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sabato 6 febbraio 2016

Lo Sapevate Che : Uno strano referendum senza libertà di scelta...



Che Strana Bestia, questo referendum. Deciderà le sorti della Legislatura, il destino politico di Renzi, l’architettura delle nostre istituzioni nei decenni a venire, ma non ha ancora deciso su se stesso. Perché ha tre facce, tre dimensioni che si sovrappongono e s’oscurano a vicenda: un piano politico, un piano costituzionale, un piano istituzionale nel senso più lato, il senso stesso della democrazia. Gli Effetti Politici, anzitutto. Renzi ha già detto che se la sua riforma più importante verrà scomunicata dagli italiani, lui prenderà cappello, chiuderà lì la sua avventura. Trasformando quindi il referendum in un voto di fiducia sul governo, anzi sul governatore. Ha fatto bene? No, ha commesso un errore di grammatica. In primo luogo perché la sua minaccia potrebbe venire interpretata dagli elettori come una promessa, spingendo chi detesta il nostro Premier a votare contro al solo scopo di disfarsene. Risultato: dopo aver rottamato l’universo mondo, con questa strategia rottamerà se stesso. In secondo luogo – e soprattutto – perché le questioni costituzionali si dispongono si in territorio diverso e separato rispetto alle terre su cui detta legge ogni esecutivo. Nel 1947, negli Stati Uniti, socialisti e comunisti vennero estromessi dalla coalizione di governo, segnando la fine dell’unità resistenziale e l’avvio della lunga stagione del centrismo. Una tempesta politica, ma non ne arrivò neanche uno spiffero tra i banchi dell’Assemblea costituente. Che infatti approvò all’unisono la Carta repubblicana, da Togliatti a De Gasperi, da Einaudi a Nenni. (..). E C’E’ Il Secondo piano di lettura di questo referendum, l’unico davvero rilevante. Perché attiene al merito della riforma, alle sue soluzioni tecniche, alle finalità che la pervadono. Le relazioni fra i poteri dello Stato diventeranno più semplici o più complicate? Perderemo garanti e garanzie in nome della stabilità governativa? C’è insomma il rischio di un’evoluzione autoritaria del nostro sistema? Di ciò dovremo discutere in dettaglio nei prossimi mesi. Non di Renzi, che a occhio e croce non ha la stoffa del tiranno. Però ogni Costituzione sopravvive agli uomini che l’hanno generata, non è un abito cucito sul loro corpaccione. E dopo Matteo può arrivare Benito. (..). Ma Allora Come Oggi, rispondendo a un quesito enciclopedico, che investe bicameralismo e federalismo, Cnel e Senato, leggi popolari e decreti del governo. E se tu vuoi separare il loglio dal grano? Non puoi: o un “sì” o un “no” in blocco, prendere o lasciare. Questo referendum ci confisca il diritto di scegliere fra i suoi diversi petali, ma la colpa non è dei costituenti: l’articolo 138 venne concepito per interventi singoli, chirurgici, puntuali. D’ora in avanti, sarà bene ricordarsene.
Michele Ainis – Legge e libertà www.lespresso.it – L’Espresso -  4 febbraio - 2016 

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