La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è
una giornata celebrativa nazionale italiana.
Fu istituita nel 1919 per
commemorare la vittoria italiana nella prima guerra
mondiale, evento bellico considerato completamento
del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise
all'Italia l'annessione di Trento e Trieste.
Per tale motivo, l'intervento italiano nella prima guerra mondiale è
considerato la quarta guerra d'indipendenza italiana.
La festa è il 4 novembre, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato
il 3 novembre 1918), che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia
Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l'unica
festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana:
dall'età liberale, al Fascismo,
all'Italia repubblicana[3].
Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e
delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente
all'Altare della Patria a Roma.
Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma,
la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una
denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare
dell'Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il
significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la
celebrazione delle forze armate italiane e del completamento
dell'Unità d'Italia.
Infatti, con la vittoria nella prima guerra mondiale,
l'Italia completò l'unità nazionale, iniziata con il Risorgimento,
con l'annessione di Trento e Trieste,
tant'è che questo conflitto è considerato la quarta guerra d'indipendenza italiana,
sebbene oggi tale termine abbia perso di rilevanza, senza però scomparire.
Fino al 1976, il 4 novembre è stato un giorno festivo[2].
Dal 1977, in pieno clima di austerity,
a causa della riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con
la legge n° 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è stata resa "festa mobile",
con le celebrazioni che hanno luogo, ancora oggi, alla prima domenica di
novembre.
Nel corso degli anni ottanta e novanta la sua importanza nel
novero delle festività nazionali è andata declinando[2] ma
negli anni duemila, grazie all'impulso dato dall'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che fu protagonista,
all'inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione
dei simboli patri italiani, la festa è tornata a
celebrazioni più ampie e diffuse.
https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_dell%27Unit%C3%A0_Nazionale_e_delle_Forze_Armate
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