Originario del Mediterraneo, il finocchio coltivato è una pianta erbacea conosciuta e apprezzata fin dall’antichità le varietà più pregiate che si trovano in commercio sono il “Dolce di Firenze”, il “Grosso di Sicilia”, il “Finocchio di Parma”.
Si consuma crudo nelle insalate (quelli di forma tondeggiante sono più idonei a questo uso. Quelli ovali possono invece risultare più fibrosi) oppure cotto in diverse maniere: lessato, brasato o gratinato: Il finocchio si abbina molto bene con il parmigiano, con le olive nere, con i fegatini di pollo. In toscana si usa inserirlo in insalate con fagioli al fiasco, mentre la tradizione francese li serve con panna e formaggi. Sembra anche che qualsiasi vino risulti più gradevole se bevuto dopo aver mangiato finocchi.
Usando l’estratto, diuretico, in misura di una sola goccia sul pane, può contrastare le infiammazioni, i gonfiori e la colite.
. Ha pochissime calorie ma ampio potere saziante grazie alla fibra. Inoltre contiene vitamina C, sali minerali e fitoestrogeni.
Decotto di foglie e frutti: migliora la digestione, sgonfia lo stomaco e placa la colite. Versare la miscela in 200 ml di acqua fredda e fare bollire per 3 minuti. Filtrare il decotto e versarlo nella tazza.
Il finocchietto selvatico:
Erba spontanea annua, negli incolti e nei pendii assolati e asciutti in cui vive l’ulivo. Ha origini mediterranee. Presente anche nelle zone marine.
Dell’intera pianta si raccolgono le grandi ombrelle che si lasciano seccare per alcuni giorni al sole, poi si battono su di un telo per staccarne i semi, che, ben essiccati, vanno conservati in un vaso di vetro o sacchetti di carta.
I Romani usavano i semi principalmente per la conservazione delle derrate alimentari, una volta seccato lo mettevano nelle anfore colme di fichi secchi, olive. Oppure erbe sotto aceto. Mel medioevo veniva masticato in chiesa per evitare i rumori gastrici che produceva lo stomaco oppure per combattere l’influenza.
I semi di finocchio selvatico hanno proprietà digestive, disinfiammanti, carminative, diuretiche, galattogene, agiscono contro i gas intestinali.
Si usano in fitoterapia per la preparazione di infusi e decotti medicamentosi.
In cucina, servono per profumare stufati, minestre e dolci; per ottenere un sapore più “pungente” e dare un pizzico di colore in più alla pietanza.
Vengono usati per profumare la salsiccia. La spezia si sposa bene anche con le olive, i pomodori secchi o nel pane, sul pesce fresco e tonno sott’olio.
Ottimo stimolante e digestivo .Si prepara un ottimo infuso mettendo 1 cucchiaino di semi per tazza di acqua e lasciando in infusione per 15 minuti.
Si ottiene anche un’ottima grappa.
Seguiranno ottime ricette con questi elementi!
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