L'uomo, il sole, l'universo
Giovanni Keplero, che sarebbe più coretto chiamare nella
sua lingua originale Johannes Kepler, nasce a Weir der Stadt, esattamente nel
villaggio di Leonberg, nel Würtenberg tedesco, il 27 dicembre del 1571.
Astronomo, ottico, matematico di enorme levatura, musico apprezzato, è entrato
nella storia della scienza di sempre grazie alla formulazione delle sue tre
leggi che regolano il movimento dei pianeti.
Vissuto circa un secolo dopo Copernico,
di cui riafferma mediante esatte misurazioni matematiche la sua teoria
eliocentrica, Keplero si libera dal pregiudizio che le orbite dei pianeti
debbano essere per forza di cose circolari o comunque composte da moti
circolari. La sua geniale trovata è quella di proporre un modello di orbite
ellittiche atte a descrivere il movimento dei pianeti intorno al Sole.
Il periodo nel quale nasce e cresce il piccolo
Johannes è quello del Sacro Romano Impero, sul cui suolo importante viene al
mondo. Figlio di un soldato di ventura e di una locandiera esperta in arti
magiche e fattucchiere, il futuro matematico non gode di buona salute e viene
avviato quasi immediatamente agli studi ecclesiastici. Quando ha soli cinque
anni, deve fare a meno di suo padre, il quale scompare nel nulla. Con tutta
probabilità, cade vittima in un combattimento nei Paesi Bassi, ma non si hanno
certezze in merito.
Keplero viene iscritto in un seminario locale
all'inizio e, solo in un secondo momento, maturato definitivamente il desiderio
di prendere i voti, passa alla prestigiosa università di Tubinga, baluardo,
allora come oggi, dell'ortodossia luterana,
e ricettacolo soprattutto durante questi secoli di una serie di pensatori tra i
più importanti di sempre.
A Tubinga, dal 1591, Keplero studia teologia. Qui
trova alcuni seguaci di Copernico,
come Michael Maestlin, il quale convince il futuro matematico e genio del
valore di tutte le teorie copernicane. Tuttavia, gli studi e le teorie sulle
quali si accanisce Keplero attirano su di lui gli strali degli accademici,
soprattutto quando dichiara apertamente di sostenere Copernico,
allora messo all'indice dall'Università, ancorata allo studio tolemaico. Ad
ogni modo, il matematico vuole studiare il sole e quanto della sua energia e forza
influenzi gli altri pianteti.
La situazione ben presto degenera, fioccano critiche e
lo stesso maestro Maestlin, gli consiglia di cambiare aria e di scegliere
un'occupazione lontana. Così, nel 1594, diventa insegnante di matematica a
Graz, in Austria. Tra le sue incombenze, c'è anche quella di fare dei
"pronostici", come è uso chiamarli all'epoca, cui lo studioso e
insegnante non si sottrae. Prevede allora con successo un inverno molto rigido,
rivolte contadine e la guerra contro i turchi. Sono degli oroscopi in pratica,
arte, per così dire, che in quei secoli gode di molta considerazione, per
giunta affidata a personalità scientifiche di alto livello, proprio come
Johannes Kepler.
Nel 1596 il matematico pubblica la sua prima opera,
dal titolo "Mysterium Cosmographicum": è la sua prima elaborazione di
un modello cosmologico, basato sugli studi euclidei. Tuttavia, il lavoro non
viene molto apprezzato da Galileo Galilei,
ma viene preso in grande considerazione dall'astronomo danese Tycho Brahe, noto
come Ticone, allora di stanza a Praga, il quale si rivela decisivo per lo
stesso Keplero, che gli succede come matematico imperiale alla corte di Rodolfo
II.
Intanto, nell'aprile del 1597, sposa Barbara Mühleck,
che morirà pochi anni dopo, nel 1611, non prima di avergli dato due bambini.
Nel 1599, Ticone gli offre un posto da assistente. Due anni dopo, morto
l'astronomo danese, Keplero gli succede a Praga, come detto.
Nel 1604 si concentra su una supernova, nota ancora
oggi come Stella di Keplero. Cinque anni più tardi getta la basi per le sue
prime due leggi, con l'opera "Astronomia Nova". È un momento
importantissimo per la Storia della scienza e che molto deve alla enorme
quantità di dati e studi accumulata da Tycho Brahe durante i suoi lavori di
osservazione, soprattutto rivolti al pianeta Marte, mole ereditata in un
secondo momento dallo studioso tedesco.
Dopo aver colmato pagine e pagine di calcoli
algebrici, Keplero stabilisce la seconda legge, giunta per prima, la quale
afferma che il raggio vettore che va dal Sole al pianeta spazza aree uguali in
tempi uguali. Dopo circa tre anni di studi, giunge anche alla prima legge, la quale
afferma che le orbite planetarie sono ellittiche e che il
Sole occupa uno dei fuochi. La grande
intuizione di Keplero sta nel fatto che queste due leggi, contrariamente a quanto
ipotizzato da Brahe e da lui stesso, non si applicano esclusivamente al pianeta
Marte, ma a tutti quanti i pianeti.
Nel 1612 muore l'imperatore Rodolfo II, suo grande
protettore, e Keplero diventa "matematico paesaggistico" nella città
di Linz, in Austria. Il nuovo imperatore, Mattia, mal sopporta i protestanti.
Nel frattempo, il matematico perde anche il suo figlioletto di appena sette
anni.
Il 15 maggio del 1618 porta a termine la terza legge,
detta anche Legge di Keplero, la quale si rende nota al mondo esattamente nel
1619, con l'opera "Harmonice mundi". L'anno dopo, ad agosto, sua
madre viene accusata di stregoneria dalla Chiesa protestante e rilasciata solo
nell'ottobre 1621, grazie all'intervento di suo figlio e all'influenza che ha
sulla facoltà legale dell'Università di Tubinga. Per poco, la donna evita il
rogo, sorte eletta all'epoca per chi si macchia dei reati di fattucchieria e
similari.
All'età di 58 anni, il 15 novembre 1630, Keplero muore
miseramente nei pressi di Ratisbona, durante un viaggio cominciato a Linz, per
provvedere ad una riscossione di denaro. Due anni dopo, a causa dell'invasione
delle truppe di Gustavo Adolfo durante la guerra dei trent'anni, che profanano
il cimitero, la sua tomba viene perduta.
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