Totò nasce il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità come Antonio Clemente,sua madre nel 1921 sposa Giuseppe de Curtis dalla cui relazione era nato Antonio,nel 1928 il de Curtis riconosce Antonio come suo figlio,nel 1933 il marchese Antonio de Curtis viene adottato dal marchese Francesco Gagliardi Foccas,e nel 1946 il tribunale di Napoli gli riconosce il diritto a fregiarsi dei nomi e dei titoli di:
Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio,altezza imperiale,conte palatino,cavaliere del sacro Romano Impero,esarca di Ravenna,duca di Macedonia e di Illiria,principe di Costantinopoli,di Cicilia,di Tessaglia,di Ponte di Moldavia,di Dardania,del Peloponneso,conte di Cipro e di Epiro,conte e duca di Drivasto e Durazzo
Nel Teatro
Totò fa la sua apparizione in teatro in una regolare compagnia nel 1928,degli anni precedenti non si hanno notizie certe. E' noto comunque che debuttò a Napoli nei teatrini vicini alla ferrovia e nelle recite in provincia,insieme ai fratelli De Filippo.
Tra il 1916 e il 1920 e' a Roma e si esibisce come emulo di Gustavo De Marco, la sua presenza e' segnalata al Teatro Statuto (1916), al Teatro Diocleziano (1917), Aurora (1920). Nel 1922 e' nella compagnia di Umberto Capece al Salone Sant'Elena di Roma, l'anno seguente sempre a Roma e' segnalata una partecipazione al Teatro la Fenice mentre all'Ambra Jovinnelli debutta con tre macchiette di De Marco (Il bel Ciccillo, Vipera e Paraguay). Tra il 1924 e il 1926 si esibisce alla Sala Umberto
Tra il 1916 e il 1920 e' a Roma e si esibisce come emulo di Gustavo De Marco, la sua presenza e' segnalata al Teatro Statuto (1916), al Teatro Diocleziano (1917), Aurora (1920). Nel 1922 e' nella compagnia di Umberto Capece al Salone Sant'Elena di Roma, l'anno seguente sempre a Roma e' segnalata una partecipazione al Teatro la Fenice mentre all'Ambra Jovinnelli debutta con tre macchiette di De Marco (Il bel Ciccillo, Vipera e Paraguay). Tra il 1924 e il 1926 si esibisce alla Sala Umberto
Nel Cinema
Totò in quaranta anni di carriera cinematografica, dal 1937 al 1967, ha intepretato 97 film. Prima del suo esordio nel 1937 con il film "Fermo on le mani" ci furono vari tentativi di portarlo sul grande schermo. Tra il '30 e il '32 Stefano Pittalunga,che e' alla guida della SASP(Societa' Autonoma Stefano Pittalunga) e produce da solo quasi tutti i film italiani ,decide di scritturare Toto',che ha visto forse in uno spettacolo,per fargli interpretare un film "Il ladro disgraziato".Toto' viene convocato negli studi della "Cines" per il provino ma poi il progetto del film sfuma. Pittalunga decide comunque di utilizzare il provino di Toto' e lo inserisce nel Cinegiornale Cines n.4:si tratta della piu' antica apparizione cinematografica di Toto' anche se si tratta di pochi secondi.
Nel '34 altro progetto cinematografico per Toto':si tratta di realizzare il film "Daro' un milione" ,il soggetto e' di Giaci Mondaini e Cesare Zavattini,la regia di Mario Camerini.Toto' dovrebbe interpretare la parte di Blim,un mendicante che all'inizio della storia tenta il suicidio ma viene salvato dal miliardario Gold,interpretato da Vittorio De Sica.Ma nonostante le insistenze di Zavattini,che ha una profonda ammirazione per Toto', la parte di Blim viene assegnata all'attore Luigi Almirante:pare che Toto' per l'inizio delle riprese del film non sia disponibile,perche' starebbe per iniziare una nuova tournee teatrale.Il film sara' poi premiato quale miglior film comico italiano alla Mostra di Venezia del '35.
L'anno successivo la Tirrena film acquista un soggetto cinematografico tratto dalla terza e dalla quinta novella del Decamerone del Boccaccio:anche in questo caso si fa il nome di Toto' quale probabile protagonista,ma il progetto svanisce. Il film si sarebbe dovuto chiamare "Calandrino"
A volte capita che da un incontro casuale si possa decidere del futuro di una persona. Un giorno Totò stava in un ristorante di Roma in compagnia di amici,quando si accorse che un uomo lo fissava ostinatamente:era Gustavo Lombardo che gli propose di interpretare un film;al termine del pranzo Totò aveva già firmato il contratto per "Fermo con le mani".
La pellicola non ebbe un successo eclatante ma servi' comunque per far conoscere l'attore ad un pubblico del tutto nuovo.
La pellicola non ebbe un successo eclatante ma servi' comunque per far conoscere l'attore ad un pubblico del tutto nuovo.
Era il 1937 e fino al 1967 Totò interpreta 97 film visti da circa 270 milioni di persone,un record che non ha eguali nella storia del cinema italiano.
Ma il film che gli diede veramente successo fu "San Giovanni decollato" tratto dall'omonima commedia del siciliano Nino Martoglio.Questo film giovò a Totò non tanto per il lancio pubblicitario che gli diede,ma soprattutto perche' il principale sceneggiatore era un intellettuale molto conosciuto,cioe' quel Cesare Zavattini che diventerà poi collaboratore di Vittorio De Sica.
Per questo film Totò fu osannato dai critici che ,anni dopo, lo stroncheranno spietatamente;commentando questo contrasto il principe osservo' con amarezza: "Forse mi sono guastato col crescere".
Per questo film Totò fu osannato dai critici che ,anni dopo, lo stroncheranno spietatamente;commentando questo contrasto il principe osservo' con amarezza: "Forse mi sono guastato col crescere".
Alcune famose frasi di Totò
Era un topo, ma l'ho messo in fuga, l'ho fugato!
Signori si nasce
Ma mi faccia il piacere
Io sono un uomo di mondo...
Parli come badi
Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere
Ezia e Anzio
Siamo uomini o caporali ?
Signora sono a sua completa disposizione, corpo, anima e frattaglie.
Chiedo l'annullamento del matrimonio alla Sacra Ruota, anzi per tutte le ruote.
Io non faccio il cascamorto, se casco,casco morto per la fame.
Io non rubo integro.D'altra parte in Italia chi e' che non integra?
Adesso che siamo a Milano, andiamo a vedere il famoso Colosseo.
Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta,da come riesce a vivere senza una lira.
Caporali si nasce,non si diventa.
Queta mappa e' piccola,e' troppo piccola,e' una mappina.
Elena di Troia...Troia...Troia:questo nome non mi e' nuovo.
Non mi guardi con quegli occhiacci...Lei con quegli occhi mi spoglia...Spogliatoio!
Chi dice bugie va all'inferno con le palle di fuoco in bocca.
Alla faccia di Cartagine e di tutti i Cartaginesi.
Lei e' un cretino, s'informi.
A proposito di politica,ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
Credevo che mie moglie fosse una carogna, finché non ho visto la sua.
Non sono ancora cavaliere,ma non dispero. Checche'...
Era un uomo cosi' antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano
Le Poesie
Se "Malafemmena" e' la canzone più conosciuta,tra le poesie è certamente "A livella" ,i cui primi versi sono apparsi nel 1953 in appendice del libro Siamo uomini o caporali?Il suo libro più famoso è appunto "A livella" pubblicato nel 1964 ,che raccoglieva 26 poesie che Totò aveva scritto a partire dagli anni cinquanta.
Un secondo libro dal titolo "Dedicate all'amore" venne pubblicato,in occasione del decennale della sua morte,per opera di Franca Faldini e che raccoglieva buona parte delle poesie che Totò aveva dedicato alla compagna con cui aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Le Canzoni
La più famosa delle canzoni e' senza dubbio "Malafemmena" e per molto tempo si e' creduto che avesse scritto solo questa,in effetti Antonio De Curtis di canzoni ne ha scritte quasi quaranta a partire dal 1951 senza contare quelle scritte per la rivista e l'avanspettacolo. Totò non conosceva la musica eppure delle sue canzoni spesso ha scritto testi e musica.
Recentemente sono state ritrovate alcune canzoni inedite i cui spartiti si ritenevano smarriti per sempre, queste "liriche perdute" sono state raccolte nel cd audio Totò Lost Lyrics.
"Totò parole e musica"a cura di Vincenzo Mollica - Lato Side Editori - Roma,1982
" Tutto Totò " a cura di Ruggero Guarini - Gremese Editore - Roma,1991
" Tutto Totò " a cura di Ruggero Guarini - Gremese Editore - Roma,1991
" La mòseca di Totò "- Fabbri Editori "
" Le canzoni di Totò "- PolyGram "
tranne Napule, tu e io per gentile concessione di Vittorio Cannavale
" Le canzoni di Totò "- PolyGram "
tranne Napule, tu e io per gentile concessione di Vittorio Cannavale
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