IL PONTE DI VERRAZANO
L’inaugurazione del ponte più italiano
Il ponte di Verrazano fu inaugurato il 21 novembre del
1964, un sabato di 54 anni fa.
Il Verrazano Bridge unì Staten Island a Bay Ridge,
Brooklyn, due zone ad alta concentrazione di italiani; fu naturale, quindi, la
dedica all’esploratore fiorentino.
Quando fu inaugurato nel 1964, il ponte di Verrazano
era il ponte ad arco sospeso più lungo del mondo, record detenuto in precedenza
dal Golden Gate Bridge di San Francisco e conservato fino al
1981, quando venne assegnato all’Humber Bridge, in Inghilterra; alle
sue estremità ci sono Fort Hamilton, a Brooklyn, e Fort Wadsworth, a
Staten Island, che per oltre un secolo sorvegliarono il porto di New York.
Il Verrazano Bridge collegò per la prima volta il
quartiere di Brooklyn noto come Bay Ridge, un’area a prevalenza italiana, con
Staten Island che, tra i cinque boroguh di New York, è quello con una più ampia
popolazione di origine italiana.
Fu l’allora governatore di New York Rockefeller ad
approvare, nell’aprile del ’59 la proposta della Italian Historical
Society of America di intitolare il ponte alla memoria di Giovanni da
Verrazzano, il navigatore fiorentino che, nel 1524, fu il primo
esploratore europeo ad entrare nel porto di New York.
Ci fu qualche disputa sull’ortografia del nome,
ma alla fine si scelse la dicitura americana, con una sola “z”.
Le sue monumentali torri alte più di 200 metri hanno
un’inclinazione che fa sì che siano più distanti tra di loro nella parte
superiore rispetto ai basamenti, in modo da compensare la curvatura della
terra.
Ogni torre pesa 27.000 tonnellate ed è
tenuta insieme da tre milioni di rivetti e un milione di bulloni.
Contrazioni stagionali ed espansioni dei cavi
d’acciaio fanno sì che la carreggiata a due piani, in estate, sia 12
metri più in basso che in inverno (fonte: MTA).
Le sue torri imponenti sono visibili da
molti punti della città e anche se non è un ponte “turistico” come altri di New
York e non offre un percorso pedonale per attraversarlo a piedi, tutti
riconoscono questa sagoma maestosa ed elegante: l’entrata del ponte a Staten Island
è il punto di partenza della maratona di New York.
Ma ciò che molti non sanno è che l’idea di questo
ponte era già stata concepita agli inizi del ‘900.
Nel 1910, quando le navi cariche di immigrati
continuavano ad arrivare passando attraverso il canale The Narrows (per questo
il nome ufficiale del ponte è Verrazano-Narrows Bridge), all’ingresso del porto
di New York, alcuni avevano già avuto l’idea di realizzare un grande ponte che
fosse quasi una porta d’accesso al Nuovo Mondo.
E infatti ancora oggi ogni nave che arriva a New York
si trova a passare sotto il Ponte di Verrazano, deve tener conto
dell’altezza della struttura al momento della costruzione delle navi.
I lavori del ponte iniziarono nel 1959 sotto la
supervisione di Robert Moses e durarono per 5 anni, ma non
senza difficoltà e polemiche, soprattutto per quanto riguarda circa 7.000
abitanti del quartiere di Bay Ridge, a Brooklyn, che furono costretti
a trasferirsi per far spazio al ponte; la stessa sorte è toccata a
Fort Lafayette, una fortezza situata accanto a Fort Hamilton, che è stata
demolita per costruire il ponte.
Il ponte di Verrazano è opera dell’architetto Othmar
Ammann, autore di altri 5 ponti di New York: George Washington,
Bayonne, Triborough, Bronx-Whitestone e Throgs Neck.
Il peso totale del ponte è di 1.265.000
tonnellate e ciò lo ha reso il ponte più pesante al mondo al momento
dell’inaugurazione mentre la lunghezza totale della struttura è di oltre
4.000 metri.
Subito dopo l’apertura il pedaggio richiesto
agli automobilisti era di 50 centesimi, mentre oggi si è arrivati a più di 15
dollari per le macchine e circa 7 dollari per le moto.
Se in passato il pedaggio era richiesto in entrambe le
direzioni, dal 1986 è applicato solo ai veicoli che viaggiano da Brooklyn
a Staten Island, per via delle preoccupazioni e lamentele degli abitanti di
Staten Island in merito all’inquinamento dell’aria.
Il primo automobilista ad attraversare il
ponte fu un signore a bordo di una Cadillac blu che si era appostato per
una settimana accanto al casello del ponte di Staten Island per assicurarsi
così il primo posto; per l’occasione ha persino noleggiato uno smoking ! I
l 28 giugno del 1976, la più grande bandiera
americana venne appesa sul ponte per festeggiare i 200 anni della nascita
del paese, ma chi ha progettato la bandiera non ha tenuto conto del forte vento
che soffia sul ponte e così la bandiera si strappò dopo poche ore.
Nel 2009 il sistema di illuminazione presente è stato
sostituito con 262 luci LED che seguono le curve aggraziate del ponte
e rendono la vista del ponte davvero suggestiva di sera.
Durante la costruzione 3 operai dei 12.000 impegnati
nei lavori hanno perso la vita cadendo dal ponte e questo ha causato
uno sciopero di 4 giorni con la richiesta da parte degli operai di mettere
delle reti di sicurezza.
Furono accontentati, ma nessuno degli operai venne poi
invitato alla cerimonia di inaugurazione del ponte.
Ma le disgrazie non terminarono con la fine dei lavori:
il ponte è spesso la location prediletta per i suicidi e per questo
la società dei trasporti MTA ha installato cartelli e cabine telefoniche per
spingere gli automobilisti a chiamare i soccorsi.
Il ponte è anche l’oggetto del desiderio degli
appassionati di sport estremi che, incuranti dei divieti, si
divertono a lanciarsi con il paracadute per planare sulle torri del ponte: un
esempio su tutti fu John Carta che nel 1982 si lanciò planando sulle torri per
poi cambiare paracadute e lanciarsi nuovamente, questa volta nelle acque
dell’oceano dove però la polizia lo stava aspettando per arrestarlo.
Si stima che il ponte sia attraversato ogni
settimana da più di un milione di mezzi, tra macchine e moto, che scorrono sui
due livelli della struttura, ciascuno dotato di 6 corsie.
Per via delle sue dimensioni e della sua posizione
esposta sull’oceano, il ponte è considerato tra i più pericolosi di
New York e non è raro che venga chiuso parzialmente o completamente in caso di
forti venti e abbondati nevicate.
Come già anticipato, il ponte di Verrazano non
dispone né di un percorso pedonale né di una pista ciclabile perciò
l’accesso al trasporto non motorizzato è consentito solamente in alcune
occasioni speciali, come durante la Maratona di New York e il Five Boro Bike
Tour; al momento però la MTA sta sviluppando un progetto che prevede di
inserire sul ponte anche un percorso pedonale e per ciclisti.
Il ponte è diventato famoso anche per le numerose
scene che lo vedono protagonista nel film“La Febbre del Sabato Sera”, in
cui era simbolo di libertà e di passaggio verso condizioni di vita migliori.
Sin dall’apertura, il ponte è stato più volte chiuso
al traffico a causa di alcuni animali: nel 2009 un’oca ferita scappata da
un centro per animali bloccò il traffico per circa mezz’ora, un tempo maggiore
rispetto a due cervi che invece hanno fatto fermare le auto per soli 10 minuti.
Ma
se qualche animale decide semplicemente di farsi una passeggiata sul ponte,
altri invece ne hanno fatto la propria dimora: è il caso di alcune coppie
di falchi che hanno fatto i loro nidi proprio sulle torri del ponte;
negli anni ’60 questa specie era quasi estinta ma oggi ne sopravvivono alcuni
esemplari, alcuni dei quali hanno scelto di vivere a New York e i loro
nidi si possono vedere anche sul ponte di Brooklyn. da lepilloledicarpal
http://lepilloledicarpal.altervista.org/2018-11-21-il-ponte-di-verrazano-linaugurazione-del-ponte-piu-italiano/
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