fiducia nella possibilità di amare ancora”.
E
prosegue: “Quattro anni dopo ho conosciuto l’uomo che sarebbe diventato mio
marito, ma ancora non ero pronta a fidarmi di nuovo. Gliel’ho detto, e insieme
abbiamo corso il rischio. Ancora oggi ho problemi a fidarmi, e ci sono giorni
in cui la mente viaggia a tutta velocità, ripetendomi che questa cosa non
funzionerà mai. Ma è proprio il mio impegno a mantenere aperto il cuore che mi
permette di superare certe giornate e attraversare le paure,
Una
delle cose che no donne troviamo più difficile fare, nelle relazioni, è
chiarire cos’è che vogliamo. Temiamo anzi che, facendolo, l’uomo perda
interesse. Ma non avere paura significa anche esprimere ciò che per noi è
importante, e sapere che siamo abbastanza forti e determinate ad andarcene,
qualora l’altra persona non sia in grado di affrontare la semplice manifestazione
dei nostri bisogni.
Va
da sé che dobbiamo anche essere consapevoli di come chiediamo ciò che vogliamo,
Lo stiamo chiedendo o pretendendo? Quello che stiamo chiedendo è davvero ciò che vogliamo troppa paura di nominare? E
se non sempre dovessimo ottenere ciò che vogliamo (com’è inevitabile),
reagiremmo con amarezza e risentimento?
Uno
dei modi per recuperare la paura di essere determinate in amore è riconoscere
che il conflitto non solo è normale, nelle relazioni intime, ma può addirittura
rafforzarle.
Sottraendoci
al conflitto, rinunciamo alla possibilità di rendere nostre relazioni più
profonde. Ricordo un bellissimo sermone sentito anni fa sul concetto di
“diventare sposati”. Lo fece l’allora decano della cattedrale di Houston,
Pittman McGehee. Ci esortava a concepire il matrimonio come un percorso e
soprattutto ad accogliere anche gli aspetti negativi dell’intimità: le ferite,
le critiche, le perdite che conferiscono profondità alla relazione, e ci
avvicinano. Metteva in guardia dalle relazioni in cui non c’è spazio per la
rabbia o il dolore, quelle vissute sulla superficie della gentilezza, dietro
maschere sorridenti, che ci impediscono di vivere la nostra vulnerabilità. Ci
invitava a renderci conto che gli espedienti dietro i quali ci barrichiamo per
proteggerci sono in realtà autodistruttivi.
Per
conflitto, naturalmente, non intendo nulla che possa mettere a repentaglio
l’incolumità fisica. In quei casi, fuggire è l’unica soluzione.
(…)
www.huffingtonpost.it – Donna di
Repubblica -8-6-13
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