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venerdì 30 marzo 2012

Lo Sapevate Che: Un Albero Carico Di Ricordi Che Protegge Dalle Zanzare



L’albero dei sigari compare alla fine di uno dei più bei libri di quest’anno.
Un’eredità di avorio e ambra (Bollati Boringhieri,pp 397, euro 18), la saga dei banchieri ebrei Ephrussi, dalle origini allo splendore, fino alla tragedia delle persecuzioni razziali, con la perdita di tutti i beni, e alla lenta ripresa alla vita dei superstiti sparsi per il mondo, dal dopoguerra a oggi. L’autore, Edmond de Waal, pronipote di Viktor e Emmy von Ephrussi, torna nella città dove tutto ha avuto inizio con il commercio dei cereali. “Nessuno mi aveva preparato a tanta bellezza, ai filari di alberi da sigari lungo i marciapiedi negli ampi viali della vecchia Odessa”. Quando entro in quel che resta del palazzo di famiglia il passato sembra rivivere all’ombra di quegli alberi che gli compaiono davanti intatti, come se nulla fosse successo.
L’emozione del lettore è grandissima, perché le vicende degli Ephrussi travolgono e coinvolgono, eppure quel particolare non può non colpire: di quale albero si tratta in una città battuta dai venti marini, stravolta dal freddo invernale, bruciata dal sole estivo? Di niente altro che l’americana Catalpa, comune anche nelle piazze italiane, perché non richiede acqua, non teme il freddo e decora con le sue foglie a cuore e con la sua fioritura, bianca screziata o rosa, sempre profumata, le belle stagioni, I “sigari” sono i baccelli, lunghi e stretti, che compaiono d’estate, carichi di semi, da cui si possono far nascere altre piante. Basta tenerli a bagno una giornata per ammorbidirli prima di interrarli dove il drenaggio è assicurato.
Per tutte queste ragioni non è la prima volta che segnaliamo la Catalpa, rapida nella crescita, rustica e di poche pretese culturali. L’avevamo già fatto in particolare, in occasione della creazione della Catambra, derivato dalla varietà Bungei, che, ricordiamo, è molto adatta a tenere le zanzare lontane, grazie a una sostanza naturale contenuta nelle foglie di tutte le catalpe, ma potenziata in questo nuovo ibrido.
Rossella Sleiter – Venerdì di Repubblica 16-03-12








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