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martedì 23 novembre 2021

Lo Sapevate Che: Philippe Noiret: Nato a Lilla, nel nord della Francia, in patria è ancora oggi ricordato come uno dei più amati attori del secolo scorso. Altrettanto in Italia dove ha recitato in numerosi film rimasti indelebili...


“Anche l'idea più enti troppe volte, diventa una stupidaggine.” Philippe Noiret

 

Noiret nacque a Lilla, nel dipartimento del Nord (nella regione dell'Alta Francia), figlio di Pierre Georges Noiret, un rappresentante commerciale piccardo, impiegato presso l'impresa tessile Établissements Sigrand, e di Lucy Clémence Ghislaine Heirman, una casalinga belga di etnia fiamminga[1]. Esordì sul grande schermo in piccoli ruoli a partire dal 1949, apparendo per la prima volta in una pellicola di Jacqueline AudryGigi (1949), anche se nel frattempo continuava a seguire gli studi superiori.

Nel 1950 frequentò i corsi d'arte drammatica tenuti da Roger Blin, attore poco sfruttato dal cinema, ma molto apprezzato in teatro. Per circa dieci anni, recitò al Théàtre National Populaire di Jean Vilar, dove alla prosa alternò il cabaret (assieme a Jean-Pierre Darras). Anche se posteriore a Gigi, il suo film d'esordio è considerato La pointe courte (1955) di Agnès Varda, dopo il quale Noiret cominciò ad apparire con crescente frequenza sugli schermi del cinema francese (seppure ancora in ruoli secondari), sui set televisivi e sul palcoscenico.

Nel 1960, fu lo zio di Zazie, cabarettista travestito da donna, in Zazie nel metrò di Louis Malle, film culto per i cinefili francesi; l'anno successivo, fu diretto da René Clair in Tutto l'oro del mondo (1961), per poi passare a lavorare con Édouard MolinaroRené ClémentJean Delannoy e con registi italiani quali Lucio Fulci (Le massaggiatrici, 1962), Luigi Zampa (Frenesia dell'estate, 1963) e Vittorio De Sica (Sette volte donna, 1967). Nel 1966, al termine della rappresentazione di Un drôle de couple, diede l'addio ufficiale al teatro, e allontanandosi temporaneamente dal cinema francese, si permise una parentesi americana nel 1969, lavorando per Alfred Hitchcock in Topaz, accanto a Michel Piccoli, e per George Cukor in Rapporto a quattro.

Ma la vera popolarità arrivò negli anni settanta, quando entrò in contatto con il mondo surreale del regista italiano Marco Ferreri, interpretando uno dei quattro amici che vogliono suicidarsi a furia di cibo e sesso in La grande abbuffata (1973), seguito l'anno dopo da Non toccare la donna bianca (1974). Sostenne con successo anche il ruolo drammatico de L'orologiaio di Saint-Paul (1974), sotto la direzione di Bertrand Tavernier, riconfermando le sue capacità di finissimo e acuto cesellatore di personaggi profondamente umani anche in Il giudice e l'assassino (1975) e Che la festa cominci (1974), sempre di Tavernier.

Sull'onda del successo di pubblico, entrò nel cast dei primi due capitoli della trilogia di Amici mieiAmici miei (1975) e Amici miei - Atto IIº (1982), entrambi diretti da Mario Monicelli, in cui Noiret dimostrò di possedere notevoli doti comiche, al pari del grande Ugo Tognazzi. Diviso fra la Penisola e la Francia, in Italia affiancò spesso nomi celebri della comicità nostrana come Alberto Sordi in Il comune senso del pudore (1976) e Il testimone (1978), ma anche grandi registi come Valerio Zurlini in Il Deserto dei Tartari (1976), mentre in patria sembrò insistere nei ruoli negativi come quello del sedicente tutore della legge in Colpo di spugna (1981) di Tavernier con Isabelle Huppert.

In Italia diede altre interpretazioni con Francesco RosiSergio Citti ed Ettore Scola, fino ad arrivare al suo personaggio più bello ed edificante, quello di Alfredo, nel capolavoro di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso (1988), dove interpreta il ruolo della figura paterna di un piccolo orfano, comprendendolo anche nel più sottile dettaglio e lasciandogli in eredità qualcosa che ha del soprannaturale: la passione oltre ogni limite per il cinema.

Due i César vinti come miglior attore, uno per Frau Marlene (1976) di Robert Enrico e l'altro per La vita e niente altro (1989), per il quale vinse anche il David di Donatello dopo la candidatura dell'anno precedente per Gli occhiali d'oro. Fu importante nella sua carriera anche la collaborazione con Massimo Troisi, nel famoso film Il postino (1994) candidato a 5 premi Oscar, nel quale interpretava la figura del poeta Pablo Neruda.

Tra i più grandi attori del cinema francese in campo internazionale, non aveva la rabbia repressa del ribelle Michel Piccoli e neanche il mistico romanticismo di Jean-Louis Trintignant, anche se appartiene alla stessa generazione. Sposato con l'attrice Monique Chaumette, nel luglio 2006 gli venne assegnata la Legion d'onore, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a Parigi il 23 novembre dello stesso anno, a causa del cancro di cui soffriva. È sepolto a Parigi nel cimitero di Montparnasse.

Filmografia

·       La pointe courte, regia di Agnès Varda (1955)

·       Zazie nel metrò (Zazie dans le métro), regia di Louis Malle (1960)

·       L'appuntamento (Le rendez-vous), regia di Jean Delannoy (1961)

·       Tutto l'oro del mondo (Tout l'or du monde), regia di René Clair (1961)

·       Amori celebri (Amours célèbres), regia di Michel Boisrond (1962)

·       Il delitto di Thérèse Desqueyroux (Thérèse Desqueyroux), regia di Georges Franju (1962)

·       Il delitto non paga (Le crime ne paie pas), regia di Gérard Oury (1962)

·       Le massaggiatrici, regia di Lucio Fulci (1962)

·       Segretissimo spionaggio (Ballade pour un voyou), regia di Claude-Jean Bonnardot (1963)

·       La portatrice di pane (La Porteuse de pain), regia di Maurice Cloche (1963)

·       Frenesia dell'estate, regia di Luigi Zampa (1964)

·       Intrigo a Parigi (Monsieur), regia di Jean-Paul Le Chanois (1964)

·       Cyrano e D'Artagnan (Cyrano contre D'Artagnan), regia di Abel Gance (1964)

·       Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)

·       L'armata sul sofà (La Vie de château), regia di Jean-Paul Rappeneau (1966)

·       Destinazione marciapiede (Le voyage du père), regia di Denys de La Patellière (1966)

·       L'amante italiana (Les Sultans), regia di Jean Delannoy (1966)

·       Un avventuriero a Tahiti (Tendre voyou), regia di Jean Becker (1966)

·       La notte dei generali (The Night of the Generals), regia di Anatole Litvak (1967)

·       Sette volte donna (Woman Times Seven), regia di Vittorio De Sica (1967)

·       Alexandre... un uomo felice (Alexandre le bienheureux), regia di Yves Robert (1968)

·       La meravigliosa amante di Adolphe (Adolphe, ou l'âge tendre), regia di Bernard Toublanc-Michel (1968)

·       Assassination Bureau (The Assassination Bureau), regia di Basil Dearden (1969)

·       Evviva la libertà (Mr. Freedom), regia di William Klein (1969)

·       Clérambard, regia di Yves Robert (1969)

·       Rapporto a quattro (Justine), regia di George Cukor (1969)

·       Topaz, regia di Alfred Hitchcock (1969)

·       Portami quello che hai prenditi quello che vuoi (Les caprices de Marie), regia di Philippe de Broca (1970)

·       L'uomo che venne dal nord (Murphy's War), regia di Peter Yates (1971)

·       A time for loving, regia di Christopher Miles (1971)

·       Ricatto a un commissario di polizia (Les aveux les plus doux), regia di Édouard Molinaro (1971)

·       Siamo tutti in libertà provvisoria, regia di Manlio Scarpelli (1971)

·       L'attentato (L'attentat), regia di Yves Boisset (1972)

·       La tardona (La vieille fille), regia di Jean-Pierre Blanc (1972)

·       La mandarina (La mandarine), regia di Edouard Molinaro (1972)

·       Amici miei in campagna (Le trèfle à cinq feuilles), regia di Edmond Freess (1972)

·       La grande abbuffata, regia di Marco Ferreri (1973)

·       Il serpente (Le serpent), regia di Henri Verneuil (1973)

·       Il segreto (Le Secret), regia di Robert Enrico (1974)

·       L'orologiaio di Saint-Paul (L'horloger de Saint-Paul), regia di Bertrand Tavernier (1974)

·       Non toccare la donna bianca, regia di Marco Ferreri (1974)

·       Cari amici miei... (Les Gaspards), regia di Pierre Tchernia (1974)

·       Che la festa cominci... (Que la fete commence), regia di Bertrand Tavernier (1975)

·       Giochi di fuoco (Le jeu avec le feu), regia di Alain Robbe-Grillet (1975)

·       Frau Marlene (Le Vieux Fusil), regia di Robert Enrico (1975)

·       Amici miei, regia di Mario Monicelli (1975)

·       Il comune senso del pudore, regia di Alberto Sordi (1976)

·       Una donna alla finestra (Une femme à sa fenêtre), regia di Pierre Granier-Deferre (1976)

·       Il giudice e l'assassino (Le juge et l'assassin), regia di Bertrand Tavernier (1976)

·       Il deserto dei Tartari, regia di Valerio Zurlini (1976)

·       Un taxi color malva (Un taxi mauve), regia di Yves Boisset (1977)

·       Disavventure di un commissario di polizia (Tendre poulet), regia di Philippe de Broca (1977)

·       Il testimone (Le témoin), regia di Jean-Pierre Mocky (1978)

·       Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa (Who Is Killing the Great Chefs of Europe?), regia di Ted Kotcheff (1978)

·       Due pezzi di pane, regia di Sergio Citti (1979)

·       Hanno rubato le chiappe di Afrodite (On a volé la cuisse de Jupiter), regia di Philippe de Broca (1980)

·       Sorvegliate il vedovo (Pile ou face), regia di Robert Enrico (1980)

·       Una settimana di vacanza (Une semaine de vacances), regia di Bertrand Tavernier (1980)

·       Tre fratelli, regia di Francesco Rosi (1981)

·       Colpo di spugna (Coup de torchon), regia di Bertrand Tavernier (1981)

·       Uccidete Birgit Haas (Il faut tuer Birgit Haas), regia di Laurent Heynemann (1981)

·       Amici miei - Atto IIº, regia di Mario Monicelli (1982)

·       L'étoile du Nord, regia di Pierre Granier-Deferre (1982)

·       Vacanze africane (L'Africain), regia di Philippe de Broca (1983)

·       L'amico di Vincent (L'Ami de Vincent), regia di Pierre Granier-Deferre (1983)

·       Il lungo carnevale (Le grand carnaval), regia di Alexandre Arcady (1983)

·       Qualcosa di biondo, regia di Maurizio Ponzi (1984)

·       Souvenirs souvenirs, regia di Ariel Zeitoun (1984)

·       Fort Saganne, regia di Alain Corneau (1984)

·       Il commissadro (Les ripoux), regia di Claude Zidi (1984)

·       Ore 20 scandalo in diretta (Le 4ème pouvoir), regia di Serge Leroy (1985)

·       L'estate prossima (L'été prochain), regia di Nadine Trintignant (1985)

·       Speriamo che sia femmina, regia di Mario Monicelli (1986)

·       Round Midnight - A mezzanotte circa ('Round Midnight), regia di Bertrand Tavernier (1986)

·       La famiglia, regia di Ettore Scola (1986)

·       Volto segreto (Masques), regia di Claude Chabrol (1987)

·       L'estate impura (Noyade interdite), regia di Pierre Granier-Deferre (1987)

·       Gli occhiali d'oro, regia di Giuliano Montaldo (1987)

·       L'uomo che piantava gli alberi, regia di Frédéric Back (1987) - solo voce

·       Il frullo del passero, regia di Gianfranco Mingozzi (1988)

·       Chouans! I rivoluzionari bianchi, regia di Philippe de Broca (1988)

·       Il giovane Toscanini, regia di Franco Zeffirelli (1988)

·       Nuovo Cinema Paradiso, regia di Giuseppe Tornatore (1988)

·       Il ritorno dei tre moschettieri (The Return of the Musketeers), regia di Richard Lester (1989)

·       La vita e niente altro (La Vie et rien d'autre), regia di Bertrand Tavernier (1989)

·       Uranus, regia di Claude Berri (1990)

·       Dimenticare Palermo, regia di Francesco Rosi (1990)

·       Rossini! Rossini!, regia di Mario Monicelli (1991)

·       Niente baci sulla bocca (J'embrasse pas), regia di André Téchiné (1992)

·       La domenica specialmente - episodio Il cane blu, regia di Giuseppe Tornatore (1992)

·       Max e Jeremie devono morire (Max & Jeremie), regia di Claire Devers (1992)

·       Tango, regia di Patrice Leconte (1993)

·       Zuppa di pesce, regia di Fiorella Infascelli (1994)

·       Il sosia (Grosse fatigue), regia di Michel Blanc (1994)

·       Eloise, la figlia di D'Artagnan (La fille de d'Artagnan), regia di Bertrand Tavernier (1994)

·       Il postino, regia di Michael Radford (1994)

·       Facciamo paradiso, regia di Mario Monicelli (1995)

·       Le roi de Paris, regia di Dominique Maillet (1995)

·       Les milles, regia di Sébastien Grall (1995)

·       Les grands ducs, regia di Patrice Leconte (1996)

·       Fantôme avec chauffeur, regia di Gérard Oury (1996)

·       Marianna Ucrìa, regia di Roberto Faenza (1997)

·       Soleil, regia di Roger Hanin (1997)

·       Il cavaliere di Lagardère (Le Bossu), regia di Philippe de Broca (1997)

·       Les palmes de M. Schutz, regia di Claude Pinoteau (1997)

·       In and Out of Fashion, regia di William Klein (1998) - documentario

·       Le Pique-nique de Lulu Kreutz, regia di Didier Martiny (2000)

·       Un onesto trafficante (Un honnête commerçant), regia di Philippe Blasband (2002)

·       Il cane e il suo generale (Le Chien, le Général et les Oiseaux), regia di Francis Nielsen (2003)

·       Père et fils, regia di Michel Boujenah (2003)

·       Ripoux 3, regia di Claude Zidi (2003)

·       Les côtelettes, regia di Bertrand Blier (2003)

·       Edy, regia di Stéphan Guérin-Tillié (2005)

·       Marcello, una vita dolce, regia di Mario Canale e Anna-Rosa Morri (2005) - documentario

·       Voie d'eau, regia di Matthieu-David Cournot (2006) - solo voce

·       Trois amis, regia di Michel Boujenah (2007)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

·       Premio César

o   1976 - Migliore attore protagonista per Frau Marlene

o   1981 - Candidatura al migliore attore per Sorvegliate il vedovo

o   1982 - Candidatura migliore attore per Colpo di spugna

o   1985 - Candidatura migliore attore per Il commissadro

o   1990 - Migliore attore protagonista per La vita e niente altro

·       David di Donatello

o   1976 - Migliore attore straniero per Frau Marlene

o   1990 - Migliore attore straniero per La vita e niente altro

·       Nastro d'argento

o   1986 - Migliore attore straniero per Colpo di spugna

o   1991 - Nastro d'argento europeo

·       Premio BAFTA

o   1991 - Migliore attore protagonista per Nuovo Cinema Paradiso

·       European Film Awards

o   1989 - Miglior attore per Nuovo Cinema Paradiso e La vita e niente altro

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

·       Sergio Graziani in Una donna alla finestraFrau MarleneIl giudice e l'assassinoUn taxi color malvaSperiamo che sia femminaLa tardonaLa mandarinaLa grande abbuffataChouans! - I rivoluzionari bianchiIl cavaliere di Lagardére

·       Vittorio Di Prima in Nuovo Cinema ParadisoUranusLa domenica specialmenteMadunnacciaMax e Jeremie devono morireNiente baci sulla boccaMarianna Ucrìa

·       Elio Pandolfi in Colpo di spugnaFort SaganneVolto segreto - MasquesLe massaggiatrici

·       Gianni Musy in Tre fratelliDimenticare PalermoMio figlio ha 70 anni

·       Pietro Biondi ne Il testimoneIl sosiaUn onesto trafficante

·       Pino Locchi in Amici miei - Atto II°Il ritorno dei tre moschettieriRossini! Rossini!

·       Renzo Palmer in Alexandre... un uomo feliceL'attentatoL'orologiaio di Saint-Paul

·       Giuseppe Rinaldi ne Che la festa cominci...Due pezzi di paneIl giovane Toscanini

·       Renato Turi in Zazie nel metrò

·       Emilio Cigoli in Il delitto non paga

·       Oreste Lionello in L'amante italiana

·       Rino Bolognesi in Topaz

·       Carlo Romano in L'uomo che venne dal nord

·       Giorgio Piazza in Siamo tutti in libertà provvisoria

·       Bruno Persa in Il serpente

·       Renzo Montagnani in Amici miei

·       Carlo Giuffré in Il comune senso del pudore

·       Luigi Vannucchi ne Il deserto dei Tartari

·       Sergio Rossi in Gli occhiali d'oro

·       Riccardo Cucciolla in Il frullo del passero

·       Mario Valgoi in Eloise, la figlia di D'Artagnan

·       Dario Penne ne La vita e niente altro

·       Bruno Alessandro ne Il postino

Da doppiatore è sostituito da:

·       Toni Servillo in L'uomo che piantava gli alberi

https://it.wikipedia.org/wiki/Philippe_Noiret

 

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