Su Facebook furoreggia la candidatura del pornodivo Rocco Siffredi a sindaco di Palermo, «perché la nostra città ha bisogno di misure straordinarie», con tanto di slogan allusivi: «In basso al centro». Una goliardata. O magari no e fra una settimana il vero Siffredi annuncerà che Palermo è il Paese che ama e scenderà in campo senza neanche scendere dal letto. In politica ogni vuoto va riempito e, dopo un inverno di penitenza, a primavera i loden finiscono nel ripostiglio mentre escono dalla naftalina gli ormoni.
Eppure non è difficile scorgere in questa scemenza il segno di un malessere abbastanza sottovalutato, che riassumerei così: molti italiani non considererebbero la candidatura di Siffredi una scemenza. Non più di quanto lo sia quella di un politico di professione, intendo. Che i sopravvissuti di destra e sinistra continuino ad affacciarsi nei talk show con l'aria saccente dei padroncini in vacanza non fa che peggiorare le cose. Credono davvero di andare o tornare al governo nel 2013, come i nobili francesi del 1789 pensavano di bazzicare in eterno la corte di Versailles. Il guaio è che, nel loro patetico crepuscolo, rischiano di trascinare la politica. Che invece è cosa dura, seria, talvolta sporca, ma necessaria e persino emozionante quando è percorsa da una visione del futuro. Fra la goliardia e gli zombi si apre uno spiraglio che non potrà essere coperto a lungo dai tecnici: anziani e rispettabili signori di un tempo che fu. E' ora che il Terzo Stato delle tante associazioni in cui si declina la passione civile della società italiana prenda coscienza della propria missione e della propria forza.
Massimo Gramellini - La Stampa 29 -03.12
Eppure non è difficile scorgere in questa scemenza il segno di un malessere abbastanza sottovalutato, che riassumerei così: molti italiani non considererebbero la candidatura di Siffredi una scemenza. Non più di quanto lo sia quella di un politico di professione, intendo. Che i sopravvissuti di destra e sinistra continuino ad affacciarsi nei talk show con l'aria saccente dei padroncini in vacanza non fa che peggiorare le cose. Credono davvero di andare o tornare al governo nel 2013, come i nobili francesi del 1789 pensavano di bazzicare in eterno la corte di Versailles. Il guaio è che, nel loro patetico crepuscolo, rischiano di trascinare la politica. Che invece è cosa dura, seria, talvolta sporca, ma necessaria e persino emozionante quando è percorsa da una visione del futuro. Fra la goliardia e gli zombi si apre uno spiraglio che non potrà essere coperto a lungo dai tecnici: anziani e rispettabili signori di un tempo che fu. E' ora che il Terzo Stato delle tante associazioni in cui si declina la passione civile della società italiana prenda coscienza della propria missione e della propria forza.
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