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giovedì 8 marzo 2012

Lo Sapevate Che: La Donna

L’8 marzo che vedremo nell’era post femminista

Otto  marzo, giornata internazionale della donna. Scrivo il pezzo che state leggendo assai prima che accada, dunque non so come andrà: molti o pochi individui, donne e uomini in piazza?
Incresciosi e gradevoli episodi?
Richieste d’equità ed eguaglianza?
Equità ed eguaglianza ci vorrebbero, di fatto, ma non solo di diritto. A fatica tentiamo di superare un ventennio (trentennio?) sciagurato, contrassegnato, tra l’altro, da donne e uomini standardizzati, o addirittura disgraziati: e la dignità? In quanto a equità ed eguaglianza tra donne e uomini, non contiamocela su. La franca classifica del Glabal Gender Gap Report posiziona il nostro Paese al settantaquattresimo posto, con molte nazioni arretrate che ci battono alla grande.
Vedere per credere: www3weforum.org/docs/WEF_GenterGap_Report_2011.pdf. Certo, non ha aiutato quel nostro femminismo a senso unico che, appoggiato da un certo establishment cattolico (perché no?), predica da anni imperterrito la differenza sessuale, segregando gli uomini da una parte, e le donne da tutt’altra: uomini attivi, culturali, forti, maschi, oggettivi, razionali; donne passive, naturali, deboli, femmine, soggettive, irrazionali.
Prediche neanche troppo provinciali, altrimenti l’idiozia di Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere non sarebbe un bestseller.
Sì, d’accordo, qualche differenza si dà, pure nella pubblica intimità: ricordate il superbo orgasmo simulato al ristorante da Meg Ryan in Harry ti presento Sally? Un uomo vi riuscirebbe?
Ma, tra le commedie, non dimentico la celebre battuta di Miranda Hobbes, cinico e tenero avvocato in carriera di Sex and the City: “Il movimento femminile? Mio Dio, non ho ancora preso il caffè”. Battuta in sintonia con il post femminismo. Ancora di moda il post?
Anyway, ne parliamo dopo il tuo caffè, Miranda, magari in un viaggio nel tempo. Per tornare a Campo de’Fiori, esattamente l’8 marzo di giusto quarant’anni fa. Oltre a Jane Fonda, c’erano manifestanti con cartelli e scritte: Legalizzazione dell’aborto, Liberazione omosessuale, Matrimonio = prostituzione legalizzata.
Le forze dell’ordine ricorsero al manganello. Aborto, omosessualità, matrimonio, prostituzione, e non solo: temi seri, da discutere ancora, soprattutto oggi, con competenza, senza manganelli teorici di alcun genere.
Con un bel mazzo di mimose gialle in mano, nel desiderio dell’imminente primavera. Alla faccia di chi aspira a un otto marzo diviso tra presenzialismi e consumismi.
Nicla Vassallo – Venerdì di Repubblica 02-03-12







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