ASSISI - Lo hanno chiamato "il cantiere dell'utopia". È quello
che pochi giorni dopo il 26 settembre 1997 è stato aperto intorno alla
Basilica di San Francesco d'Assisi, devastata dal terribile terremoto che
ha colpito Umbria e Marche. Un cantiere che oggi è praticamente chiuso: i
lavori di restauro della Basilica superiore sono infatti finiti. Nel
rispetto cronometrico dei tempi previsti, che a molti erano sembrati fin
troppo ambiziosi (un'utopia, appunto): l'inizio dell'anno giubilare. Il
Sacro Convento (che comprende la Basilica e gli edifici circostanti) sarà
aperto oggi ai giornalisti, domani ai fedeli e agli amanti dell'arte.
L'operazione - costata in totale 72 miliardi di lire - è stata applaudita
anche all'estero. Il New York Times ha parlato di "lavoro
straordinario", di "modello di velocità e cooperazione quasi
superumana". Approfittando però dell'occasione per lanciare una
frecciata polemica al resto dei lavori di riscostruzione post sisma.
"Oltre 10.000 persone - ha scritto il quotidiano della Grande Mela -
vivono ancora nei container, e si avviano a passare il terzo Natale nelle
affollate scatole di metallo".
Più attenzione ai capolavori dell'arte che alle persone, è la critica degli
americani. Una obiezione che però - a detta di chi ha sostenuto e
finanziato i lavori - non offusca l'importanza del restauro. "È stata
una vittoria contro il tempo", ha detto il ministro dei Beni culturale
Giovanna Melandri. "Il sentimento in questo momento è di soddisfazione
ma soprattutto di gratitudine a quanti hanno permesso tutto questo".
Oggi la Basilica di San Francesco restituita ai suoi splendori sarà aperta
ai giornalisti. E domani ci sarà l'inaugurazione ufficiale con una messa
alla quale parteciperanno il cardinale Angelo Sodano e il presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nella Basilica superiore sono state ricostruite architettonicamente le
volte cadute, recuperate dalle migliaia di frammenti degli affreschi caduti
due figure di santi, San Rufino e San Vittorino, restaurata e ripulita
l'intera decorazione pittorica murale (quasi 5.000 metri quadrati di
affreschi), ricostruito l'altare maggiore che andò in briciole sotto il
peso di una delle due volte crollate. Resta ancora da completare il
restauro della parte del Sacro Convento di San Francesco esterna alla
Basilica.
I lavori erano iniziati pochi giorni dopo il crollo. Fino alla primavera
del 1998 si è cercato di consolidare il Sacro Convento, per impedire nuovi
cedimenti: le scosse di terremoto in Umbria e ad Assisi sono infatti
continuate per diverse settimane. Poi è iniziata la ricostruzione vera e
propria. Che è durata 18 mesi e si è conclusa - con il successo che oggi è
sotto gli occhi di tutti - lo scorso ottobre.
(27 novembre 1999)
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https://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/assisi/assisi/assisi.html
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