La storia dell’Unesco
Dopo la firma
della Costituzione nel 1945, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l'Educazione, la Scienza e la Cultura è stata istituita il 4 novembre del 1946
a Parigi. La ratifica dell’Unesco è avvenuta da parte di 20 Paesi: Australia,
Brasile, Canada, Cina, l’allora Cecoslovacchia, Danimarca, Repubblica
Domenicana, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Marocco, Nuova Zelanda,
Norvegia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito e Usa. L'Italia è
stata ammessa soltano nel 1947 con decisione ratificata l'anno seguente, mentre
il Giappone e la Repubblica federale di Germania ne sono membri dal 1951. Come
si legge sul sito
dell’organizzazione, la sua
fondazione è nata “dalla generale consapevolezza che gli accordi politici ed
economici non sono sufficienti per costruire una pace duratura e che essa debba
essere fondata sull'educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra
nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della
legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle
Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso,
di lingua o di religione”.
Gli obiettivi dell’Unesco
Nel preambolo della Costituzione dell’Unesco si spiega
che “poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli
uomini che devono essere poste le difese della pace”. Con lo scopo di evitare conflitti
tra nazioni, l’organizzazione è impegnata a promuovere il dialogo
interculturale, il rispetto dell’ambiente e le buone pratiche dello Sviluppo
Sostenibile. Gli obiettivi principali dell’Unesco sono quattro: promuovere
l’istruzione in modo che ogni persona ne abbia accesso come diritto umano
fondamentale e come requisito essenziale per lo sviluppo della personalità;
costruire la comprensione interculturale anche attraverso la protezione e la
salvaguardia dei siti di eccezionale valore e bellezza iscritti nel Patrimonio
Mondiale dell’Umanità; perseguire la cooperazione scientifica per rafforzare i
legami tra le nazioni e le società al fine di monitorare e prevenire le
catastrofi ambientali e gestire le risorse idriche del pianeta e proteggere la
libertà di espressione come condizione essenziale per garantire la democrazia,
lo sviluppo e la tutela della dignità umana.
Il quartier generale e i membri dell’Unesco
La sede ufficiale dell’Unesco è a Parigi, vicino alla
Tour Eiffel, ed è stata realizzata dai designer Pier Luigi Nervi, Bernard
Zehrfuss e Marcel Breuer, sotto la supervisione di un gruppo di cinque
architetti di fama internazionale, chiamato “Les Cinq”, che era formato da
Lucio Costa, Walter Gropius, Le Corbusier, Sven Markelius ed Ernesto Nathan
Rogers. In Italia la struttura principale è a Palazzo Altemps a Roma. Dal
dicembre 2019 la Commissione Nazionale Italiana ha trasferito nella dimora
cinquecentesca la sua sede grazie a un comodato d'uso gratuito concesso dal
MIBACT. Attualmente fanno parte dell’organizzazione 193
Stati membri e 11
associati. Anche i Paesi che non fanno parte delle Nazioni Unite possono essere
ammessi all'Unesco, su raccomandazione del Comitato esecutivo, con la
maggioranza dei due terzi dei voti della Conferenza generale. I territori che
non hanno responsabilità nella conduzione delle loro relazioni internazionali
possono invece essere ammessi come membri associati.
Come funziona l’organismo internazionale
L’organizzazione dell’Unesco è composta da
un'Assemblea generale, un Consiglio esecutivo e la Segreteria. L'Assemblea
generale, composta da tutti gli Stati membri, è l’organo principale e si
riunisce ogni due anni per stabilire le linee guida, i programmi politici e le
disponibilità economiche. Il Consiglio esecutivo, i cui membri vengono eletti
dall'Assemblea generale, è composto da 58 rappresentanti che hanno il compito
di organizzare la conferenza generale e verificare l'esecuzione delle decisioni
prese. La Segreteria è composta dal direttore generale, eletto ogni quattro
anni dall'Assemblea, e dal suo staff. L'Assemblea generale ha anche il compito
di eleggere i rappresentanti di 21 Stati membri ogni sei anni che formano il
Comitato Patrimonio Mondiale Unesco con il compito di selezionare i nuovi siti
da inserire nella lista.
I siti Patrimonio dell’Unesco
Una delle attività più note dell’Unesco è proprio
quella di selezionare e proteggere alcuni beni del Pianeta inserendoli nella
lista dei “siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Si tratta di luoghi o opere
che vengono considerate di eccezionale importanza da un punto di vista
culturale o naturale e che devono rispondere ai criteri fissati dal Comitato
per il patrimonio dell’umanità, tra i quali: devono rappresentare un capolavoro
del genio creativo o essere testimonianza di una tradizione culturale, oppure
testimoniare un cambiamento culturale in un dato periodo o essere esempio
dell’interazione umana con l’ambiente. In Italia sono considerati Patrimonio
dell’Unesco ben 50 siti e 9 città creative, a partire da “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci,
conservato nella chiesa della Madonna delle Grazie a Milano, i centri storici
di San Giminiano, Siena e Urbino, Villa d’Este a Tivoli fino alle Colline del prosecco
di Conegliano e Valdobbiene, entrate a far parte della lista nel luglio 2019 durante la 43esima
sessione del Comitato mondiale dell’agenzia culturale delle Nazioni unite.
https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/unesco-storia
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