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martedì 16 novembre 2021

Lo Sapevate Che: José Saramago: Una bandiera della cultura portoghese, l'unico autore di quella terra ad aver vinto il Nobel per la Letteratura.

Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.” José Saramago

A Lisbon story

 

Bibliografia essenziale di José Saramago

José de Sousa Saramago nasce ad Azinhaga, in Portogallo il 16 novembre 1922. Trasferitosi a Lisbona con la famiglia in giovane età, abbandonò gli studi universitari per difficoltà economiche, mantenendosi con i lavori più diversi. Ha infatti lavorato come fabbro, disegnatore, correttore di bozze, traduttore, giornalista, fino a impiegarsi stabilmente in campo editoriale, lavorando per dodici anni come direttore letterario e di produzione.

Il suo primo romanzo, "Terra del peccato", del 1947, non riceve un grande successo nel Portogallo oscurantista di Salazar, il dittatore che Saramago non ha mai smesso di combattere, ricambiato con la censura sistematica dei suoi scritti giornalistici. Nel 1959 si iscrive al Partito Comunista Portoghese che opera nella clandestinità sfuggendo sempre alle insidie ed alle trappole della famigerata Pide, la polizia politica del regime. In effetti, bisogna sottolineare che per capire la vita e l'opera di questo scrittore non si può prescindere dal costante impegno politico che ha sempre profuso in ogni sua attività.

Negli anni sessanta, diventa uno dei critici più seguiti del Paese nella nuova edizione della rivista "Seara Nova" e nel '66 pubblica la sua prima raccolta di poesie "I poemi possibili". Diventa quindi come detto direttore letterario e di produzione per dodici anni di una casa editrice e, dal 1972 al 1973, è curatore del supplemento culturale ed editoriale del quotidiano "Diario de Lisboa", sino allo scoppio della cosiddetta Rivoluzione dei Garofani, nel 1974, José Saramago vive un periodo di formazione e pubblica poesie ("Probabilmente allegria", 1970), cronache ("Di questo e d'altro mondo", 1971; "Il bagaglio del viaggiatore", 1973; "Le opinioni che DL ebbe", 1974) testi teatrali, novelle e romanzi. Il secondo Saramago (vice direttore del quotidiano "Diario de Noticias" nel '75 e quindi scrittore a tempo pieno), libera la narrativa portoghese dai complessi precedenti e dà l'avvio ad una generazione post-rivoluzionaria.

Nel 1977 lo scrittore José Saramago pubblica il lungo e importante romanzo romanzo "Manuale di pittura e calligrafia", seguito nell'ottanta da "Una terra chiamata Alentejo", incentrato sulla rivolta della popolazione della regione più ad Est del Portogallo. Ma è con "Memoriale del convento" (1982) che ottiene finalmente il successo tanto atteso.

In sei anni pubblica tre opere di grande impatto (oltre al Memoriale, "L'anno della morte di Riccardo Reis" e "La zattera di pietra") ottenendo numerosi riconoscimenti.

Gli anni Novanta lo consacrano sulla scena internazionale con "L'assedio di Lisbona" e "Il Vangelo secondo Gesù", e quindi con "Cecità". Ma il Saramago autodidatta e comunista senza voce nella terra del salazarismo non si è mai fatto avvincere dalle lusinghe della notorietà conservando una schiettezza che spesso può tradursi in distacco. Meno riuscito è il Saramago saggista, editorialista e viaggiatore, probabilmente frutto di necessità contingenti, non ultima quella di tenere vivo il suo nome sulla scena letteraria contemporanea. Nel 1998, sollevando un vespaio di polemiche soprattutto da parte del Vaticano, gli è stato conferito il Nobel per la letteratura.

José Saramago muore il giorno 18 giugno 2010 nella sua residenza a Lanzarote, nella località di Tías, sulle Isole Canarie.

Bibliografia essenziale di José Saramago

Saggio sulla lucidità

Tutti i nomi

Cecità

Il Vangelo secondo Gesù,

Storia dell'assedio di Lisbona

La zattera di pietra

L'anno della morte di Ricardo Reis

Memoriale del convento

Blimunda

Manuale di pittura e calligrafia

L'anno 1993

La seconda vita di Francesco d'Assisi (teatro)

Le intermittenze della morte, 2005

Le piccole memorie, 2006

Il viaggio dell'elefante, 2008

Caino, 2009

Lucernario, 2011

Alabarde alabarde, 2014

https://biografieonline.it/biografia-jose-saramago

 

 

1945 - Viene istituito l’UNESCO (75 anni fa): Favorire la collaborazione tra le nazioni in nome della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo e sostenere la crescita educativa e culturale dei paesi devastati dalla...

 

 

Viene istituito l’Unesco: L’organizzazione delle Nazioni Unite creata con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra gli Stati attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione. La sua Costituzione è stata firmata il 16 novembre del 1945, 75 anni fa, dopo la violenza e l’enorme perdita di vite umane causate dalla Prima e dalla Seconda Guerra Mondiale.

 

La storia dell’Unesco

Dopo la firma della Costituzione nel 1945, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura è stata istituita il 4 novembre del 1946 a Parigi. La ratifica dell’Unesco è avvenuta da parte di 20 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, l’allora Cecoslovacchia, Danimarca, Repubblica Domenicana, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Marocco, Nuova Zelanda, Norvegia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito e Usa. L'Italia è stata ammessa soltano nel 1947 con decisione ratificata l'anno seguente, mentre il Giappone e la Repubblica federale di Germania ne sono membri dal 1951. Come si legge sul sito dell’organizzazione, la sua fondazione è nata “dalla generale consapevolezza che gli accordi politici ed economici non sono sufficienti per costruire una pace duratura e che essa debba essere fondata sull'educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione”.

Gli obiettivi dell’Unesco

Nel preambolo della Costituzione dell’Unesco si spiega che “poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace”. Con lo scopo di evitare conflitti tra nazioni, l’organizzazione è impegnata a promuovere il dialogo interculturale, il rispetto dell’ambiente e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile. Gli obiettivi principali dell’Unesco sono quattro: promuovere l’istruzione in modo che ogni persona ne abbia accesso come diritto umano fondamentale e come requisito essenziale per lo sviluppo della personalità; costruire la comprensione interculturale anche attraverso la protezione e la salvaguardia dei siti di eccezionale valore e bellezza iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità; perseguire la cooperazione scientifica per rafforzare i legami tra le nazioni e le società al fine di monitorare e prevenire le catastrofi ambientali e gestire le risorse idriche del pianeta e proteggere la libertà di espressione come condizione essenziale per garantire la democrazia, lo sviluppo e la tutela della dignità umana.

 

Il quartier generale e i membri dell’Unesco

La sede ufficiale dell’Unesco è a Parigi, vicino alla Tour Eiffel, ed è stata realizzata dai designer Pier Luigi Nervi, Bernard Zehrfuss e Marcel Breuer, sotto la supervisione di un gruppo di cinque architetti di fama internazionale, chiamato “Les Cinq”, che era formato da Lucio Costa, Walter Gropius, Le Corbusier, Sven Markelius ed Ernesto Nathan Rogers. In Italia la struttura principale è a Palazzo Altemps a Roma. Dal dicembre 2019 la Commissione Nazionale Italiana ha trasferito nella dimora cinquecentesca la sua sede grazie a un comodato d'uso gratuito concesso dal MIBACT. Attualmente fanno parte dell’organizzazione 193 Stati membri e 11 associati. Anche i Paesi che non fanno parte delle Nazioni Unite possono essere ammessi all'Unesco, su raccomandazione del Comitato esecutivo, con la maggioranza dei due terzi dei voti della Conferenza generale. I territori che non hanno responsabilità nella conduzione delle loro relazioni internazionali possono invece essere ammessi come membri associati.

Come funziona l’organismo internazionale

L’organizzazione dell’Unesco è composta da un'Assemblea generale, un Consiglio esecutivo e la Segreteria. L'Assemblea generale, composta da tutti gli Stati membri, è l’organo principale e si riunisce ogni due anni per stabilire le linee guida, i programmi politici e le disponibilità economiche. Il Consiglio esecutivo, i cui membri vengono eletti dall'Assemblea generale, è composto da 58 rappresentanti che hanno il compito di organizzare la conferenza generale e verificare l'esecuzione delle decisioni prese. La Segreteria è composta dal direttore generale, eletto ogni quattro anni dall'Assemblea, e dal suo staff. L'Assemblea generale ha anche il compito di eleggere i rappresentanti di 21 Stati membri ogni sei anni che formano il Comitato Patrimonio Mondiale Unesco con il compito di selezionare i nuovi siti da inserire nella lista.

I siti Patrimonio dell’Unesco

Una delle attività più note dell’Unesco è proprio quella di selezionare e proteggere alcuni beni del Pianeta inserendoli nella lista dei “siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Si tratta di luoghi o opere che vengono considerate di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale e che devono rispondere ai criteri fissati dal Comitato per il patrimonio dell’umanità, tra i quali: devono rappresentare un capolavoro del genio creativo o essere testimonianza di una tradizione culturale, oppure testimoniare un cambiamento culturale in un dato periodo o essere esempio dell’interazione umana con l’ambiente. In Italia sono considerati Patrimonio dell’Unesco ben 50 siti e 9 città creative, a partire da “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, conservato nella chiesa della Madonna delle Grazie a Milano, i centri storici di San Giminiano, Siena e Urbino, Villa d’Este a Tivoli fino alle Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiene, entrate a far parte della lista nel luglio 2019 durante la 43esima sessione del Comitato mondiale dell’agenzia culturale delle Nazioni unite.

https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/unesco-storia

 

 

 

MARIO SOLDATI

 

Mario Soldati

SCRITTORE E REGISTA ITALIANO

α 16 novembre 1906   ω 19 giugno 1999

Sguardo testimone ed educato Nato il 16 novembre 1906 a Torino, Mario Soldati compie i primi studi nella città natala presso i Gesuiti. In seguito frequenta ambienti dell'intellettualismo liberale e...

 

 

Mario Soldati: È stato uno scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore televisivo italiano. Wikipedia

L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.” Mario Soldati

 

Sguardo testimone ed educato

Nato il 16 novembre 1906 a Torino, Mario Soldati compie i primi studi nella città natala presso i Gesuiti. In seguito frequenta ambienti dell'intellettualismo liberale e radicale, raccolti intorno alla figura di Piero Gobetti. Consegue la laurea in Lettere e in seguito frequenta l'Istituto superiore di storia dell'arte, a Roma.

Nel 1924 scrive la commedia teatrale "Pilato". Nel 1929 pubblica il suo primo libro di racconti: "Salmace" (1929) per le edizioni della rivista letteraria "La Libra" diretta dall'amico Mario Bonfantini. Intraprende nel frattempo le sue frequentazioni con pittori e con gli ambienti cinematografici. Qui da un primo apprendistato di sceneggiatore approderà anche alla regia. La sua è una formazione chiaramente post-romantica: porta sullo schermo numerosi romanzi della fine dell'Ottocento, come "Piccolo mondo antico" (1941), "Malombra". Riduce per il cinema "Le miserie di Monsù Travet" (1947), da una commedia di Bersezio, ed "Eugenia Grandet" di Balzac, e "La provinciale" di Alberto Moravia (1953).

Dopo il conseguimento di una borsa di studio nel 1929, anche perchè si sente a disagio nell'Italia fascista, si trasferisce in America dove rimane fino al 1931, e dove ha l'occasione di insegnare in un college. Dalla sua permanenza presso la Columbia University nasce il libro "America, primo amore". Il resoconto romanzato delle sue esperienze negli Stati Uniti, diventerà nel 1934 anche una sorta di fiction per lo schermo.

Sin dall'inizio nella sua opera è presente una doppia anima. Un intreccio tra un moralismo ironico-sentimentale e il gusto dell'intrigo, spinto talvolta sino al grottesco, o al giallo.

Mario Soldati è una figura anomala nel panorama letterario italiano del Novecento; la critica è stata spesso avara e piuttosto restìa a cogliere l'unitarietà della sua opera. La colpa - o forse il merito - è dello stesso Soldati, il quale è sempre stato incline a sdoppiarsi e a spiazzare, mosso dalla sua verve, umana e artistica. Tuttavia oggi qualcuno lo considera uno dei massimi testimoni letterari dell'Italia del '900.

Soldati è uno scrittore "visivo" e "visionario": con uno sguardo educato alle arti figurative, sa rendere un turbamento d'animo con la precisione prospettica d'un paesaggio, come sa aggiungere commozione umana alla descrizione di cose inanimate.

La produzione narrativa di Mario Soldati è assai vasta: tra le sue opere ricordiamo "La verità sul caso Motta" (1937), "A cena col Commendatore" (1950), "La giacca verde" (1950), "La Finestra" (1950), "Le lettere da Capri" (1954), "La confessione" (1955), "La busta arancione" (1966), "I racconti del maresciallo" (1967), "Vino al vino" (1976), "L'attore" (1970), "La sposa Americana" (1977), "El paseo de Gracia" (1987), "Rami secchi" (1989). Le opere più recenti sono "Opere, romanzi brevi" (1992), "Le sere" (1994), "Il concerto" (1995).

Alla fine degli anni '50 un passaggio al "Musichiere" di Mario Riva lo fa conoscere al grande pubblico. Nasce così un rapporto intenso con il mezzo televisivo. Le celebri inchieste "Viaggio nella Valle del Po" (1957) e "Chi legge?" (1960) sono reportage d'assoluto valore, precursori del miglior giornalismo televisivo che verrà.

Nella sua carriera di sceneggiatore e regista cinematografico (l'esordio è del 1937) ha diretto ventotto film fra gli anni '30 e '50. Si è inoltre concesso il lusso di esperienze considerate tabù per un medio scrittore italiano del periodo: si è prestato come testimonial per la promozione di un noto vino, ha recitato in "Napoli milionaria" accanto a Peppino De Filippo e "Questa è la vita" con Totò, ha ideato, diretto e condotto programmi televisivi (anche con Mike Bongiorno).

Vissuto a lungo fra Roma e Milano, Mario Soldati trascorre la sua vecchiaia in una villa di Tellaro, nei pressi di La Spezia, fino al giorno della sua morte, avvenuta il 19 giugno 1999.

https://biografieonline.it/biografia-mario-soldati

 

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