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mercoledì 17 novembre 2021

Lo Sapevate Che: 17 Novembre 1869 – Inaugurazione del Canale di Suez: C’è la firma di un italiano dietro il progetto di un’opera ingegneristica tra le più grandiose della storia e con maggiori conseguenze sul piano politico-commerciale


L’idea di collegare il Mar Rosso con il Mar Mediterraneo è antichissima: si trattava di aprire un varco tra Africa e Asia per evitare la circumnavigazione dell’Africa.  Prima dell’apertura del canale di Suez molte merci dovevano essere scaricate e trasportate via terra e poi nuovamente reimbarcate nel mar Mediterraneo e nel mar Rosso. Un viaggio lunghissimo ed estenuante che rallentava e ostacolava i commerci.

 Storia di un canale

Verso il 1300 a.C. nell’antico Egitto venne costruito il “Canale dei Faraoni” utilizzato per alcuni secoli e poi abbandonato a causa di un probabile insabbiamento. Intorno al 600 a.C., come racconta il greco Erodoto nelle “Storie”, gli Egiziani intrapresero i lavori per un nuovo scavo, senza riuscire a portarlo a termine. Il canale fu completato, successivamente, dal re Dario I, il conquistatore persiano dell’antico Egitto. Durante la dominazione araba il canale fu chiuso definitivamente per motivi di sicurezza.

L’esigenza di un collegamento fra i due mari ritornò, ancora più rilevante, al tempo dei mercanti veneziani che si resero conto che quel tratto di terra ostacolava i loro commerci.

Napoleone Bonaparte, tre secoli più tardi, durante la spedizione in Egitto, sognò l’apertura di un nuovo varco. Le erronee tecniche di rilevazione, che presupponevano un dislivello di quasi nove metri tra un mare e l’altro e imponevano la costruzione di una serie di chiuse per rendere possibile la navigazione, fecero naufragare il Progetto.

Qualche decennio dopo l’opera venne realizzata dal francese Ferdinando de Lesseps, su Progetto dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli.

Luigi Negrelli nacque a Pieve, un sobborgo di Fiera di Primiero, in Trentino, all’epoca territorio dell’Impero Austro-ungarico. Fece i primi studi a Feltre e poi ad Innsbruck, diventò ingegnere e si occupò di costruzione di numerose strade montane, regolazione di torrenti spesso impetuosi, pianificazione della viabilità fluviale e progettazione di linee ferroviarie. Le sue capacità progettuali, ben presto, lo portarono a varcare i confini dell’Impero. Le sue opere sono importanti e numerosissime, per citarne alcune: il viadotto di Praga, la canalizzazione del Reno, la ferrovia Zurigo–Basilea, la Meridionale ferrovia tra Milano e Venezia, la Settentrionale che collega Vienna alla Boemia e alla Moravia, la Verona-Trento-Bolzano.

L’importanza delle idee

Negrelli maturò l’idea che, l’arco alpino, collocato al centro dell’Europa, dovesse diventare anche il crocevia degli scambi commerciali tra l’Est e l’Ovest. Le vie di comunicazione dell’area alpina avrebbero pertanto dovuto essere riorganizzate per svolgere la loro funzione di anello di congiunzione tra paesi e popoli diversi, consentendo di collegare i porti del Mediterraneo con le regioni mitteleuropee.

Fu in quest’ottica, che già negli anni della sua permanenza in Svizzera, cominciò ad appassionarsi ad un progetto ingegneristico di enorme portata: quello del taglio dell’istmo di Suez, progetto al quale dedicò gran parte delle sua vita.

Nel giugno del 1856 partecipò, quale rappresentante del governo di Vienna, alla riunione parigina della «Commissione internazionale per la costruzione del Canale di Suez». Il suo progetto la spuntò su tutti gli altri e venne accolto dalla Commissione internazionale.

I lavori prevedevano il collegamento diretto del Mar Rosso con il Mediterraneo, senza deviazioni verso il Nilo e anche senza l’utilizzo di chiuse; teneva conto dei suoi studi sulla livellazione delle coste dell’istmo di Suez, dei sondaggi del fondo marino e della progettazione del molo e del porto per assicurare un ingresso sicuro e agevole all’imbocco del canale, in ogni stagione.

Molte furono le obiezioni rivolte, spesso non mosse da ragioni tecniche, ma piuttosto da motivazioni politico-finanziarie. I ritardi organizzativi non gli consentirono di vedere l’inizio della sua opera più importante e spesso fu ignorato e sottovalutato anche il suo contributo alla realizzazione stessa dell’opera. Luigi Negrelli morì a Vienna il I° ottobre 1858.

 “Se il Canale di Suez diventa una realtà, della quale cosa non dubito più, io credo di essere stato più di molti altri utile ad esso per tutti i tempi avvenire” – L. Negrelli

Due mesi dopo la sua morte venne fondata la «Compagnia universale del Canale di Suez», pilotata dal diplomatico francese Ferdinand de Lesseps, che nel 1859 diede l’avvio ai lavori di scavo.

Il Canale di Suez ieri

I lavori di scavo durarono dieci anni, grazie ad una cooperazione tra molte nazioni europee, tra cui la Francia che diede il contributo maggiore. Il canale collega il mar Mediterraneo al mar Rosso ed è stato realizzato con il taglio dell’istmo di Suez che collegava l’Africa all’Asia. E’ composto da due tratte che si trovano a nord e sud del Grande Lago Amaro ed originariamente era lungo 161 km.

Venne inaugurato il 17 novembre 1869 con una cerimonia sfarzosa: una lunga fila di navi, in testa il panfilo francese Aigle, con a bordo l’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone terzo ed ultima imperatrice di Francia.

Il canale di Suez oggi

Nell’anno 2010 il canale fu allargato e nel 2015 raddoppiato in alcuni tratti. Attualmente, misura 193 km di lunghezza, 24 m di profondità, per una larghezza massima di 225 m. e consente il transito di navi con pescaggio massimo di 20 m. Il transito delle navi è organizzato in tre convogli alternati al giorno che si incrociano al Grande Lago Amaro e al by-pass di al-Balla. Il transito dura in media circa 15 ore. Nel canale transitano in media 78 navi al giorno.

L’ importanza economica e politica

Il canale ebbe un effetto immediato e fondamentale sui commerci mondiali, giocò un ruolo importante nello sviluppo della navigazione a vapore e nell’aumentare la penetrazione europea in Africa.

Il 29 ottobre 1888, la convenzione di Costantinopoli confermò la neutralità del canale (sotto protezione britannica), dichiarato «libero e aperto, in tempo di guerra come in tempo di pace, a qualsiasi nave civile o militare, senza distinzione di bandiera».

A distanza di 151 anni dalla sua costruzione, il Canale rimane una delle arterie marittime fondamentali. E’ uno dei quattro “chekpoints” di importanza globale, punti obbligatori di passaggio di merci e risorse energetiche lungo le principali rotte commerciali internazionali.

https://www.icpergine1.it/17-novembre-1869-inaugurazione-del-canale-di-suez/

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