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lunedì 20 luglio 2015

Lo Sapevate Che: Perchè Renzi dovrebbe difendere Marino...



Riesce Molto Difficile a chi guarda alle vicende romane da lontano comprendere la logica con cui si muove il Partito democratico nei confronti della giunta Marino. Di fronte allo sfascio morale evidenziato dalla classe politica locale del centro-destra (ma questo era noto) e del centro- sinistra (e questo invece suona un po’ sorprendente, pensando al coinvolgimento di insospettabili come Luca Odevaine sul quale persone al di sopra di ogni sospetto come Walter Veltroni e Nicola Zingaretti avrebbero messo la mano sul fuoco) i vertici nazionali del Pd, Renzi in testa, insistono nel delegittimare un sindaco di specchiata onestà, del tutto estraneo al malaffare. E’ vero che i rapporti tra i due si sono incrinati subito: appena insediatosi Renzi al governo, Marino ha puntato i piedi per avere i finanziamenti previsti dal decreto “salva Roma”, bloccato proprio dal nuovo esecutivo. Ma questi sono screzi non giustificano una strategia così miope e ondivaga nei confronti di un sindaco che ha dovuto reggere l’ostilità di un Pd romano inquinato e “cattivo”, come ha dimostrato l’indagine condotta da Fabrizio Barca. (..). Non si capisce in base a quale diritto il premier-segretario si impicci della vita politica di una città. sia pure dell’importanza della capitale. Roma non ha, contrariamente ad altre capitali europee, come Parigi e Londra, uno statuto speciale: segue le stesse regole politiche e amministrative di qualsiasi altro comune. In Questa Situazione Marino è l’unico argine all’antipolitica. Una figura “aliena” alla città come la sua, certo nel bene per la gestione quotidiana, rappresenta un baluardo i confronti del populismo più becero, di chi vuol fare di ogni erba un fascio gridando “tutti corrotti”. Marino rappresenta l’ultima spiaggia per risollevare la caratura morale del Pd, ammaccata non solo a Roma, ma anche in molte altre parti d’Italia. Tra Marino e De Luca c’è probabilmente un abisso quanto a efficienza e capacità amministrativa, ma ce n’è uno altrettanto profondo quanto ad immagine pubblica. Impallinare il primo e blandire il secondo piega il nuovo corso del Partito democratico alle convenienze politico-elettorali. In questo modo il Pd svaluta la difesa dei principi, di cui la legalità ha rappresentato per anni la stella polare della sinistra. Non si è ancora capito che  la sfida con i 5Stelle che l’Italucum ci proporrà alle prossime elezioni si gioca su questo terreno?
Piero Ignazi – Potere&poteri www.lespresso.it – L’Espresso – 16 luglio 2015

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