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giovedì 9 luglio 2015

Lo Sapevate Che: Dai prati all'Expo: in centomila a caccia di erbe...



Roma. Non chiamatele erbacce. Utilizzate da sempre nella tradizione popolare, come alimento o per le loro proprietà curative, le erbe spontanee hanno una platea di estimatori ogni giorno più vasta. I numeri della Confederazione italiana agricoltori e della onlus Verdi ambienti e società sono da boom. Più di 100 mila persone vanno per prati e boschi alla ricerca di un patrimonio vegetale che ha il pregio di essere a costo e chilometri zero. E che ha conquistato non solo un posto a tavola, ma anche uno spazio all’Expo, dove nel Padiglione Italia si possono scoprire i segreti delle erbe di campo. Che la fitoalimurgia, “ la disciplina che si occupa di ricercare in natura quanto può essere utile nel caso di necessità alimentare”. sia qualcosa di più di un passatempo o di un retaggio del passato lo dicono anche i banconi delle librerie, dove abbondano i manuali del raccoglitore perfetto. Il campionario d’altronde è vastissimo: stellaria, piantaggine, borraggine, malva, bubbolina, ortica, cicoria selvatica, silene rigonfia e molte altre. “La riscoperta delle erbe spontanee a fini alimentari rappresenta un’opportunità per il rilancio e la valorizzazione delle piccole aziende agricole” spiega il presidente della Cia Dino Scanavino. E sono moltissimi anche gli operatori agrituristici che propongono corsi di approfondimento sulla conoscenza delle piante selvatiche, “tour“ nelle macchie e laboratori culinari. Attenzione però al fai-da-te “che potrebbe riservare spiacevoli sorprese”, si raccomanda la presidente di Assoerbe  Irene Minardi, che invita a “non prendere troppa confidenza con le piante: quando non compiutamente conosciute e riconosciute, al pari dei funghi, anche in grado di provocare danni alla salute”. Ricordate la cicuta?
Giampiero Cazzato -  economie – Il Venerdì di Repubblica – 3 luglio 2015

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